La musica in sè non è, ovviamente, un prodotto commerciale, così come non lo è nessuna cosa ma potenzialmente può esserlo.
L'artista, se merita di essere chiamato in questo modo, non produce per vendere ma per godimento (che parola) dell'anima e, aggiungo, per piacere al pubblico appassionato d'arte.
L'artista può essere violentato dal mercato se non ha qualcosa da dire a tutti i costi: ad ogni modo il mercato è importante, ma dipende a che tipo di mercato si aspira. Deve essere un mercato passivo e non attivo, non deve cioè dettar legge.
Il mercato è quello che compra, ci sono tanti tipi di mercati, perchè ci sono tanti tipi di persone.
Certo che noi siamo il mercato. Anche gente come me che originale non compra molto.
Il mercato alternativo è quello formato dal pubblico costretto a cercare sempre musica per soddisfare la richiesta del proprio udito raffinato.
Ecco le mie risposte vecchie per delle domande altrettanto datate.