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Perchè in italia da molti anni non c'è un grande romanziere?

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    ilbandito.23
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    00 03/04/2004 14:25
    L'ultimo con ogni probabilità è stato Gadda, dopodichè la mediocrità ha regnato sovrana nel bel paese.
    Cosa???Baricco, Benni, De Carlo, Eco, Tamaro....
    Com'è, Manu, che dice quell'idiota di Mughini? SUVVIA DAI, NON DICIAMO BESTIALITA'
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    Blue Iris
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    00 03/04/2004 16:43
    secondo me
    Anche se nn trovo così malvagi gli autori da te citati ( come Baricco che finchè nn è caduto vittima del sistema del management del prodotto letterario nn mi è mai dispiciuto) ritengo che l'Italia nn produce da tempo latteratura di grande ridondanza internazionale e di grande originalità e qualità forse perchè ormai il nostro Paese è un po' fuori dagli schemi internazionali di certi fenomeni... Mi spiego. Tanto per dire una oggi va molto un tipo di poesia e romanzistica di genere "metropolitano". Il genere metropolitano nasce da una situazione di spaesamento dell'individuo all'interno di un frenetico meccanismo di vita risultato principalmente da un tipo di cultura e di società prevalentemente americano. é per questo che il fenomeno appare più originale e forte quando la letteratura proviene da quel paese. L'Italia filtra questi fenomeni e produce qualcosa di simile ma certamente nn uguale giacchè è impossibile paragonare una città come Roma o Milano a metropoli americane. Per quanto grandi non saranno mai New York e nn avranno gli stessi problemi essendo prodotto di una cultura molto diversa. Il problema dunque è trovare una strada originale e personale e nn è molto facile con il bombardamento culturale che riceviamo da ogni parte del Mondo.
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    00 03/04/2004 20:38
    Mughini.....
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    00 03/04/2004 20:54
    Guarda personalmente apprezzo molto il romanzo di Baricco.
    De gustibus...
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    ilbandito.23
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    00 04/04/2004 11:22
    interpretazione interessante
    La tua, Blu Iris, non è affatto un'idea stupida, anzi tutt'altro, ma a questo "scimmiottamento" americano ci aggiungerei sicuramente altri 2 importanti fattori(un per altro da te già citato):
    1-l'influenza gigantesca dei media nella vita culturale del paese che ha portato alla commercializzazione totale(Eco, per dirne una, ha scritto il nome della rosa perchè venga tradotto in inglese, ha usato cioè delle frasi, delle strutture narrative, che fossero facilmente traducibile nella lingua anglosassone).
    2-la continua degradazione culturale di cui sono vittima i nostri scrittori. Moravia, Sciascia, Vittorini, Gadda, Calvino erano prima di tutto dei professori di letteratura, avevano competenze letterarie impressionanti, sia italiane che straniere.
    Oggi, a parte Eco, che comunque è specializzato in Filosofia della comunicazione, difficilmente uno scrittore italiano saprebbe tenere in un università(una vera università , non quelle cose strane tipo la scuola Holden, quella fondata da Baricco) un corso di letteratura. E io parlo di mero nozionismo enciclopedico, non di pezzi di carta(lo so che un Baricco qualsiasi può vantare una laurea in filosofia). Salinger, per esempio, non si lureò mai ma aveva una conoscenza della letteratura americana invidiabile.
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    t.r.e.
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    00 04/04/2004 11:27
    non credo le case editrici siano così disposte a pubblicare romanzi italiani nuovi. prediligono la saggistica o i best seller dei grandi nomi internazionali.
    tristezza
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    Emanuele Brunetto
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    00 04/04/2004 11:29
    Re:

    Scritto da: t.r.e. 04/04/2004 11.27
    non credo le case editrici siano così disposte a pubblicare romanzi italiani nuovi. prediligono la saggistica o i best seller dei grandi nomi internazionali.
    tristezza



    ...e Melissa P. [SM=g27969]
  • Mamunia
    00 04/04/2004 14:30
    Re:

    Scritto da: t.r.e. 04/04/2004 11.27
    non credo le case editrici siano così disposte a pubblicare romanzi italiani nuovi. prediligono la saggistica o i best seller dei grandi nomi internazionali.
    tristezza



    Già.
    Se posso consigliare un nome a qualcuno: Matteo Galiazzo. E se posso permettermi un paio di titoli "Il mondo è posteggiato in discesa" (uno spasso, da rimanerci secchi" e "Quella particolre forma di anestesia chiamata morte" (traumatico).

    Jenny.
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    00 04/04/2004 16:56
    a proposito della degradazione culturale
    Quella della degradazione culturale, Bandito, come hai fatto giustamente notare, nn è affatto un fattore inesistente, vorrei sottolineare però che io personalmente nn lo ritengo un fattore a sè stante, ma una molla ben radicata nel concetto di "bombardamento culturale estero", quello che voglio dire è che ormai il sitema ( quello mass-mediatico e quello del mercato letterario, come faceva acutamente notare t.r.e. ) è talmente invischiato in tale tipo di struttura che la degradazione culturale nn investe solo la categoria scrittori, ma un po' tutta la società ( nn mi sono mai permessa di spacciarmi per una cima intellettuale, ma ho davvero avuto modo di parlare con gente che si credeva chissà chi quando ha stento sa come è fatto un libro ). Il problema è che oggi la moda impone di essere "intellettuali e maledetti" e così chiunque ha la possibilità di sbandierare al vento presunte rivoluzioni intellettuali. In definitiva si predilige di più chi fa rumore e di meno la sostanza. Da parte mia ritengo che , nascosti da qualche parte, esistono davvero degli artisti della penna talentuosi in Italia, ma ho anche la certezza che il mercato stia facendo di tutto per imbavagliarli il più possibile a favore della "moda straniera".
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    sergio.T
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    00 29/11/2005 12:06
    Gia', perche'?
    Per una questione sicuramente di degradazione culturale e impoverimento personale.

    Ho letto in questa stanza autori che lasceranno il tempo che trovano, ovvero, saranno ricordati come prestigiatori piuttosto.
    Sono riusciti nell'impresa di farsi "scambiare" per scrittori, quando erano tutt'altro: netturbini.
    Grazie anche a un pubblico distratto, se si vuole essere generosi
    .......
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    mirtillotta
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    00 30/11/2005 01:01
    Re:

    Scritto da: ilbandito 03/04/2004 14.25
    Baricco, Benni, De Carlo, Eco, Tamaro....



    No, dai, non puoi mettermi sullo stesso piano Benni e la Tamaro! [SM=g27970]

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    NarcoBracco
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    Non toccatemi Baricco! [SM=x245538]
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    sergio.T
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    00 30/11/2005 09:12
    La Tamaro??
    Eh dai!! e' addirittura inclassificabile
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    mirtillotta
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    00 01/12/2005 00:09
    Re:

    Scritto da: sergio.T 30/11/2005 9.12
    La Tamaro??
    Eh dai!! e' addirittura inclassificabile



    Ecco, appunto... Povero il mio adorato Stefanuccio... [SM=g27969]:

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    sergio.T
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    00 01/12/2005 09:33
    Nessuno tocca Benni, ma pero',non esageriamo nemmeno con lui...
    In fondo e' solo Benni...
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    indifference
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    00 01/12/2005 11:56
    ***
    premetto la mia ignoranza nel settore "libri" [SM=x245522]

    cosa ne pensate del libro "oceano mare" di Baricco?
    io lo sto leggendo e mi sembra BELLISSIMO.

    un mio caro amico direbbe : "perchè Catania è una città di mare" ...e forse ha ragione.
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    sergio.T
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    00 01/12/2005 12:00
    Quello puo' essere un buon libro, ma questo non significa che Baricco sia un buon scrittore.
    Tutt'altro, direi.
    Oceano mare e' d'impatto troppo artificiale, per non riconoscerne un'esasperata ricerca di stile e linguaggio: insomma e' poco naturale, come e' poco naturale il suo autore.
    A me comunque e' piaciuto molto, nonostante tutto.
    Altra cosa appunto, e' invece, parlare di Baricco.
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    indifference
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    00 01/12/2005 12:48
    ***

    Scritto da: sergio.T 01/12/2005 12.00
    Quello puo' essere un buon libro, ma questo non significa che Baricco sia un buon scrittore.
    Tutt'altro, direi.
    Oceano mare e' d'impatto troppo artificiale, per non riconoscerne un'esasperata ricerca di stile e linguaggio: insomma e' poco naturale, come e' poco naturale il suo autore.
    A me comunque e' piaciuto molto, nonostante tutto.
    Altra cosa appunto, e' invece, parlare di Baricco.



    Sinceramente non ho riscontrato questa ricercatezza formale di cui parli.
    Cmq, a parer mio(e quindi molto discutibile visto la mia ignoraza in materia) è veramente un bel libro. [SM=g27980]
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    sergio.T
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    00 01/12/2005 14:17
    Capisco il tuo parere e lo rispetto.
    Ma tieni conto di una cosa: non e' possibile che tu non riscontri una ricercatezza esasperata nella forma di Oceano Mare.
    Basta aprire una pagina a caso per accorgersi dell'artifizio di Baricco.
    E questo non e' da intendersi in modo esclusivamente negativo:ci mancherebbe altro!!,ma e' chiaro come il sole che Oceano Mare rappresenti un "progetto" di nuova scrittuta, ovvero, un nuovo percorso.
    Va di moda del resto: ormai si e' scritto di tutto e di piu', a dire il vero, tutto cio' che era scrivibile , e' gia' stato scritto e non resta che una ricerca di una nuova forma di espressione.
    Questo e' il male di Baricco e di tanti altri: si bada alla forma e non piu' al contenuto e infatti, in questi tempi, leggo di pseudo scrittori che dopo solo una pubblicazione, una sola ripeto, si autodefiniscono per l'appunto scrittori o romanzieri.
    Sinceramente c'e' da ridere: l'alternativa sarebbe insultarli.

    [Modificato da sergio.T 01/12/2005 14.18]

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    00 07/12/2005 02:47
    ne riparliamo quando uscirà il mio primo romanzo
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