ROMA - "Non ce la faccio a non salutare così: saluterò sempre come ho fatto ieri, perché è un senso di appartenenza al mio popolo": Paolo Di Canio non fa alcuna marcia indietro all'indomani di Livorno-Lazio, e intervenendo in diretta a una radio romana (RadioSpazioAperto) spiega perché ieri ha fatto il saluto romano all'indirizzo dei suoi tifosi.
LA RUSSA, OGNUNO SALUTA COME VUOLE
Ognuno saluta come vuole: è Ignazio La Russa, presidente dei deputati di Alleanza Nazionale, a difendere Paolo Di Canio dopo le polemiche sul saluto romano di ieri a Livorno. "Se anche avesse fatto un saluto romano, è ora di piantarla con queste esagerazioni", ha detto La Russa, intervenendo a 'La politica nel pallone-GrRai'. "Ognuno saluti come vuole - ha aggiunto - Non mi pare sia un gesto violento, e non c'é nulla di drammatico. Se poi è vietato dai regolamenti lo puniscano ma non facciamone un dramma".
COSSUTTA,DISPREZZO PER PROVOCATORE FASCISTA
"Esprimo dissenso, anzi il mio disprezzo nei confronti di quel giocatore che nello stadio fa un saluto verso il pubblico di cui conosce gli orientamenti, dunque provocatoriamente: ed è un saluto fascista, proibito dalla nostra Costituzione": è la dura presa di posizione di Armando Cossutta all'indomani di Livorno-Lazio. "E' un fatto grave - ha detto il presidente del Pdci, intervenendo al 'La politica nel pallone-GrParlamento' - dovrebbe essere ripreso con severità ". "Il gesto - ha proseguito Cossutta - era volutamente provocatorio. Bisogna evitare di rispondere con altre provocazioni, ma chi provoca può determinare conseguenze molto pericolose".