00 27/12/2007 10:14
Discussione interessante...

Dal basso della mia quasi ventennale esperienza in luoghi d'arte (non citerò il lavoro che faccio ma sappiate che di arte intorno ne ho vagonate), posso dire che storicamente il rapporto tra arte, profitto e majors non è mai stato privo di intoppi.

La grande macchina per fare soldi del mondo è sempre stata molto attiva e gli artisti, anche quelli con fama di libertà si sono sempre prostituiti alla volontà di chi elargiva "l'argent".
Che questo sia accaduto per avidità, per necessità o per situazioni contingenti non è da noi giudicarlo...

Mi vengono in mente Dante Alighieri, vittima dei suoi mecenati o Caravaggio, di cui sto curando una retrospettiva ultimamente, un uomo cosciuto come violento e artista "libero" ma anche lui vittima delle volontà dei suoi committenti, che spesso gli hanno rifiutato opere lasciandolo sul lastrico...

A mio avviso il mondo della musica di oggi non è differente, l'idea di libertà di internet lascerà il tempo che trova, come ogni sistema troverà il legame del guadagno e l'artista, al solito, si ritroverà a combattere quel sistema che lo vuole imbrigliato.

Che ciò sia positivo o negativo non è dato a me giudicarlo, ma quello che l'esperienza della mia cultura ha maturato è l'idea che ogni rivoluzione, ogni spinta verso il futuro, ogni cambiamento, prende il via dall'arte (arte in ogni sua forma), da un'idea illuminata che si concretizza nella mente di una persona dall'intelligenza lungimirante, anche se alle volte gli artisti sono vittime delle loro stessa genialità.