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In memoria di me

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    00 10/03/2007 02:20



    di Saverio Costanzo, con Hristo Jivkov, Filippo Timi -distrib. Medusa

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    Trama Un giovane privo di vocazione decide di entrare nella Compagnia di Gesù convinto che le rigide regole che governano il seminario lo aiuteranno a sfuggire ai desideri torbidi e contradditori che assillano la sua mente. Dopo l'iniziale insofferenza per l'estrema disciplina della vita di clausura, il ragazzo mette da parte ogni senso critico e ogni dubbio di carattere religioso e si trasforma nel 'Gesuita perfetto'.
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    00 10/03/2007 02:28
    Conferenza alla Berlinale






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    lauracio
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    00 18/03/2007 14:24
    film silenzioso sulla fede e sulla libertà di scelta. Sulle chiamate e sulle rinunce. sull'amore.
    Credo di averci capito la metà. E' impegnativo e suscita molte domande.
    Ma bello. Lento lento ma bello. Ottima pure la fotografia.
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    00 18/03/2007 16:49
    Costanzo è un buon regista.
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    Emanuele Brunetto
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    00 25/03/2007 01:13
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    diallage
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    00 21/04/2007 15:44
    Buon pomeriggio,
    riallacciandomi a quanto scritto da Laura Ciolli, concedetemi di aggiungere una breve riflessione: la pellicola di Costanzo spande nelle sue pause riflessive un certo malessere individuale – ho certe difficoltà comunque, a definirlo “dell’io” – che a meno di terremoti interpretativi sembrerebbe trarre spunto da Kant e dalla sua “Critica della ragion pratica”; la Ciolli si chiede “cosa è la libertà”, ma la domanda andrebbe a mio avviso superata dal seguente quesito: il protagonista soccombe al cospetto della legge morale per via di un accorgimento interiore o per una desolazione cognitiva che lo porta ad affidarsi alla maestosità del dubbio rispetto alla pochezza della certezza?
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    lauracio
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    00 26/04/2007 18:46
    Comunque ciao e piacere son io laciolli.
    non sono ultracerta di aver bene bene capito icchè tu volevi dire.
    il protagonista soccombe al cospetto della legge morale per via di un accorgimento interiore o per una desolazione cognitiva che lo porta ad affidarsi alla maestosità del dubbio rispetto alla pochezza della certezza?
    ecco non capisco perchè tu dici che isso preferisca la MAESTA' del dubbio alla pochezza delle certezze quando mi pare che si affidi alle certezze "gesuite" sfuggendo alla mutevole incertezza della vita "fuori".
    [SM=x245525]
    dicorso molto stimolante, perchè non argomenti ancora questo punto di vista? (che io sono un po' arruginita con tali discussioni)
    Comunque una cosa che non ho scritto ma penso è che considerato nel suo insieme sia pure un film un po' presuntuoso, pretenzioso, autocompiaciuto. restando ferma la sua qualità.
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    00 28/04/2007 16:07
    Possiamo dire che Saverio Costanzo è l'anti-Muccino invece di Nanni Moretti? [SM=g27972]
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    diallage
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    00 29/04/2007 17:06
    Cara Ciolli,
    le rispondo con le stesse parole di Karl Jaspers: "Fede è ciò che riempe e muove l'uomo nel fondo, proprio laddove egli, superando se stesso, ci congiunge con gli abissi dell'essere". Il buio, mia cara, è in sè una forma di chiarezza e bisognerebbe consegnarsi ad esso ad occhi "aperti".