00 10/02/2007 19:52
finito di leggere qualche giorno fa, prestissimissimo la recensione. al di sopra di ogni (in partenza non troppo buona a dir il vero) aspettativa... una vera sorpresa.


da neripozza.it

Una grande agenzia di pubblicità sulle rive dell’immenso lago di fronte a Chicago, nel cuore dei grattacieli piú antichi d’America. Qui, tra open space e cubicoli, tra computer e stampanti, si svolge la commedia umana di un gruppo di giovani spregiudicati e sognatori, cinici e brillanti, che ogni mattina, fatalmente, si incontra nello stesso luogo: in ufficio.
Carl, Karen, Benny, Amber, Jim, sanno tutto di tutti. Sanno che Tom è pazzo, e che Lynn, il boss, ha un tumore al seno. Sanno che il vecchio Brizz se la passa male ed è finito nella classifica di Quale vip muore prima, anche se non è una celebrità. Sanno chi ha nascosto il sushi dietro la libreria di Joe. Sanno con chi se la prende Marcia quando ha inviato una mail a Genevieve in cui c’è scritto: «È davvero irritante lavorare con persone irritanti». Conoscono ogni pettegolezzo, ogni storia d’amore, ogni invidia e segreta generosità. Sanno chi è nelle grazie del capo e chi verrà fatto fuori. Sanno tutto di tutti perché quell’ufficio è ormai la loro vita.
E in quelle stanze, tra corridoi e scrivanie, scopriamo un mondo, l’universo intero della nostra gioia e del nostro scontento, l’affetto e la competizione, la struggimento e il disprezzo, il desiderio e la privazione, in fondo la vita stessa, perché nessuno ci conosce davvero quanto le donne e gli uomini che ogni giorno ci siedono accanto.

i giudizi della stampa

«Un bellissimo romanzo… incredibilmente divertente. Dietro questa serie di intrighi, di licenziamenti e di piccole gelosie si riesce a sentire il rumore delle nostre vite che scorrono. Ordinatelo subito».
Nick Hornby

«Questo è un romanzo, mio Dio! Che razza di esseri umani hanno fatto la loro comparsa sulla terra?»
Geoffrey Wolff

«Il ritratto irresistibile e spietato dell’ufficio moderno: un luogo di comportamenti infantili e futili, di disperata competizione e di inaspettata umanità.»
Jim Shepard