00 08/10/2006 19:40



La giornalista Anna Politkovskaja, famosa per le sue denunce contro Putin sulla guerra in Cecenia, è stata ammazzata a colpi di pistola al centro di Mosca. L´arma, insieme a quattro bossoli, sarebbe stata ritrovata dalla polizia accanto al cadavere nell'ascensore dello stabile dove abitava nel centro della capitale.

Lo scontro fra la giornalista della Novaja Gazeta e il Cremlino nasce nei lunghi anni di lavoro come reporter in Cecenia, iniziati nel 1998 con un'intervista all'allora presidente Aslan Maskhadov. Nel 2001 Politkovskaja fu arrestata nella Cecenia meridionale ed espulsa con l'accusa di aver violato le norme sulla copertura giornalistica del conflitto imposte da Mosca. Nel 2002, durante la crisi del teatro Dubrovka a Mosca (culminata nella strage di oltre 100 persone per il gas tossico usato nel successivo blitz dalle forze speciali russe) i terroristi ceceni la indicarono come possibile mediatrice con il governo di Putin, unica giornalista della quale avevano fiducia. Nel 2004 un primo inquietante episodio. In volo verso Beslan per seguire l´assedio della scuola dove i terroristi ceceni si erano asserragliati prendendo in ostaggio centinaia di bambini, la Politkovskaja si sentì male. Avvelenamento.

Ora il suo omicidio, dice il direttore della Novaja Gazeta Dimitri Muratov, «sembra essere una punizione per i suoi articoli». Anna Politkovsakaja era nata nel 1958. Il suo libro più recente è «La Russia di Putin», del 2005.

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