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La sensazione, quando si ascolta questo gioiello di William Basinski, è di non essere in nessun luogo, in nessun tempo, in nessuno spazio. E di essere contemporaneamente ovunque, per sempre. A dir la verità non conosco Melancholia o Disintegration Loop (I-IV), ma farò in fretta a recuperarli.
Intanto parliamo di The garden of brokenness, il più bell'ascolto che ho dato a questo 2006.