Scritto da: (Maverick13) 01/12/2005 10.31
Vorrei dire una cosa ricollegandomi alla "diatriba" tra Indifference ed Emanuele.
Si discute sulla "grandezza" di quello, sull' "importanza" di quell'altro, si fanno paragoni più o meno calzanti, però mi pare che a volte in questi discorsi venga a mancare una componente fondamentale. E' giusto ed interessantissimo "sviscerare" un artista, approfondendone tematiche, influenze, etc... è giusto perchè altrimenti non lo si potrebbe capire fino in fondo ed è interessantissimo perchè questo è un sito dedicato alla musica quindi chi legge (e scrive) deve essere un appassionato di musica e quindi starebbe ore ed ore a discuterne.
Però secondo me in alcuni casi si dimentica una cosa fondamentale: la musica è un'arte, e come tale va trattata. L'arte suscita emozioni che in taluni casi non possono e non devono essere spiegate, se così non fosse e se tutto fosse spiegabile con analisi più o meno approfondite si perderebbe l'essenza stessa della musica e dell'arte in genere. Quindi poco importa se De Gregori sia più o meno importante di De Andrè o Paolo Meneguzzi, in certi casi bisognerebbe dire serenamente "A me piace" senza avere per forza delle ragioni indiscutibilmente valide e senza sentirsi obbligati a rivendicarne la "grandezza".
Non fraintendetemi, per amare un artista bisogna capirlo e conoscerlo fino in fondo direte voi, e io sono pienamente daccordo, ma penso che ci sia anche dell'altro e che questo "altro" a volte venga preso troppo poco in considerazione e venga schiacciato da un approccio forse un pò troppo scientifico (perdonatemi in termine) alla musica.
1) Non mi sono mai addentrato in discorsi sulla grandezza dell'uno o dell'altro, ho semplicemente valutato un artista, De Gregori nel caso specifico.
2) Provare emozioni grazie ad un brano, ad un artista, non vuol dire accantonare la razionalità e difenderlo a spada tratta anche quando toppa evidentemente. Sono due cose distinte e separate, a volte capita anche a me di ascoltare canzoncine che mi piacciono proprio, ma razionalmente mi rendo conto della nullità artistica delle stesse. Idem con alcuni dei miei gruppi preferiti, che hanno toppato con un album, lo compro comunque, lo ascolto comunque, ma lo valuto per quello che è.
3) Se si fa critica l'approccio "scientifico" è d'obbligo, se si deve fare solo una valutazione "emozionale" tanto vale iscriversi ad uno dei milioni di fanclub.