00 11/11/2005 13:17

tratto da: rockstar.it




La violenza musicale non sembra sedarsi nei dischi dei Pearl Jam, ma secondo Eddie Vedder è solo la naturale trasposizione di quello che significa essere americano oggi.

L'impegno sociale e politico è sempre in primo piano, come il rock che continua a essere uno dei punti fermi dei Pearl Jam.

“E' stato un disco difficile” ha spiegato Eddie ai microfoni di una radio brasiliana “Ma a volte la durezza e l'impegno sono stati ripagati da brani stupendi.
E' il miglior materiale che abbiamo mai composto, molto aggressivo, perché ancora una volta riflettiamo ciò che significa essere un americano in questi giorni”.

La scaletta non è stata ancora decisa, Vedder spera di concludere alcune parti durante il tour sud americano che partirà da Santiago, Cile, il prossimo 22 Novembre: “Mi porterò dietro il mio registratore e quando torneremo a Gennaio concluderemo i missaggi e pubblicheremo il tutto in primavera”.

L'album uscirà in Aprile per la J Records.

Parlando del titolo dell'LP Eddie rivela: “Inizialmente avevamo pensato di utilizzare la parola 'un-owned' (non comprabile, di proprietà di nessuno, ndr).
Il cielo è 'un-owned', la luna è 'un-owned', noi siamo 'un-owned' e vogliamo rimanere 'un-owned'.
E il titolo era ‘Super un-owned', ma suonava troppo come ‘Superunknown' dei Soundgarden”.

Anche per il prossimo tour in Cile, Argentina, Brasile e Messico il gruppo realizzerà bootleg di ogni concerto, ma questa volta saranno in download a pagamento (qualità 192k), disponibili su PearlJam.com a poche ore dal concerto e al prezzo di 9.99 Dollari, al cambio attuale di 8.50 Euro.