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Roma, 25 ottobre 2005 - I Papaboys di Battipaglia denunciano Celentano, in nome del Papa e della religione cattolica.

«Il Papa è rock», aveva detto giovedì scorso il «molleggiato» nel suo programma e loro si rivolgono alla Procura della Repubblica di Milano accusando il cantante del reato di offesa alla religione cattolica e al prestigio e all'onore del Sommo Pontefice.

«Paragonare il Santo Padre ad una rockstar o ad un genere musicale che il più delle volte rasenta il satanico, vedi Marylin Manson o i Rolling Stones - sostiene Gianluca Barile, presidente dell'associazione "Benedetto XVI" (nata durante il conclave per sostenere Ratzinger Papa) - è blasfemo. È inconcepibile che la Tv di stato abbia consentito tanta libertà a Celentano. È stata solo un'offesa gratuita nei confronti del Vicario di Cristo».

Per lo stesso motivo, Barile aveva già presentato un esposto denuncia contro il quotidiano "Liberazione" di Rifondazione Comunista che il mese scorso aveva titolato in prima pagina "Coppia di fatto" mettendo in sovrapposizione le immagini del Papa e dell'ayatollah Khomeini.