Allora. Effettuiamo innanzitutto un distinguo e premettiamo che io ho vissuto a Catania fino ai 22 anni (circa) per poi prendere armi e bagagli e trasferirmi a Milano dove ho trovato lavoro...
La questione politica (intesa come differenziazione destra-sinistra) è un discorso che lascia il tempo che trova e al massimo si concretizza con l'apertura o la chiusura di locali e cose simili, per cui direi di lasciarla stare.
Per il resto, il problema della mentalità lo trovate un po' ovunque ma dilatato a seconda "degli spazi disponibili": ovvero, se a milano ci sono 200 locali, 180 sono da fighetti (tipo che ci vanno quelli dell'Inter) e 20 sono dedicati a tutto il resto.
Ma ovvio che 20 sono già un buon numero rispetto ai due di Catania.
Per quanto riguarda i concerti, c'è anche il fattore geografico (a Ferrara che è un buco ci fanno un fottìo di roba, ma sta al centro del mondo) da non sottovalutare...subito dopo viene quello "dell'effettivo mercato", e per questo non dovete ringraziare nessun altro che i vostri concittadini che nella maggior parte dei casi non sganciano una lira per un concerto che non sia di Gigi D'Alessio.
Detto questo, non penso neanche che "potenzialmente" la gente di Catania sia talmente da buttare come alcuni voglion far credere...purtroppo il problema è la mentalità predominante, siamo d'accordo, ma non si può fare di tutta l'erba un fascio. E' tutta una questione di grandi e piccoli numeri.
Una cosa che però vi posso garantire è che, a Milano, se si escludono i concerti e comunque quel minimo di aria "internazionale" che si respira, non resta altro che un pugno di locali in cui mettono la stessa musica che mettevano al taxi driver.
E se devo essere sincera mi manca un po' l'aria delle serate catanesi, senza gente chiusa a pressione in un locale e le stradine piene di persone.
Le distinzioni fra finti comunisti e ricconi ci sono anche quissù..state tranquilli
[Modificato da soma 22/03/2005 20.32]