00 22/01/2005 23:24
Ginevra Di Marco è arrivata al secondo disco solista dopo aver vissuto l'evoluzione degli acronimi di Lindo Ferretti: da CSI a PGR.

Il debutto solista del '99 “Trama Tenue” le valse un Premio Tenco e un Ciampi, ma anche un disco dal vivo distribuito dal Manifesto intitolato “Concerto n. 1 – Smodato Temperante” e la stima di Robert Wyatt e Max Gazzè con il quale si scambiano favori/amori artistici e una tournèe teatrale.


"Credo con fermezza che sia soltanto dalla valorizzazione dell'unicità individuale possa scaturire un processo di evoluzione, soltanto dall'incontro di personalità autonome e creative.
Connettere la più ampia molteplicità di punti di vista intorno al fuoco di una comune energia di creazione.
Questo fra noi (PGR) più non era, ed è l'unica grande verità.
Il resto in vicende come questa si sa, è qualcosa di personale che è bene conservare nel proprio cuore".

Definire con queste parole la fine delle idee trasforma un'apparente sconfitta in uno stato estremamente motivante per il bisogno artistico individuale.
Ma l'incomprensione e la frustrazione di vivere in ‘un mondo storto' Morrisoniano è la base del nuovo album, schiettamente intitolato “Disincanto”: “Il disincanto era il sentimento dominante, in ogni parola, concetto, immagine” continua Ginevra “Occhi disillusi i miei, sulle mie vicende, sul mondo intorno.
Riflessioni sul tempo che stiamo vivendo, pura presa di coscienza per imparare, io per prima, a scegliere e orientarsi nel mutamento dei nostri tempi.
In un mondo che sta moltiplicando le possibilità di scelta credo che sia opportuno imparare a moltiplicare le nostre capacità di scelta.
I testi poi diventano canzoni.
E volevo che anche la musica guarisse le mie ferite facendomi sorridere, facendomi stare bene.
Ecco perché ci siamo divertiti a giocare anche di contrasti perché non è detto che a un testo “serio” – di denuncia ad esempio - debba corrispondere un accompagnamento musicale grave, serioso, difficile”.