Per prima cosa vorrei citare un vecchio cinefilo che parlando di Francois Truffaut mi disse "Truffaut mi truffò"
In questo forum ho dovuto vestire (con enorme gioia) i panni dell'avvocato difensore di David Lynch. Premesso che il maestro non ha bisogno di un misero cinefilo da quattro soldi come me, cercherò rapidamente di mostravi le mia argomentazione.
Ritengo David Lynch, un regista atipio di cinema tipico (il noir) e conoscendo l'origine aquiniana della critica dialettica di Riccardo andrò direttamente al punto: "VELLUTO BLU".
Il Marra mi ha fatto giustamente notare, che il film è abbastanza lineare (a mio avviso lo è pure Mulholland Drive) lynchiano ma allo stesso tempo troppo poco lynchiano.
Se devo essere onesto sto lavorando già alla recensione, per tal motivo ciò che qui vi scrivo potrebbe poi comparire sul mio commento; Velluto Blu è l'origine dell'incubo, l'orrenda realtà che genera la violenza onirica. Il personaggio interpretato da Hopper non è forse una delle peggiori proiezioni della cattiveria quotidiana e umana? i protagonisti non si interrogano forse sul perchè dell'esistenza di personaggi di tal fatta?
è un pò come chiedersi "perchè esistono gli incubi?".
Concludo qui il discorso per preservare altre parole per il mio commento. Ringrazio comunque il fratello Riccardo per la bella questione sollevata.