Perduto Amor

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Prof V
00martedì 14 giugno 2005 20:00
Titolo Originale: PERDUTO AMOR
Regia: Franco Battiato
Interpreti: Corrado Fortuna, Donatella Finocchiaro, Gabriele Ferzetti, Ninni Bruschetta, Rada Rassimov
Durata: h 1.40
Nazionalità: Italia 2002
Genere: commedia



Il film, idealmente diviso in tre parti, descrive la formazione (tra la metà degli anni '50 e la metà degli anni '60) di un giovane siciliano. Nella prima parte (che va dalla fine del festival di San Remo del 1955 all'autunno-inverno dello stesso anno), il personaggio, Ettore Corvaja, ha otto-nove anni. La sua famiglia e la sua Sicilia... Nella seconda parte Ettore ha vent'anni e ha già fatto le sue scelte e i suoi studi. Siamo nel pieno del boom economico e delle sue contraddizioni. Nella terza parte Ettore è a Milano. Scopre una città piena di fermenti e di frenesia. Entra nel mondo della musica che guarda con sospetto. La sua aspirazione è scrivere. Incontra un gruppo esoterico che gli apre un nuovo mondo...


by filmscoop.it

[Modificato da Prof V 18/04/2006 14.55]

Prof V
00martedì 14 giugno 2005 20:02
ho avuto modo di rivedere la pellicola di Battiato. la prima volta al cinema complice la stanchezza e un determinato, quanto personale, senso di fastidio per certe situazioni, non avevo pienamente colto il senso e se volete, il messaggio indiretto della pellicola. oggi dopo due anni, il mio giudizio è più che positivo.
indifference
00giovedì 16 giugno 2005 10:04
***
mai visto
Prof V
00giovedì 16 giugno 2005 13:59
te lo consiglio
Kazufai
00giovedì 30 giugno 2005 16:53
Io ho cercato di vederlo, ma quel giorno ero particolarmente sca##ato e dopo venti minuti ho rischiato di addormentarmi.
brontoletta
00mercoledì 19 aprile 2006 01:08
A volte, si rivedono (volentieri).
Ho rivisto recentemente il film. In dvd, ahimè. Anche questa volta.....
L’impressione che ne ho avuto è quella di un film dove l’estetica ha la prevalenza: è un film bello e curato nei dettagli di ogni inquadratura.
L’atmosfera onirica consente a Battiato di inserire gli argomenti a lui più cari, cioè la musica, la filosofia, la spiritualità e la religione, l’esoterismo, il mistero, tutto con la sua terra sullo sfondo.
Nella prima parte, quella che vede Ettore bambino cominciare a delineare i suoi interessi, mi ha colpita per il riferire fedelmente discorsi e suoni di assoluta quotidianità (i risvegli mattutini del bambino, la scoperta del pianoforte, i discorsi delle donne che cuciono..) con sobrio senso di cronaca e senza mai cadere nel personalismo nostalgico.
Il garbo ed il buon gusto di Battiato emergono, inoltre, nel modo di riferire la relazione infelice tra i genitori di Ettore: il padre tradisce senza ritegno la moglie, ma la coppia in crisi non è urlata con scene di litigio e in questo, paradossalmente, emerge l’autorità e l’indipendenza della madre che con fermezza esprime il suo disappunto, scegliendo di restare al suo posto.
Forse ai limiti dell’eccesso i vari ‘camei’ di personaggi noti che intepretano se stessi o altri.
Eccellente, ovvio, la scelta della colonna sonora e della musica.
Un film da vedere e rivedere, che richiede, però, un minimo di concentrazione e poca stanchezza mentale.
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