A volte, si rivedono (volentieri).
Ho rivisto recentemente il film. In dvd, ahimè. Anche questa volta.....
L’impressione che ne ho avuto è quella di un film dove l’estetica ha la prevalenza: è un film bello e curato nei dettagli di ogni inquadratura.
L’atmosfera onirica consente a Battiato di inserire gli argomenti a lui più cari, cioè la musica, la filosofia, la spiritualità e la religione, l’esoterismo, il mistero, tutto con la sua terra sullo sfondo.
Nella prima parte, quella che vede Ettore bambino cominciare a delineare i suoi interessi, mi ha colpita per il riferire fedelmente discorsi e suoni di assoluta quotidianità (i risvegli mattutini del bambino, la scoperta del pianoforte, i discorsi delle donne che cuciono..) con sobrio senso di cronaca e senza mai cadere nel personalismo nostalgico.
Il garbo ed il buon gusto di Battiato emergono, inoltre, nel modo di riferire la relazione infelice tra i genitori di Ettore: il padre tradisce senza ritegno la moglie, ma la coppia in crisi non è urlata con scene di litigio e in questo, paradossalmente, emerge l’autorità e l’indipendenza della madre che con fermezza esprime il suo disappunto, scegliendo di restare al suo posto.
Forse ai limiti dell’eccesso i vari ‘camei’ di personaggi noti che intepretano se stessi o altri.
Eccellente, ovvio, la scelta della colonna sonora e della musica.
Un film da vedere e rivedere, che richiede, però, un minimo di concentrazione e poca stanchezza mentale.