NEWS DALL'IRAN

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Askani
00mercoledì 14 dicembre 2005 10:12
TEHERAN - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha affermato oggi che quella dell'Olocausto degli ebrei è "una leggenda", aggiungendo che per l'Occidente, essa "é più importante della religione e di Dio". "Nei loro Paesi - ha detto Ahmadinejad in un discorso a Zahedan, nell'est dell'Iran, trasmesso in diretta dalla televisione di Stato - se qualcuno dice qualcosa contro la religione e Dio, non vi sono reazioni così forti come contro chi mette in dubbio la leggenda dell'Olocausto". In un discorso tenuto l'8 dicembre alla Mecca, al vertice dell'Organizzazione della conferenza islamica (Oci), il presidente iraniano aveva messo in dubbio la verità dell'Olocausto, definendo Israele un "cancro" che bisognava estirpare dal Medio Oriente e trapiantare in Germania e Austria. In ottobre Ahmadinejad aveva affermato che lo Stato ebraico andava cancellato dalle mappe geografiche.

il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha proposto oggi di trasferire lo Stato d'Israele dalla "cara Palestina" in una regione dell'Europa, degli Usa, del Canada, "o in Alaska". Ahmadinejad teneva un discorso, trasmesso in diretta dalla tv iraniana, davanti a migliaia di persone durante una visita a Zahedan, nell'est dell'Iran. Già nei giorni scorsi il presidente iraniano aveva proposto alla Germania e all'Austria di offrire parte del loro territorio per ospitarvi uno Stato ebraico. Oggi ha rivolto la sua proposta praticamente a tutto l'Occidente. "Date un pezzo di terra in Europa, Usa, Canada o in Alaska perché (gli ebrei) vi possano creare il loro Stato", ha affermato Ahmadinejad.

AHMADINEJAD: IL NUCLEARE E' NOSTRO DIRITTO E NON CEDEREMO
Dotarsi di un programma nucleare é "un diritto certo" dell'Iran e quindi "resisteremo ad ogni pressione". Lo ha detto oggi il presidente, Mahmud Ahmadinejad, in un discorso davanti a migliaia di persone tenuto a Zahedan, nell'est del Paese. "I nostri scienziati hanno creato questa tecnologia, e il nostro popolo difenderà questa conquista", ha aggiunto Ahmadinejad, il cui discorso è stato trasmesso in diretta alla televisione di Stato. Il 21 dicembre è in programma un tentativo di ripresa dei colloqui sul nucleare iraniano fra Teheran e Francia, Germania e Gran Bretagna. Le trattative sono interrotte da agosto, quando la Repubblica islamica ha ripreso la sua attività di conversione dell'uranio, ultimo passo prima dell'arricchimento. Teheran ha rifiutato di sospendere nuovamente la conversione, nonostante una richiesta in tal senso dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea).
indifference
00mercoledì 14 dicembre 2005 20:25
***
un pazzo, si puo dire poco altro. un uomo che, sinceramente, non merita la vita.

però mi incuriosisce la provocazione fatta all'occidente di cedere agli israeliani un po del loro (nostro) territorio..
Askani
00mercoledì 14 dicembre 2005 21:05
Non avrebbe senso prorpio per il fatto che loro indicano come terra santa solo quel territorio.
javier7
00venerdì 16 dicembre 2005 01:22
quest'uomo è pericoloso
moltoo pericoloso
RikReed
00domenica 18 dicembre 2005 20:58
Indiscrezioni presenti tra le righe di giornali quali panorama e corriere della sera lasciano intendere che se le mediazioni europee sul nucleare iraniano falliranno si andra vero un intervento militare cui parteciperebbe anche israele.
Questo motivo sarebbe anche alla basa del rapido disimpegno americano dall'iraq.

Sono solo indiscrezioni... dello stesso tipo di quelle che trapelavano prima dell'intervento in Iraq....

[Modificato da RikReed 18/12/2005 21.02]

Askani
00domenica 18 dicembre 2005 21:42
Raga....purtroppo prima dell'Iran....l'obiettivo americano è la Siria.....
RikReed
00lunedì 19 dicembre 2005 01:19
o forse insieme [SM=g27960] ....


cmq sia sarebbe un'ecatombe, soprattutto se intervenisse israele a catena interverrebbero tutti i paesi arabi...
indifference
00lunedì 19 dicembre 2005 13:55
***
ci stanno provando a scatenare la 3° guerra mondiale.
chi lo sa magari ci riescono.
AristocraticoMaNonTroppo
00lunedì 19 dicembre 2005 17:22
speriamo di no!!!
Prof V
00mercoledì 11 gennaio 2006 13:41
L'IRAN RIPARTE CON IL NUCLEARE, GLI USA NON ESCLUDONO ATTACCO
http://www.ansa.it

NEW YORK - Nuovi stretti contatti con l'Ue3, i tre paesi dell'Unione europea (Gran Bretagna, Francia e Germania) che hanno negoziato direttamente con l'Iran sul nucleare. Nuovi contatti, anche, con i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per ottenere il varo - in un secondo tempo e se non ci saranno modifiche di atteggiamento da parte di Teheran di una serie di sanzioni contro il governo del 'falco' Mahmud Ahmadinejad.

Sono questi i primi passi degli Stati Uniti, molto preoccupati dalla ripresa annunciata oggi della ricerca nucleare in Iran, e che hanno ancora confermato la propria intenzione di rivolgersi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite se Teheran non farà marcia indietro, conformandosi al volere della comunità internazionale. Il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan, ha ammonito l'Iran dei rischi di "una seria escalation", ribadendo l' intenzione di Washington di rivolgersi al Consiglio di Sicurezza, già ipotizzata ieri.

McClellan, ribadendo la consueta posizione dell' Amministrazione del presidente George W. Bush, ha precisato che l'opzione militare "non è da escludere, anche se per il momento non è all'ordine del giorno". "Il presidente - ha concluso il portavoce - ha già detto molto chiaramente che l'Iran non è l'Iraq... Lavoriamo con la comunità internazionale per risolvere la questione in maniera pacifica e diplomatica". Alle opzioni prospettate da McClellan il suo collega del Dipartimento di Stato, Sean McCormack, ha aggiunto quella di una convocazione di urgenza del Board (il comitato dei governatori) dell'Aiea, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, con sede a Vienna, che a sua volta potrebbe chiedere al Consiglio di Sicurezza di occuparsi direttamente della questione.

Nei giorni scorsi i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) avevano già scritto ai leader iraniani per chiedere a Teheran di tornare sulla decisione di riprendere le attività nucleari più 'sensibili', coordinandosi strettamente tra di loro, anche se in maniera del tutto informale. Se Usa, Francia e Gran Bretagna appaiono compatti sulla questione iraniana, ci sono reticenze russe (Mosca è uno dei fornitori di Teheran) e cinesi.

Oltre a quelli avuti in queste ore con il suo collega di Londra Jack Straw, il segretario di Stato Usa Condoleezza Rice ha parlato della questione con il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, ma non con il suo omologo cinese, ha precisato McCormack.

http://www.ansa.it
RikReed
00mercoledì 11 gennaio 2006 21:45
si stanno preparando... si parla di coalizione unica stavolta, occidente unito, con tanto di bene placido di Benedictus...
Le crociate non sono ancora finite... forse...
indifference
00giovedì 12 gennaio 2006 10:38
***
mi chiedo:

l'Occidente vuole porre il divieto per quanto riguarda lo sviluppo della bomba atomica? o per qualsiasi sviluppo dell'energia atomica???

giornali , telegiornali e radio...si dimenticano sempre di dirlo...
RikReed
00giovedì 12 gennaio 2006 15:18
è solo per la bomba atomica, l'energia atomica è consentita, ma il problema è che tra le due il passo è breve...
RikReed
00mercoledì 18 gennaio 2006 23:39
panorama di questa settimanata pubblica una foto di Bush con accanto il presidente iraniano e un'esplosione alle spalle...

il titolo è abbastanza chiaro: PRONTI ALL'ATTACCO!
con tanto di catine da dove partiranno gli attacchi e dove colpiranno... ecco l'articolo
Prof V
00giovedì 19 gennaio 2006 00:09
non si vede nulla [SM=x245578]
indifference
00giovedì 19 gennaio 2006 14:12
***

Scritto da: Prof V 19/01/2006 0.09
non si vede nulla [SM=x245578]



come no! io vedo tutto...
Askani
00giovedì 19 gennaio 2006 17:11
Giustamente alla radio commentavano.....ma se l'Iran è il secondo produttore mondiale di petrolio, a cosa gli servirebbe l'atomica??? la risposta alle vostre immaginazioni....
t.r.e.
00venerdì 20 gennaio 2006 16:33
domanda:
quante "atomiche" ci sono in giro?
a chi appartengono?
mariusko
00venerdì 20 gennaio 2006 22:21
Vi siete persi questa .... (?)
L'IRAN vieta la musica occidentale
RikReed
00sabato 21 gennaio 2006 14:59
Re:

Scritto da: t.r.e. 20/01/2006 16.33
domanda:
quante "atomiche" ci sono in giro?
a chi appartengono?



suppongo che la risposta la conosciamo un po' tutti, i primi in assoluto dovrebbero essere i custodi della liberta' e democrazia meglio noti come iu.es.ei. Certo anche la Russia non scherza, e probabilmente è la piu' pericolosa in quanto impero decadente, non pochi, infatti, i casi di vendita illegale di materiale nucleare ad altri paesi non proprio puritani. Cmq che io ricordi tra i principali paesi possiamo ricordare anche UK Francia, india, pakistan corea del nord (cina?) e piu' molti altri dell'ex arcipelago ussr... poi nn so ma ce ne sara' qualche altro sicuro...
Askani
00martedì 31 gennaio 2006 10:28
INTESA TRA I CINQUE GRANDI, L'IRAN SARA' DEFERITO ALL'ONU
LONDRA - I cinque Paesi membri permanenti concordano sul deferimento dell'Iran al Consiglio di sicurezza dell'Onu per il suo programma nucleare. Lo hanno annunciato i cinque (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna). in un comunicato diffuso in nottata a Londra.

I cinque Paesi membri permanenti "hanno convenuto che la riunione straordinaria del Consiglio (dei governatori) dell'Aiea di questa settimana dovrà sottoporre al Consiglio di sicurezza la sua decisione sui passi richiesti all'Iran", afferma un comunicato congiunto diffuso al termine di una riunione dei ministri degli Esteri di Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, oltre che della Germania. "Il Consiglio di sicurezza dovrà attendere il rapporto del direttore generale (dell'Aiea Mohammed ElBaradei) al Consiglio dei governatori dell'Agenzia (...) prima di prendere una decisione per rafforzare l'autorità dell'Aiea", aggiunge il comunicato dei cinque 'grandi, che dispongono del diritto di veto in Consiglio di sicurezza.

I ministri degli Esteri dei cinque "chiedono all'Iran di ripristinare pienamente la sospensione delle attività collegate all'arricchimento (dell' uranio), compresi ricerca e sviluppo, sotto la supervisione dell'Aiea", prosegue il comunicato congiunto, sottolineando peraltro che tutti devono continuare a adoperarsi per una soluzione diplomatica della crisi innescata dal programma nucleare iraniano. Secondo un alto responsabile americano, Russia e Cina, inizialmente riluttanti, si sono unite alla posizione di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, secondo cui l'Aiea dovrà adottare una posizione ferma. "E' il messaggio più forte che avremmo potuto sperare", ha detto il responsabile Usa, che ha letto il comunicato al termine della cena tra i capi delle diplomazie, durata oltre quattr'ore. Il comunicato congiunto precisa che i ministri hanno convenuto che il Consiglio di sicurezza dell'Onu debba aspettare il rapporto del direttore generale dell'Aiea ElBaradei - che dovrebbe essergli richiesto dal Consiglio dei governatori dei prossimi giorni e dovrebbe essere da lui presentato in una successiva riunione, probabilmente il 6 marzo - prima di decidere quali azioni concrete intraprendere. Secondo il ministro francese Philippe Douste-Blazy, i partecipanti alla cena hanno "auspicato che un messaggio fermo della comunità internazionale sia inviato in maniera unita alle autorità iraniane, le quali devono capire che occorre che sospendano le attività nucleari sensibili". "La via diplomatica, la migliore, potrà allora riprendere", ha detto il titolare del Quai d'Orsay in un incontro con la stampa. Il ministro francese si è felicitato dell'unità mostrata dai cinque 'grandi', vedendovi "un successo della diplomazia europea". Il documento comune, il primo pubblicato dai cinque sullo spinoso dossier del programma nucleare iraniano, e' stato adottato al termine di una cena a Londra cui hanno partecipato i ministri degli Esteri Condoleezza Rice (Usa), Serghiei Lavrov (Russia), Li Zhaoxing (Cina), Philippe Douste-Blazy (Francia) e Jack Straw (Gb), nella residenza di quest'ultimo. Era presente anche il capo della diplomazia tedesca, Frank-Walter Steinmeier. Secondo un alto responsabile statunitense, quella decisa stanotte dai cinque è l'azione più decisa nei confronti di Teheran da diversi anni a questa parte. La riunione straordinaria del Board dell'Agenzia internazionale dell'Energia atomica, con all'ordine del giorno il controverso programma nucleare iraniano (secondo l'Occidente mirerebbe alla fabbricazione di armi atomiche), è in programma a Vienna giovedì prossimo.
Askani
00mercoledì 1 febbraio 2006 09:56
TEHERAN - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha avvertito oggi "le potenze fantoccio e alcuni Paesi che vogliono calpestare i diritti del nostro popolo" che la nazione iraniana non cederà alla loro "falsa propaganda". "La nazione iraniana non si piegherà davanti al linguaggio della forza di alcuni Paesi che pensano di essere tutto il mondo" e continuerà nel suo programma nucleare. "Il nemico - ha detto Ahmadinejad - non vuole il nostro sviluppo scientifico e tecnologico. Ma la nazione iraniana continuerà sulla sua strada fino alla piena realizzazione dei suoi diritti".
Tra i diritti che le autorità di Teheran ribadiscono costantemente c'é anche quello di dotarsi di un programma nucleare completo di un ciclo per l'arricchimento dell'uranio. Ahmadinejad ha detto che la centrale di Bushehr, costruita da tecnici russi con una capacità di 1.000 megawatt, entrerà in funzione entro la fine del 2006 e che Teheran intende costruire numerose altre centrali per arrivare a produrre 20.000 megawatt di elettricità dall'energia nucleare.

Lunedì sera a Londra i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Francia, Gran Bretagna, Usa, Russia e Cina), più la Germania, si sono espressi per il rinvio del caso nucleare iraniano allo stesso Consiglio. "La nazione iraniana - ha affermato Ahmadinejad, che parlava in un comizio nella città meridionale di Bushehr - continuerà sulla strada della gloria e della vittoria, nell'unità e nella virtù". Durante il comizio, trasmesso in diretta tv, molti cittadini presenti hanno gridato a gran voce di avere seri "problemi" economici e sociali, chiedendo al governo di Ahmadinejad di risolverli.

NUCLEARE: AIEA, IRAN HA DOCUMENTI SU FABBRICAZIONE BOMBA
Gli iraniani hanno mostrato agli ispettori dell'Aiea documenti riguardanti la fabbricazione di elementi destinati all'arma nucleare, pur esigendo che restassero sotto sigillo in Iran. Lo afferma l'Aiea in un documento di 15 pagine che verrà discusso nella riunione di domani a Vienna del Consiglio dei governatori, che dovrà decidere se rinviare il dossier nucleare iraniano al Consiglio di sicurezza dell'Onu, passo su cui concordano i 5 membri permanenti del Consiglio.

L'Iran ha risposto affermando che ciò sarebbe la fine della ricerca di una soluzione diplomatica. Teheran, pur affermando di voler cercare una via d'uscita attraverso i negoziati, rifiuta di cedere sulla ripresa delle attività di "ricerca e sviluppo" sul combustibile nucleare. Il presidente Ahmadinejad ha ribadito che l'Iran "non rinuncerà ai propri diritti" e minacciato di sospendere l'applicazione di un protocollo che autorizza l'Aiea a condurre ispezioni più severe e a sorpresa dei suoi impianti nucleari.
Askani
00mercoledì 1 febbraio 2006 09:56
STATO DELL'UNIONE: BUSH ALL'ATTACCO SU IRAN E TERRORISMO
WASHINGTON - Un presidente George W. Bush all'offensiva su tutti i fronti - dall'Iran alle intercettazioni - nel suo discorso sullo Stato dell'Unione dove ha concesso molto spazio alla politica estera. Il suo discorso alle Camere riunite, trasmesso in diretta da tutte le maggiori Tv americane, è stato interrotto di frequente dagli applausi dei repubblicani mentre i democratici hanno scelto selettivamente le occasioni in cui unirsi all'applauso, come nell'omaggio iniziale, ad esempio, reso da Bush a Coretta King, la vedova di Martin Luther King, deceduta poche ore prima.

Al discorso hanno assistito, come è tradizione, le massime cariche dello Stato, dai generali alla magistratura, con l'unica eccezione di un membro del governo, quest'anno è toccato al ministro dei veterani Jim Nicholson, tenuto lontano dal Congresso per garantire la continuità nel caso di una strage in occasione dell'evento annuale. Il presidente Bush ha detto che gli Stati Uniti intendono restare all'offensiva nella guerra al terrorismo e in Iraq. "Abbiamo ucciso o catturato molti leader di Al Qaida. Per gli altri arriverà presto il loro giorno - ha detto Bush - Siamo all'offensiva in Afghanistan e in Iraq, dove abbiamo un chiaro piano per la vittoria". "La strada per la vittoria è anche la strada che porterà le nostre truppe a casa. Mentre le forze irachene progressivamente assumono sempre più responsabilità saremo in grado di diminuire il livello delle nostre truppe - ha aggiunto il presidente - Ma queste decisioni devono essere prese dai nostri comandanti militari non dai politici a Washington".

Tra gli ospiti di Bush nella tribuna d'onore, accanto alla first lady Laura, c'erano i familiari di un sergente dei marine ucciso in Iraq. Ma Cindy Sheehan, madre di un altro soldato ucciso in Iraq, diventata un simbolo della opposizione alla guerra è stata arrestata poco prima dell'inizio del discorso di Bush, nella tribuna del pubblico, dove era stata invitata da un deputato democratico. Parlando del Medio Oriente, Bush ha sottolineato che i palestinesi hanno votato nelle elezioni e che "adesso i leader di Hamas devono riconoscere Israele, disarmarsi, respingere il terrorismo e lavorare per una pace durevole". Bush ha descritto l'Iran come "una nazione tenuta in ostaggio da una piccola elite clericale che isola e reprime il suo popolo. Il regime di quel paese patrocina il terrorismo nei territori palestinesi e in Libano e questo deve finire".

"Il governo iraniano sta sfidando il mondo con le sue ambizioni nucleari e le nazioni del mondo non devono consentire al regime iraniano di ottenere armi nuclearì, ha aggiunto il presidente americano. Parlando della lotta al terrorismo Bush ha chiesto al Congresso di "riautorizzare il Patriot Act" e notato che i dirottatori dell'11 settembre avevano avuto contatti telefonici dagli Usa con dirigenti di Al Qaida all'estero. "Così per prevenire un altro attacco, sulla base dell'autorità datami dalla Costituzione, ho autorizzato un programma di sorveglianza del terrorismo per controllare aggressivamente le comunicazioni internazionali dei sospetti terroristi di Al Qaida dall'America o con l'America", ha detto Bush difendendo il suo controverso programma di intercettazioni.

Il presidente ha affermato che questo programma di sorveglianza "ha contribuito a prevenire attacchi terroristici e resta essenziale per la sicurezza dell'America". Sul piano economico Bush ha detto che l'America deve trovare nuove fonti di energia. "L'America soffre di dipendenza dal petrolio che è spesso importato da regioni instabili del mondo - ha detto Bush - La nostra meta è rendere l'etanolo pratico e competitivo entro sei anni. Dobbiamo, grazie anche all'uso di nuove tecnologie, rimpiazzare oltre il 75 per cento di importazioni di petrolio dal Medio Oriente entro il 2025".

Bush ha annunciato un piano per migliorare l'istruzione incoraggiando 70 mila docenti a specializzarsi in corsi di più alto livello in matematica e scienze. Ha chiesto al Congresso di rendere permanenti gli sgravi fiscali da lui annunciati e di varare una legge che proibisca la clonazione umana. L'applauso più scrosciante si è levato quando Bush ha citato i nuovi giudici della Corte Suprema, John Roberts e Samuel Alito, appena confermati dal Congresso al nuovo incarico: l'italo-americano Alito, confermato proprio martedì, era al suo primo giorno di lavoro. La cerimonia di giuramento era stata affrettata proprio per consentirgli di partecipare al suo primo Stato dell'Unione nelle nuove vesti.
Askani
00giovedì 16 febbraio 2006 13:18
PARIGI - Per la prima volta, il capo della diplomazia francese Philippe Douste-Blazy ha definito il programma nucleare iraniano ''militare'' e ''clandestino''.

''Oggi e' molto semplice: nessun programma nucleare civile puo' spiegare il programma nucleare iraniano'', ha detto il ministro degli Esteri alla televisione France-2.

''Dunque, e' un programma nucleare iraniano militare clandestino'', ha aggiunto.

L'Iran ha confermato martedi' scorso la ripresa dei suoi lavori di arricchimento dell'uranio nell'impianto di Natanz, nel centro dell'Iran, precisando che non e' per ora un programma su scala industriale.
Askani
00sabato 8 aprile 2006 18:00
WASHINGTON - L'amministrazione del presidente George W. Bush starebbe preparando una campagna di massicci bombardamenti contro l'Iran anche con l'impiego di armi nucleari, per distruggere gli impianti di Natanz dove Washington sospetta che la Repubblica islamica lavori a costruire la bomba atomica. Lo scrive la rivista americana New Yorker nel numero che uscirà lunedì.

Secondo il prestigioso periodico, Bush e altri responsabili della Casa Bianca considerano il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad come un potenziale Adolf Hitler.

"E' questo il nome che utilizzano", ha detto il noto giornalista investigativo Seymour Hersh, autore dell'articolo, che cita un ex responsabile di alto livello dei servizi segreti. Hersh ha al suo attivo, tra l'altro, inchieste come quella sulla strage di My Lai durante la guerra del Vietnam, per cui ottenne il Pulitzer, e più recentemente quella che ha portato alla luce le torture nel carcere iracheno di Abu Ghraib.

Nell'articolo, un anonimo consigliere del Pentagono afferma dal canto suo che "La Casa Bianca ritiene che la sola maniera di risolvere il problema è di cambiare la struttura di potere in Iran, e questo vuol dire la guerra".

L'ex responsabile dei servizi segreti descrive i preparativi come "enormi", "febbrili" e "operativi", ha scritto Hersh. Un ex responsabile della Difesa afferma che i preparativi militari sono fondati sul presupposto che "bombardamenti sostenuti in Iran umilierebbero la dirigenza religiosa e porterebbero la popolazione a sollevarsi e a rovesciare il governo", scrive il New Yorker.

Nelle ultime settimane, Bush ha avviato con discrezione una serie di consultazioni con senatori e membri della Camera dei rappresentanti per esplorare le opzioni nei riguardi dell'Iran. Una delle opzioni - scrive la rivista - comprende il possibile utilizzo di armi nucleari tattiche di distruzione di bunker, quali del bombe B61-11, per distruggere il principale impianto di produzione nucleare iraniano situato a Natanz, in Iran centrale, dove si concentrano le attività per l'arricchimento dell'uranio all'origine della grave crisi fra Teheran e la comunità internazionale.

L'opzione nucleare ha però provocato divisioni fra i militari, secondo l'ex responsabile dell'intelligence citato; e addirittura la minaccia di dimissioni da parte di certi ufficiali dopo che è fallito un tentativo di far scartare questa opzione.

"Fra i militari ci sono forti sentimenti di opposizione all'utilizzo di armi nucleari contro altri Paesi", scrive il New Yorker citando il consigliere del Pentagono. Questa fonte da parte sua prevede che bombardare l'Iran potrebbe provocare una "reazione a catena" di attacchi contro gli interessi e i cittadini americani nel mondo e potrebbe rafforzare gli Hezbollah, la milizia sciita libanese. "Se lo facessimo - afferma il consigliere - la metà meridionale dell'Iraq si incendierebbe".
Askani
00lunedì 10 aprile 2006 18:13
(ANSA) - NEW YORK, 10 APR - Il presidente George Bush ha definito una 'pura illazione' l'intenzione di usare l'atomica contro impianti nucleari sotterranei iraniani. Il presidente degli Stati Uniti fa riferimento alle rivelazioni del settimanale New Yorker. 'Sono pure illazioni, del genere che circola spesso qui a Washington', ha detto Bush riprendendo dichiarazioni del suo portavoce Scott McClellan. McClellan aveva pero' ammesso che il Pentagono sta conducendo 'normali attivita' di programmazione militare'.
indifference
00lunedì 10 aprile 2006 20:42
***
non mi stupirei se un domani gli USA buttassero delle armi atomiche contro l'iran. e non mi stupirei nemmeno se l'iran utilizzasse qualche arma nucleare..magari al centro di NewYork.
Doz3r
00lunedì 10 aprile 2006 22:33
io invece questa volta penso proprio che gli USA, non attaccheranno, se non attraverso vie ufficiali quali l'ONU.

credo che questa volta sensa il consenso dell'ONU, si troverebbero soli e non credo si muoveranno.

almeno lo spero.
Askani
00sabato 15 aprile 2006 11:48
GERUSALEMME - Shimon Peres, numero due del partito al governo in Israele Kadima, ha detto oggi che il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad fara' ''la stessa fine'' dell'iracheno Saddam Hussein.

''Cio' che dice il presidente iraniano ricorda quello che proclamava Saddam Hussein, e Ahmadinejad conoscera' la sua stessa fine'', Ha dichiarato Peres secondo quanto riferito dalla radio pubblica israeliana.

''Il presidente iraniano rappresenta Satana e non Dio. La storia ha gettato nell'immondizia questi dementi che impugnano la spada''.

Il riferimento era alle dichiarazioni di ieri del presidente iraniano il quale ha ripetuto che a suo parere ''il regime sionista e' in via di sparizione'' ed ha messo in dubbio l'olocausto.
poisonedTooth
00sabato 15 aprile 2006 21:37
Spero che sia finita l'era delle guerre preventive. L'esperienza irachena ha fatto capire che una guerra non può mai essere motivata da buoni propositi. Abbattere un dittatore, instillare la democrazia, portare la libertà occidentale: bellissime cose, ma a chi demandiamo questo onere gravoso ? Ci fidiamo ? L'iraq è prossimo alla guerra civile, le armi di distruzione di massa NON si sono mai trovate e sono morti migliaia di uomini, fra civili e militari. Mi auguro che non ci sia mai una guerra contro l'Iran, e mi auguro che Israele ne resti fuori, comunque si decida di procedere: penso che sarebbe un grandissimo autogol per l'occidente. E una sconfitta.. e l'ennessima ammissione che l'occidente non sa più parlare, se non con le armi.

Quanto a quell'animale di Ahmadinejad non penso che ci sia molto da dire, se non augurarsi che simili bestie non mettano più piede nella stanza dei bottoni...
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