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Calciopoli

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2006 22:57
24/06/2006 09:50
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L'arbitro deferito si difende e attacca l'allenatore rossonero
Sulle partite sotto inchiesta dice: "Non ho fatto errori sul campo"

De Santis: "Fate luce su Ancelotti
Come poteva non sapere nulla?"
La Juve punta alla responsabilità oggettiva, evitando il dolo


L'arbitro Massimo De Santis
ROMA - In attesa che il processo sullo scandalo calcio prenda il via, dall'arbitro Massimo De Santis, deferito dal procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi, arriva una stoccata per l'allenatore del Milan Carlo Ancelotti. L'allenatore, in passato alla Juventus, secondo De Santis non poteva infatti essere all'oscuro di quanto accadeva nel mondo del calcio. "Abbiamo presentato un'istanza all'ufficio indagini perché faccia un accertamento su Carlo Ancelotti che non si è mai accorto di nulla ma stava nella compagnia juventina e non sapeva?". L'arbitro di Tivoli non accetta le accuse che gli sono state mosse dalla procura di Napoli: "Mi aspetto giustizia - ha detto - se ho commesso degli illeciti li ho commessi solo sul terreno di gioco".

Tuttavia De Santis sostiene di non aver compiuto errori neanche sul rettangolo verde: "Dalle partite finite sotto osservazione non sembra che io ne abbia fatti", ha detto. Aggiungendo che se si attaccano le sue possibili sviste, bisognerebbe "mettere sotto accusa tutti gli arbitri da quando è nato il calcio". De Santis ha spiegato inoltre che la sua presunta collusione basata su telefonate fatte da altri. Mentre lui non compare in quanto interlocutore in nessuna intercettazione.

La strategia della Juve. Niente dolo diretto ma, al massimo, una più lieve responsabilità oggettiva: questa sarà la linea della Juventus al processo sportivo per le designazioni arbitrali nel campionato di calcio. A lasciarlo intendere è Cesare Zaccone, uno dei maggiori penalisti torinesi, che nell'aula dell'Olimpico difenderà il club bianconero. Per l'avvocato, una cosa è certa: anche se Moggi ha commesso degli illeciti ("cosa comunque tutta da dimostrare") la responsabilità della Juventus "non si può considerare diretta".

Il Milan si difende. Adriano Galliani, che ieri si è dimesso dalla presidenza della Lega Calcio, ha spiegato di non aver lasciato prima l'incarico perché non indagato dalla procura di Napoli. "Se lo fossi stato lo avrei fatto subito - ha precisato l'ad rossonero - e infatti, dopo che è arrivato il deferimento, anche se di lieve entità, mi sono dimesso". Berlusconi, intanto, parla di "deferimento senza fondamento".

Della Valle: "Siamo estranei". Diego Della Valle continua a professare l'estraneità della Fiorentina allo scandalo ("lo dimostreremo con i fatti") ma teme "la fretta generale" che si ha nell'affrontare questo tipo di processo. "Siamo dispiaciuti per il clima che vediamo intorno, per lo sciacallaggio di qualche protagonista che cerca di utilizzare la nostra condizione, è brutto vedere che qualcuno ci fa processi sommari non lasciando il compito a chi di dovere" spiega Della Valle, che taglia corto: "Il teorema di aver chinato la testa non esiste".

(23 giugno 2006)

repubblica.it
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