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Speciale Elezioni

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2006 13:22
01/06/2006 19:09
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Scritto da: Prof V 01/06/2006 15.07
di Massimo Del Papa

tratto da: http://www.ilmucchio.it

Non è astensionismo qualunquista, si direbbe nausea e una volta tanto ragionata: il popolo sovrano, di cosa non si è capito, non ne può più d’essere istericamente invocato ogni due settimane a votare per elezioni decisive, che non decidono niente se non l’autoperpetuazione di chi le indice. La democrazia rappresentativa è sfinita dalla sua orgia, la profezia marxista trionfa nel momento esatto della sua negazione: il franare del muro comunista ha privato di senso anche il suo contraltare capitalistico, avviato ad autofagocitazione. I partiti lo sanno e vagheggiano ormai tutti le stesse cose con identico linguaggio premoderno: crescita, sviluppo, competitività cioè l’espansione ipertrofica della produzione e del consumo. Non ha più neppure senso distinguere in funzione degli schieramenti, più esattamente delle icone, d’altronde perfettamente fungibili anche visivamente, antropologicamente. Tra sedicenti progressisti e liberali, e conservatori e reazionari non esiste più apprezzabile distinzione, da cui l’abuso del termine “bipartisan”: spartizione del potere secondo logiche di cosca all’interno di un sistema mafioso dove i cittadini servono in quanto foglie di fico, strumenti dell’autoreiterazione blindata in sembianze democratiche.

In questo senso va letta anche la disfatta in Sicilia di Rita Borsellino, questa presuntuosa farmacista cui a un certo punto il professionismo antimafia e le platee scolastiche hanno cominciato ad andare stretti. I siciliani, stufi persino del gattopardismo, debbono essersi detti: se tutto deve cambiare perchè nulla cambi, tantovale tenerci il nostro governatore amico degli amici. Il centrosinistra benpensante e ipocrita in Sicilia ha rinunciato alla sfida, non ha mandato uno solo dei suoi calibiri, tutti impegnati nella bagarre romana per le poltrone ministeriali, come Leoluca Orlando Cascio, che è uno degli sciagurati artefici dell’operazione Rita Borsellino; l’altro è un prete altrettanto presuntuoso, il don Ciotti di Libera che nel professionismo antimafia sarà anche un boss ma al di fuori non è nessuno. Erano loro i demiurghi dietro questa farmacista in età da pensione, chiamata a rappresentare (a governare ci avrebbero pensato altri) una regione di 6,5 milioni di persone, i cui problemi non finiscono con la mafia e le cui occasioni di riscatto non si esauriscono con la lotta alla mafia. “Rita è aria nuova”, diceva la claque progressista fatta di mocciosi presuntuosi, di cantanti e scrittori penosi, di intellettuali da operetta, di comici cui della mafia non è mai importato nulla, tant’è vero che prendono ordini e ingaggi da impresari pesantemente collusi. L’“aria nuova” della Rita fa ridere in una regione abituata all’“aria che cammina”. Ci voleva la politica vera, non la claque antimafia, in una regione così complessa, per battere la l’antipolitica clientelare di zu vasa vasa. Ma perchè rischiare quando a Roma è in atto la moltiplicazione di poltrone e strapuntini? Anche il professionismo antimafia ha le sue colpe, la deve finire di credersi onnipotente coi suoi slogan e i suoi girotondi e la presunzione di sostituire la politica latitante. Anche con le sue faide mafiose. L’antimafia mal sopportava in larga parte questa sua primadonna un po’ puntuta, ma non lo diceva per non prendersi la responsabilità d’incrinare qualcosa che non c’era. Adesso che la presuntuosa farmacista dal nome illustre è stata umiliata da un sospetto sodale mafioso, sono in molti a gioire anche nel professionismo antimafia. Ma per i siciliani onesti è l’ennesimo gioco al massacro, l’ennesima occasione perduta.

Massimo Del Papa




belllissimo articolo, scritto bene e che punta dritto al sodo.
Destra o sinistra non cambia nulla. Si è assistito e si sta tuttora assistendo alla "centralizzazione" dei partiti. Siamo difronte una classe politica (?)che la prima cosa che tende a precisare e a fare presente è quella di essere "centrodestra" o "centrosinistra"! dire sinistra o destra fa perdere voti, i canali informativi influenzati da una o dall'altra parte (perchè in italia non esistono giornali indipendenti) montano subito il caso dell'anno e si viene subito tacciati di filocomunismo o filofascismo.
Oltre alla formazione "telecomandata" dobbiamo aggiungere anche la "corruzione morale" (e non solo...) dei nostri politici: promesse non mantenute, partiti che si presentano "uniti" che prendono qualche poltrona e poi se ne vanno dalla coalizione, o che diventano "ago della bilancia" con i loro ricatti, politicvhe "ad hoc"..
Nel caso del presidente della regione sicilia Cuffaro siamo di fronte ad un caso gravissimo. E' la dimostrazione di come la Sicilia stia sprofondando in un baratro. Non è bastato che Cuffaro dicesse che in sicilia "la mafia non esiste" , non è bastato sentirlo parlare al telefono con i boss siciliani per pilotare i finanziamenti delle strutture sanitarie di mezza sicilia..Cuffaro ha preso il 54% dei voti, vuoi per ignoranza vuoi per un elettorato che si basa sui favori "clientelari"..
gli amici Siciliani hanno rinnovato il mandato ad un mafioso, quella mafia che ha posato le armi ma che comanda e che include dentro il suo cerchio sempre più persone: i clienti. Sarà in grado la regione di riprendersi dopo 2 mandati (e chi lo sa che non ci sia il terzo..) gestiti da un mafioso "amministrativo"? ci saranno ancora le premesse? riusciranno i cittadini (non clienti) e le azienda a resistere? o dovranno diventare clienti? In sicilia stiamo assistendo alla "normalizzazione" della Mafia, quanto di più pericoloso possa accadere nella coscenza di una nazione, regione o comune che sia.

Ho sentito dire in giro, per non dire tutti , che rita Borsellino non è una politica. ma qual'è il significato di questa frase? essere politici è, percaso, una dote innata? qualcuno è mai nato che già era un politico?
oppure mi si vuole dire che siccome la Borsellino non ha esperienza bisogna votare cuffaro che ne ha o Musumeci che leva i voti alla borsellino ma fa vincere cuffaro?
io sono dell'82, ho 24 anni...ed in questi 24 anni i nomi dei politici non sono cambiati! perchè non votare un volto nuovo che per dipiù si presenta con un passato di iniziative a dir poco lodevoli? perchè non votare un "nome" nuovo che già a sentirlo nominare (scusate la ripetizione!) risveglia le coscenze ormai sopite dei cittadini?

al momento non vedo nemmeno un barlume di speranza. siamo messi malissimo e nemmeno ce ne rendiamo conto.
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