Alessandro Piperno

Ho letto circa i 3/4 del romanzo d'esordio di questo insegnante di letteratura francese: l'ho trovato pesante, autocelebrativo, eccessivamente citazionista(sia nei contenuti, sia nella forma proustiana) e un po' troppo sullo stile(che tra l'altro non tollero) Philip Roth.
Senza contare che in generale i "libri che parlano di ebrei" mi ha un po' rotto i coglioni(non certo per questioni razziali, bensì per l'inflazione pletorica).
Ora mi domando: tutto questo successo che sta avendo è dovuto alla qualità del romanzo(tra l'altro difficile, non certo un "codice da vinci")o alla immensa campagna pubblicitaria messa in piedi dalla Mondadori? Piperno ha dichiarato che lui, all'inizio, aveva prorposto il romanzo all'Adelphi, ma che questa avrebbe poi detto che non rientrava nella propria linea editoriale...bah.

immagino si tratti di "Con le peggiori intenzioni"



io non l’ho letto (impreparata come sempre ) ma avevo dato uno sguardo ad alcuni commenti di chi invece l’ha fatto e in effetti non si può dire che il buon Giulio non abbia ragione a dire quel che ha detto.
È interessante come la maggior parte dei lettori, incuriositi dalla pubblicità, l’abbia acquistato e sia poi rimasta estremamente delusa dando pessimi giudizi, mentre altri (pochissimi) l’abbiano trovato eccezionale.
Pare dunque che non esista la via di mezzo nel giudicare questo libro.

Un tizio definisce questo romanzo come il classico libro da regalare a chi vi sta antipatico... quindi occhio a chi lo riceve!!

[Modificato da Yashal 03/05/2005 14.32]

sto già facendo un pensierino su quale povero diavolo lo riceverà da me