X-MEN

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Scritto da: Askani 18/04/2005 13.01
secondo la storia ORIGIN, Wolverine (James Howlett), dovrebbe essere il figlio del giardiniere Thomas Logan e di Lady Elizabeth......
Ma allora...com'è che quello che dovrebbe essere il nonno paterno, ha pure gli artigli come si vede a pag. 16 di Origin parte II?
Wolverine è un Howlett o un Logan???
Ma DOG sarebbe Sabretooth?

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Posso dirti solo quello che io penso. Il problema non è se Wolverine sia un Howlett, un Logan, un James, un figlio di giardiniere o un Piripicchio. Il problema è che è profondamente stupida l’idea di incasellare il passato di un personaggio amato ed importante ai fini narrativi della serie, come Wolverine, in una spiegazione tanto scontata. É una vicenda piena zeppa di luoghi comuni: stupida l’invenzione della famiglia benestante ed infelice, come superstupida è la creazione dell’istitutrice Rose, una donna che affoga nella sua stessa bava. Ed è il colmo, inoltre, il trucchetto narrativo di inserire un leit-motiv nel destino di Wolverine, ossia infilzare sistematicamente le donne di cui s’innamora, in una coazione a ripetere senza scampo. Per non parlare, poi, degli artigli di nonno Howlett: a meno che non esista un’altra spiegazione biologica, sarebbe come dire che alla fine dell’Ottocento il concetto di atomo era ancora fermo a Democrito, ma esisteva già una genia di mutanti anziani. Stupidissima, poi, è l’idea di collocare la nemesi di Wolvie proprio a casa sua, ossia quel Dog che tutti abbiamo riconosciuto come Sabretooth e di renderlo addirittura suo possibile fratellastro (ommadonna ingarbugliata, se ci ripenso, mi sento male! ). Infine, secondo me, è semplicemente orrenda la spiegazione di come Wolverine abbia adottato il nome Logan.
Tutte queste forzature non riescono ad essere funzionali al back-ground del personaggio: si capisce subito che è un adattamento a posteriori. L’autore conosce l’epistemologia della storia di Wolverine ed ha voluto stringere ulteriormente i suoi nodi focali, strizzando l’occhio ai lettori con malizia. Ha curvato trenta anni di caratterizzazione e continuità alle esigenze di una narrazione banale, fastidiosa come il solletico sotto le piante dei piedi; poi, ha aggiunto l’infanzia viziata, l’ingrediente familiare (perché i guai di un individuo nascono in casa, come nei film di Fassbinder), un po’ di soap opera (che non guasta mai), infine, ha shakerato bene ed ottenuto un tipico prodotto da consumo veloce. James era un bambino malaticcio e, a causa di brutte storie a casa, passa qualche mese a farsi i muscoli in miniera, ma viene respinto da una rossa (oh! Una rossa che lo respinge! Sto avendo un dejà vu!), fa sfociare tutto in tragedia e finisce a correre con i lupi nella foresta. Io mi chiedo come abbiano potuto le alte sfere Marvel far passare un plot così debole? E questa doveva essere la madre di tutte le storie? Non concedo neanche il beneficio del dubbio all’incomprensibilità delle illazioni sparpagliate qua e là, che dovrebbero sempre garantire la buona riuscita di uno scritto. Si può spiegare tutto con la stessa (scarsa) fantasia messa in atto nella sceneggiatura. La mamma si fa, sì, aiutare dal giardiniere nella cura dell’orto, ma il rampollo è vero discendente del nonno proto-mutante e Dog è un Sabretooth in nuce.
Personalmente, propongo una damnatio memoriae di Wolverine: Origini. Non sarebbe male cancellarlo dagli annali dei fumetti e fare finta che non sia mai stato realizzato (neanche le tavole erano un granché, anche se i paesaggi ricordavano alquanto le tele di Inness). Infatti, negli U.S.A., la miniserie è stata snobbata e nessuno degli autori sta usando il nome James Howlett.
Allora chi è Wolverine? È Logan, punto e basta, come ha detto Claremont. Tutto qui.

Per farmi perdonare il post che non t'è piaciuto ti regalo un schizzo che ho fatto (male) durante un'interessantissima conferenza, lunedì e che ho inchiostrato (anche peggio) nel (poco) tempo libero...

Act.

[Modificato da ActiasLuna 20/04/2005 21.53]