Iraq - rapita la giornalista Giuliana Sgrena

ROMA - Un appello comune da parte del Manifesto e di Al Jazira: e' il video che dovrebbe apparire domani sull'emittente satellitare araba a favore della liberazione di Giuliana Sgrena. Ad annunciarlo e' il direttore del quotidiano romano Gabriele Polo.

I sequestratori di Giuliana Sgrena, l'inviata del Manifesto rapita ieri a Baghdad, hanno inviato stamani un primo segnale: una nuova telefonata muta dal cellulare della giornalista italiana, con un sottofondo di musica araba. La nuova telefonata muta - ha appreso l'ANSA a Baghdad - e' stata ancora volta inviata al cellulare di Barbara Schiavulli, la giornalista freelance italiana compagna di stanza della Sgrena nell'albergo che ospita molti giornalisti italiani nella capitale irachena.

Ieri un gruppo armato, l' Organizzazione per la Jihad islamica, ha rivendicato in un comunicato via Internet il sequestro della giornalista italiana Giuliana Sgrena e ha intimato all'Italia di ritirare le sue forze dall'Iraq entro 72 ore.

USA PRONTI A COLLABORARE
Gli Stati Uniti sono pronti a dare ''tutta l'assistenza che potremo fornire'' per giungere alla liberazione di Giuliana Sgrena, la giornalista italiana rapita oggi a Baghdad. Lo ha detto il vice-portavoce del Dipartimento di Stato Adam Ereli, rispondendo a una domanda durante un briefing. Ereli ha aggiunto: ''Come abbiamo sempre fatto in casi simili, collaboreremo a pieno con i Paesi toccati'' in questa vicenda. ''Quando vengono rapite persone innocenti che stanno facendo un lavoro importante siamo vicini alle loro famiglie -ha ancora commentato il portavoce-. Sono situazioni che abbiamo vissuto anche noi'', ha concluso, riferendosi al fatto che civili americani sono stati sequestrati, e in qualche caso uccisi, in Iraq.

BERLUSCONI: TRATTATIVA AVVIATA PER GIULIANA SGRENA
''La macchina delle trattative e' gia' avviata'': lo ha affermato Silvio Berlusconi a proposito della italiana rapita in Iraq. Il premier, prendendo la parola al consiglio nazionale azzurro, ha auspicato che il sequestro ''sia in un ambito politico'', con l'augurio che ''si possa arrivare presto'' alla soluzione. ''Tutto cio' che si poteva avviare e' stato avviato'' ha concluso Berlusconi.

FINI, ADESSO DIVISIONI NON CONTANO
''Ci sono momenti in cui visioni e valutazioni assolutamente diverse sulla realta' irachena finiscono per non contare''. Lo ha detto il ministro degli Esteri Gianfranco Fini in una conferenza stampa indetta dopo il rapimento in Iraq della giornalista de ''Il Manifesto'' Giuliana Sgrena. Fini ha riferito di aver incontrato oggi all'Unita' di Crisi Valentino Parlato al quale ha espresso ''la solidarieta' convinta del Governo. Fini ha ribadito l'impegno del governo per giungere nel piu' breve tempo possibile alla liberazione''.

PISANU, IMPEGNO DEL GOVERNO PER LIBERARE SGRENA
''Anche a nome del presidente Berlusconi assicuro la nostra incondizionata solidarieta' e l'impegno a fare il possibile per giungere alla sua liberazione''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Beppe Pisanu. La giornalista del ''Manifesto'' Giuliana Sgrena ''e' stata probabilmente rapita da una banda sunnita'', ha aggiunto.

CIAMPI IN CONTATTO CON FARNESINA
Appena appresa la notizia della sparizione della giornalista italiana Giuliana Sgrena, a quanto si apprende, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi si e' messo in contatto con la Farnesina per avere informazioni e ha chiesto di essere costantemente informato degli sviluppi.



I PARTICOLARI DEL RAPIMENTO
L'inviata del Manifesto, Giuliana Sgrena, e' stata rapita a Baghdad, dove stamani si era recata assieme al suo interprete e al suo autista iracheni alla moschea al Kastal, all'interno dell'Universita' di Baghdad, dove intendeva intervistare gli sfollati da Falluja che da quasi due mesi vivono in una precaria tendopoli allestita all'interno dell'ateneo.

L'allarme e' scattato attorno alle 13:45 locali (le 11:45 italiane) quando la compagna di stanza di Giuliana, l'altra giornalista italiana Barbara Schiavulli, ha ricevuto sul suo cellulare una chiamata dal telefono dell'inviata del Manifesto, che pero' non parlava. Attraverso il telefono, si sono prima sentiti degli spari e poi dei passi affrettati, come di persone che corressero nell'acqua (stamani a Baghdad pioveva).

Allarmata, Schiavulli ha inutilmente chiamato 'Giuliana, Giuliana', ma non avendo ricevuto alcuna risposta, senza interrompere la comunicazione, si e' recata dall'inviato dell'Ansa, per informarlo dei suoi timori. Poco dopo, la comunicazione con il cellulare della Sgrena e' stata tuttavia interrotta.

Assieme all'inviato di Panorama, Giovanni Porzio, che frattanto aveva raggiunto la Schiavulli e l'inviato dell'Ansa, i tre giornalisti italiani hanno allora riprovato piu' volte a chiamare la Sgrena sul suo cellulare locale e anche sul suo telefono satellitare. Da quest'ultimo, qualcuno ha all'inizio risposto, ma ha poi subito interrotto la comunicazione, mettendo in funzione la segreteria telefonica.

Sempre piu' allarmati, i giornalisti hanno allora cercato il numero di telefono dell'interprete iracheno della Sgrena, Wael, con il quale sono alla fine riusciti a mettersi in contatto, ricevendo la drammatica conferma dei loro timori. ''Hanno rapito Giuliana'', ha gridato Wael. ''Ci hanno sparato contro, ci hanno bloccato e hanno tirato fuori Giuliana dalla macchina''.

L'interprete ha quindi raccontato che stamani, assieme all'autista Mohamed, aveva condotto Giuliana nel quartiere di al Jadiriya, nella zona sud-est di Baghdad, per incontrare nella moschea sunnita al Kastal, all'interno dell'Universita', gli sfollati di Falluja (la roccaforte sunnita espugnata a novembre). Tra gli sfollati, si ritiene che si annidino anche miliziani integralisti riusciti a fuggire a Falluja e sui quali si concentrano i sospetti per il rapimento.

All'uscita dall'Universita', alcuni armati a bordo di due macchine (una Opel e una Kia) hanno pero' sparato alcuni colpi d'arma da fuoco per bloccare l'auto con a bordo la giornalista italiana. L'interprete ha raccontato di aver cercato di opporsi al rapimento, ma di essere stato colpito alla testa con il calcio di una pistola.

I rapitori si sono quindi allontanati dall'Universita' con la giornalista italiana rapita, mentre i guardiani dell'Universita' (molti dei quali originari di Falluja) avrebbero - secondo alcuni testimoni - attuato solo un debole tentativo per bloccare le due auto in fuga con l'ostaggio.


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