Dunque, dirò anche io la mia.
Secondo me l'Hotel Supramonte è una condizione di instabilità. La condizione di un uomo dinanzi alla scelta materiale dell'abbandono, in bilico fra l'arrancare e lo sprofondare. La condizione di un poeta, di un sognatore, di fronte al reale.
De Andrè fa un pò l'autoironico e si rimprovera, dicendo: "Ma dove? Dov'è il tuo amore? Ma dove è finito il tuo amore?".
Un pò come dire: dov'è finita quella forza così grande, immensa, unica, che tu hai sempre predicato? Si è lasciata prevaricare dalla paura?
Poi, nel testo, lui stesso acquista fiducia, ma è quella fiducia che ti serve per tirare avanti, la speranza.
Una visione davvero molto triste, perchè reale, di un amore che resiste alla paura, ma che non può sopirla.