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Caso Sofri

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2004 14:00
13/04/2004 21:12
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news del 13/04/2004

Grazia a Sofri, Castelli: «Deciderà la Consulta»


Il ministro di Grazia e Giustizia: «Ho tante cose a cui pensare. Il problema fondamentale dell'Italia non è quello di un detenuto»
LECCO - Sulla vicenda Sofri «immagino sarà la Consulta a decidere»: lo ha detto il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, arrivando a Lecco per partecipare ad una riunione in Prefettura insieme ai ministri Giovanardi e Lunardi.
«Io gestisco un ministero che ha oltre 160 mila persone, 14 mila
miliardi di fatturato - ha detto Castelli rispondendo alle domande dei giornalisti - ho tante cose a cui pensare. Credo che dare l'idea che il problema fondamentale dell'Italia sia quello di un detenuto, sia un pessimo segnale ai cittadini». Riferendosi poi alle dichiarazioni di Calderoli secondo cui se ne parlerà dopo le riforme costituzionali, il ministro ha detto: «Credo che le cose siano chiare al di là della confusione che si fa. Immagino sarà la Consulta a decidere».

GIOVANARDI - «Non è vero» che il caso Sofri sta provocando tensioni all'interno del governo. È vero, semmai, che il governo è «in linea con il presidente del Consiglio e che sta facendo il suo dovere, cioè rispettare la Corte Costituzionale»: così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, ha risposto ai giornalisti sulla vicenda Sofri arrivando oggi a Lecco per partecipare a un incontro con i ministri Lunardi e Castelli. «Io sono uno di quelli - ha detto Giovanardi - che sostiene che se Adriano Sofri chiede la grazia è giusto concedergliela, ma se non la chiede credo che la situazione che stiamo vivendo ne sia la conseguenza. Se non la chiede il problema può essere risolto soltanto rispettando la Costituzione, i principi e le regole che valgono per tutti: se ci sono dubbi, sarà la Corte costituzionale a dirimerli, decidendo sul conflitto di attribuzioni. Mi sembra la via più lineare per dirimere i problemi». Il ministro Giovanardi ha insistito: «Quello che ho detto è assolutamente in linea con il presidente del Consiglio, il quale ha detto queste cose già a Pannella. È però singolare che l'opposizione chieda a gran voce di concedere la grazia a Sofri come se fosse un atto dovuto e poi accusi il governo, che invece sta facendo il suo dovere, cioè quello di rispettare la Costituzione».

L'IPOTESI BERLUSCONI - L'ipotesi di una «direttiva» del presidente del Consiglio che, ricorrendo all'articolo 5 della legge 400 del 1988, consenta di aggirare il no del ministro della Giustizia a controfirmare la grazia per Adriano Sofri sarebbe praticabile. Ma si tratta comunque di un provvedimento «impugnabile davanti alla Corte Costituzionale». Il contrasto in questa vicenda è «sostanziale», l'unica strada è rimettersi al giudizio della Consulta. Ne è convinto il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Vassalli, secondo il quale il presidente della Repubblica «non può rinunciare ad esercitare il suo potere» di concedere la grazia. Quindi, se il Guardasigilli non si convince, la questione «non può che essere risolta dai giudici costituzionali».



tratto da Il Corriere della Sera

[Modificato da Prof V 13/04/2004 21.14]

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