Condivido quello che hai detto ma in momenti come questo rischiamo di fare lo stesso errore dei politici, nel momento in cui dovremmo riflettere e ricordare queste vittime innocenti, colpevoli solamente di trovarsi lì in quel momento, di appartenere ad uno Stato che appoggiava la missione militare; non erano militari, non erano armati, si recavano chi al posto di lavoro, chi a scuola, probabilmente fra loro c'erano anche pacifisti e gente che non credeva nell'intervento in Iraq....
è facile in momenti come questo lasciarsi andare, cercare un colpevole politico o gridare vendetta, bisogna mettersi d'impegno uniti, nella speranza che qualcosa cambi ma seriamente; bisogna far capire agli europei, agli africani, agli asiatici, agli australiani, agli americani, agli extra-terrestri o a chi per loro: che la guerra, le bombe, il tritolo, la dinamite, il sangue, non porta a niente: solo lacrime e odio....
ma adesso chiudiamo gli occhi e proviamo a dare il nostro misero contributo morale, a quelle madri, a quei padri, a quei figli che hanno perso i propri cari......
sono in momenti come questi che vorrei avere l'ingenuità di un bambino e chiedere "perchè?"
P A C E
[Modificato da Prof V 15/03/2004 1.47]