00 15/05/2007 12:15
Re:

Scritto da: t.r.e. 14/05/2007 1.25
c'è paura dell'altro in Italia ed è pericoloso perchè, da noi, quel tipo di timore s'è sempre tramutato in pericolosa reazione ideologica




Credo non sia pertinente farne una questione italiana. La paura dello "straniero", di ciò che non si conosce, è inscritta nel nostro codice genetico di difesa.
C'è molto più razzismo strisciante nei civilissimi paesi del nord Europa che in Italia, solo che lì l'ipocrisia è istituzionalizzata.
Una mia "amica" lavora nell'ufficio recrutamento di una azienda in Irlanda, dove hanno precise indicazioni sulla NON ASSUNZIONE di Nigeriani e africani in genere. Ragazzi cechi vengono insultati a gran voce nei supermercati perchè non capaci di parlare un inglese fluente, (e la cosa bella è che dopo si prendono pure il richiamo dal manager per non aver saputo servire bene il cliente...)

Difficilmente se vai in un paese lontano, e non sei un turista (ovvero un pollo da spennare), sei accolto con grande simpatia, ti guardano con sospetto, per paura.
Ci facciamo mille problemi su come accogliamo gli immigrati in Italia, provate ad andare nei paesi di queste persone, a dire che non siete ricchi turisti italiani ma squattrinati in cerca di lavoro, scoprirete quanto accoglienti sono gli altri paesi...


Ovviamente nulla toglie alla gravità del fatto nel caso specifico della bambina polacca, ma rendiamo il dibattito libero dal piagnisteo post-resistenziale.

[Modificato da RikReed 15/05/2007 12.19]