00 04/06/2007 21:38
Come era prevedibile, una serata da brividi, contraddistinta da intense,fortissime emozioni...
E poi il pezzo inedito, "KINGS APPROACH" (la mancanza di modestia e l'autoreferenzialità del titolo ci stanno tutte per dei "re" come i quattro di Louisville), come dei King Crimson ricontestualizzati e riletti attraverso i codici del minimalismo "post" e della reiterazione più esasperata,con sentori addirittura di spasmi metal ad attravesare le trame chitarristiche di Pajo...
Però sono indeciso e combattuto..Forse sarebbe meglio mantenere inalterata l'aura di culto fatta di quelle tre minimali,misteriose,epocali uscite entrate di diritto nella storia del rock,di booklet scarni,informazioni produttive pressocchè nulle e cursus vitae perfettamente coerente con tutto ciò che si confà ai più grandi ed enigmatici act della storia(quali gli Slint sono a tutti gli effetti)..Già il fatto di essere riemersi da quel nulla oblioso in cui erano misteriosamente precipitati più di 15 anni fa( ma in realtà non è così, si vadano subito a recuperare i fenomenali FOR CARNATION di Brian McMahan,oltre che la cristallina bellezza della discografia solista di Pajo) per riprendere di punto in bianco l'attività live e resuscitare il mito potrebbe (forse) avere intaccato quella perfezione(specie spazio-temporale) che apparteneva alla loro vicenda - sublimi cantori dell'atroce bellezza e della divina sofferenza degli acidi e torbidi spasimi adolescenziali, proprio mentre vi erano immersi,loro, in quell'inferno paradisiaco che è la pubertà e in quella zona neutra, quella terra di nessuno che segna il passaggio dal sogno alla vita adultà(in questo "Tweez" è album impensabile,incredibilmente oltre).
D'altra parte la voglia di (ri)ascoltare e (ri)avere gli Slint oggi, nel 2007, con del nuovo materiale, è davvero tanta,irrefrenabile...
Quesito amletico, niente da fare

[Modificato da skagpaul 04/06/2007 21.42]