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E' morta stanotte a Firenze la scrittrice e giornalista Oriana Fallaci, all'età di 77 anni. Da tempo ammalata, la Fallaci viveva tra l'Italia e New York per curarsi ed era al centro delle polemiche da qualche anno per via dei suoi ultimi scritti pubblicati successivamente all'11/9, nei quali attaccava duramente il terrorismo islamico, nonché la politica e la cultura dei paesi musulmani (critiche esposte nella trilogia "La rabbia e l'orgoglio", 2001; "La forza della ragione", 2004 e "Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse", 2005)
Ancora adolescente, durante la seconda guerra mondiale aveva partecipato alla Resistenza e iniziò prestissimo a scrivere: negli anni '60 fu inviata in Vietnam e reporter internazionale nella guerra Indo-Pakistana, poi in Sud America e in Medio Oriente. I suoi libri più noti sono "Lettera a un bambino mai nato" (1975) e "Un uomo" (1979), dedicato alla memoria del dissidente greco Alekos Panagulis, suo compagno di vita, mentre alle condizioni del primo intervento ONU in Libano dell'82 è ispirato "Insciallah" (1990).
Fra le personalità di spicco della scena internazionale da lei intervistate, si segnalano i nomi di Yasser Arafat (capo della resistenza palestinese), il primo ministro israeliano Golda Meir, l'Ayatollah Ruhollah Khomeini (padre della rivoluzione iraniana), il primo ministro indiano Indira Gandhi e il segretario di Stato USA Henry Kissinger. Questi colloqui furono la base per uno dei suoi best-seller "Intervista con la storia" (1974).
Personalità indipendente e determinata, la Fallaci sarà ricordata a lungo dall'opinione pubblica per la forza d'animo e la competenza professionale con cui ha scosso molte coscienze. Molte personalità politiche hanno voluto ricordarla oggi con parole di stima.

[Modificato da ActiasLuna 15/09/2006 20.47]