00 26/02/2006 14:55
La volontà di allargare il proprio pubblico e di aumentare le proprie vendite come scelta unicamente commerciale? Io la penso diversamente.
E comunque prerogativa essenziale per l'esistenza di una band è l'avere un seguito e un pubblico, meglio se il più ampi possibile. Nondimeno, ciò non significa che ci sia a tutti i costi la volontà di semplicizzare/standardizzare/commercializzare la propria proposta musicale e la propria vicenda artistica. Puntualizzo che non sono propriamente una fan della band di Manuel Agnelli, che comunque apprezzo molto. Il mio è un discorso generale...
Allora dovremmo condannare tutte le band italiane che hanno adottato la scelta di cantare in inglese. Alcuni tra i migliori gruppi(a mio modesto parere) della scena italiana e non, che non sfigurerebbero/sfigurano affatto a confronto con tante blasonate band americane, mi vengono in mente gli Yuppie Flu, i One Dimensional Band, i Settlefish, i Super Elastic Bubble Plastic, non renderebbero alla stessa maniera se cantassero in italiano. La loro proposta musicale è profondamente radicata nella tradizione indie-alternative statunitense, ergo è inevitabile che si esprimano con l'inglese...ve li immaginte i Pavement(che gli Yuppie Flu tanto ricordano) cantare in italiano? Oppure gli Shellac, i Jesus Lizard, i Big Black (One Dimensional Band, Super Elastic Bubble Plastic)?