00 18/06/2005 10:16
…la sedia!
La sedia è la sedia: visione globale dell’oggetto.
Generalmente di legno, faggio evaporato, noce dei casi migliori, talvolta di vimini, caso limite, non globale.
La sedia serve per sedersi e se di vimini stride alla pressione dei culi obesi, pesanti, sempre seduti: fenomenologia dell’oggetto.
Già, ma chi si siede?
Qui il discorso si fa più difficile ed occorre un’analisi più profonda alla luce della quale emerge un verità sconcertante: si siede chi ha la sedia.
Chi non ce l’ha?
Chi non ce l’ha è costretto a stare in piedi. Se ne deduce che inevitabilmente la sedia opera nell’umanità una piccola divisione.
Ma chi ha la sedia è gentile e la cede a chi è in piedi?
No! Chi ha la sedia se la tiene e ci sta comodamente seduto.
Ma allora cosa ci rappresenta il: "Prego s’accomodi"?
Il "Prego s’accomodi" è un modo di dire, signorile e democratico, che fa notare le differenze ma con gentilezza. Meglio sarebbe sostituirlo con: "Prego stia pure in piedi", ugualmente gentile però più vero!
Io la sedia ce l’ho però sto in piedi.
No mi dispiace questo caso non è previsto!
Come non è previsto? Cercate di prevederlo perché io sono uno in piedi con la sedia.
Beh, allora diciamo che soggettivamente sei uno di quelli che stanno in piedi, ma oggettivamente…