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Il brasiliano, ancora fuori rosa, chiede la rescissione del contratto con il club toscano e un indenizzo di due milioni di euro. Il presidente De Luca: "Assurdo".

SIENA, 17 novembre 2004 - Fuori rosa dallo scorso 6 agosto, Rodrigo Taddei ha deciso di dire basta ed è passato alle vie legali per risolvere la sua situazione. L'avvocato del giocatore, Lucia Bianco di Firenze, ha infatti presentato un ricorso al Collegio arbitrale della Figc, chiedendo la rescissione immediata del contratto del brasiliano. In aggiunta, il centrocampista ha chiesto un indennizzo di cui non si conosce l'entità esatta, ma che dovrebbe aggirarsi intorno ai due milioni di euro.
L'accusa che Taddei rivolge alla società toscana è molto precisa: mobbing. Il caso dell'esterno di San Paolo, dunque, diventa simile a quello di Breda e Annoni, che denunciarono la medesima situazione ai tempi dell'ultimo Genoa targato Scoglio. "Contestiamo al Siena la violazione dell'articolo 16 dell'accordo collettivo di lavoro e quindi degli obblighi contrattuali - spiega l'avvocato Bianco - La causa di tutto va ricercata nell'atteggiamento denigratorio e vessatorio tenuto dal presidente De Luca, che va avanti ormai da mesi". Taddei chiede anche i danni di immagine dervianti dalle dichiarazioni del patron bianconero, che negli ultimi mesi lo ha più volte definito "un ingrato che non si comporta da uomo".
L''istanza è stata depositata dall'avvocato Bianco lo scorso 30 settembre e la riunione del Collegio, nella quale verranno ascoltate le parti, è prevista per il prossimo 17 dicembre. Una reazione da parte di De Luca, però, è già arrivata ed è particolarmente secca: "Si tratta di un'accusa che non sta né in cielo né in terra. Sono il presidente e posso decidere di far giocare chi voglio: non temiamo niente in questa fase. Di certo questo ricorso, non aiuta ad arrivare a una soluzione positiva della vicenda".


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[Modificato da Prof V 18/11/2004 13.34]