00 31/05/2004 14:51
Mi sono sempre piaciuti, sono i grandi pilastri della letteratura.
Quasi sempre sono i primi libri che si incontrano nel corso della vita. La scuola ce li propone, anzi ci obbliga a leggerli ed analizzarne i contenuti… inizialmente si prova una certa repulsione nel loro confronti.
Poveri grandi classici!! [SM=g27972]
La mia esperienza invece è stata positiva, li ho amati da subito, e sono molto felice di averne letti alcuni [SM=g27960]
Tra i miei preferiti oggi mi è venuto in mente “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo, in particolare il capitolo del fumo.
Mi è venuto in mente perché proprio oggi è la giornata contro il fumo…
Eccone un passo significativo:

…D'estate mio padre abbandonava su una sedia nel tinello il suo panciotto nel cui taschino si trovavano sempre degli spiccioli: mi procuravo i dieci soldi occorrenti per acquistare la preziosa scatoletta e fumavo una dopo l'altra le dieci sigarette che conteneva, per non conservare a lungo il compromettente frutto del furto.
Tutto ciò giaceva nella mia coscienza a portata di mano. Risorge solo ora perché non sapevo prima che potesse avere importanza. Ecco che ho registrata l'origine della sozza abitudine e (chissà?) forse ne sono già guarito. Perciò, per provare, accendo un'ultima sigaretta e forse la getterò via subito, disgustato…

Poi ricordo che un giorno mio padre mi sorprese col suo panciotto in mano. Io, con una sfacciataggine che ora non avrei e che ancora adesso mi disgusta (chissà che tale disgusto non abbia una grande importanza nella mia cura) gli dissi che m'era venuta la curiosità di contarne i bottoni. Mio padre rise delle mie disposizioni alla matematica o alla sartoria e non s'avvide che avevo le dita nel taschino del suo panciotto. A mio onore posso dire che bastò quel riso rivolto alla mia innocenza quand'essa non esisteva piú, per impedirmi per sempre di rubare…


bellissimo… bellissimo...