00 19/07/2005 20:42
Qualche considerazione sul lavoro di Luna (non mi dispiacerebbe se ne uscisse anche qui un dibattito costruttivo come per la banana dei V.U.):
Mi rendo conto che sintetizzare la carriera multiforme ed instancabile di Bowie in pochi misurati periodi è uno sforzo colossale.
D'altronde su Bowie si è scritto già chilometri, e si continuerà a farlo spero per secoli.
Per chi mastica bowielogia da anni come me, c'è spesso il rischio che molto appaia come già sentito, già letto, scontato, assodato.

Della scheda monografica ho apprezzato soprattutto il tentativo di dare senso alle ultime fatiche di Bowie, in cui forse il consumato mestiere ha finito col prevalere sulla reale ispirazione.
Avrei voluto leggere qualche parola in più sul rapporto (controverso) tra Bowie e la new-wave, e qualche cenno alla scena new-romantic. Sono del parere che gli album di Bowie vadano accuratamente contestualizzati...per esempio, anche il rapporto di presunta progenitura del glitter-rock meriterebbe un'ulteriore indagine.

La recensione di HEROES ha invece il grande pregio di svincolarsi elegantemente dalla irrisolvibile questione dell'apporto di Eno all'album, lasciando trapelare come lo spirito decadente dell'album sia piuttosto da ascriversi tutto alle fantasie nostalgiche del Duca.
Fino a domandarsi se l'album nasconda davvero un messaggio politico.
"Nonostante queste apparenti contraddizioni ideologiche, Bowie resta un artista apolitico", mi sembra un'affermazione condivisibile.
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Mi auguro che le recensioni degli altri album - di cui Luna si occuperà a breve, se ho ben capito - contribuiscano a chiarire il quadro di sintesi di una carriera controversa, complessa e forse ancora non deltutto chiarificata.