00 27/04/2007 16:44
Caro Alberto,
la tua recensione, nonostante la consuetudinaria ed indiscutibile qualità eccelsa, mi ha fatto letteralmente sobbalzare dalla sedia e ti spiego anche il perché:


…“Tre metri sopra il cielo” non ebbe solo la capacità di inventare un nuovo sex symbol come Riccardo Scamarcio, ma ebbe invece il più consistente merito di rivelare un talento come quello di Luca Lucini, regista proveniente dal mondo degli spot che ha dimostrato di avere molto da dire nel lungometraggio cinematografico. E proprio alla sua regia si deve la piena riuscita di quel film, in cui si respirava un aria di genuinità decisamente assente in questo seguito diretto da Luis Prietro, regista spagnolo propostosi all’attenzione con alcuni cortometraggi apprezzati dalla critica…


Ma abbiamo visto lo stesso film? Tralasciando qualsiasi commento sul libro dal quale è tratta la pellicola in questione (3 Metri Sopra Il Cielo) – la cui location ideale di lettura dovrebbe essere la toilette – , io personalmente non ce la vedo tutta questa genuinità, anzi l’aria che si respira è rarefatta, stereotipizzata ed esaltata all’inverosimile. D’altronde, come ha scritto qualcuno, questa è la generazione della playstation e dei reality show, prendere o lasciare
Io preferisco “lasciare” ma non riesco davvero a capire come un cinefilo come te possa aver trovato spunti nella pellicola di Lucini…