00 03/10/2006 20:40
Intervista a Samuel L.Jackson (XL di Ottobre)
breve estratto:


Allora, cosa ci dici di Snakes On A Plane: è bello come dicono i fan su Internet?
«Non so, è venuto come volevano loro, ma anche come volevamo noi. È divertentissimo, vedremo. Abbiamo seguito tutti i suggerimenti del pubblico e fatto tutto quello che pensavamo fosse giusto fare. Così la produzione alla fine ha ceduto e ci ha lasciato mano libera. Speriamo che sappia emozionare il pubblico come ci aspettiamo».
Com'è stato lavorare in mezzo ai serpenti?
«Quelli intorno a noi non erano veri: erano creati con la computer grafica oppure erano serpenti di gomma. In alcune scene del film spesso c'è molta confusione, perché arrivano i serpenti e la gente inizia a correre e a agitarsi. Se ci fossero stati dei veri serpenti sul pavimento, probabilmente li avrebbero calpestati. Non hanno messo i serpenti sul set assieme a noi. Gli stuntmen erano abili e allenati a muoversi senza far male agli animali. Quando sul pavimento c'erano 100 o 200 serpenti bisognava che qualcuno li contasse e non li perdesse di vista».
Che rapporto hai personalmente con i serpenti?
«Non ho problemi. Ho visto dei serpenti sul campo da golf, questo sì. E anche dei serpenti a sonagli a Mountain Gate (un country club di Los Angeles dove si gioca a golf, ndr). Su un paio di campi in Sud Africa ci hanno avvertito di non andare nell'erba alta perché c'erano serpenti e roba simile e anche in Brasile ci hanno detto di evitare l'erba alta per via dei serpenti».
Come mai hai voluto girare questo film?
«Mi ha intrigato il titolo. Ero a casa a leggere le riviste di settore e il regista doveva essere quello di Freddie vs. Jason, Ronny Yu. Così gli ho mandato una e-mail per chiedergli se davvero il film era su dei serpenti su un aereo o se, invece, si trattasse di una metafora. "No, sono proprio dei serpenti velenosi liberati su un aereo". E io: Fiiico! Posso partecipare?". E lui: "Sicuro!". A quel punto si è messo d'accordo con i produttori della New Line e con il mio agente. Non ho mai visto la sceneggiatura, niente, ma siamo andati avanti...»