da MONDOCATANIA.COM
(ironia) Ma che dite! Non c’è assolutamente nulla contro il Catania, nulla nel vederlo così in alto in classifica, nulla nel suo essere là dove vorrebbero stare altri, nulla nella sua particolare collocazione geo - calcistica, nulla di nulla, né da parte di Lega, né da parte degli arbitri, né da parte della stampa. Si tratta di coincidenze, casuali concomitanze, sfortunate.
Ma certo, il cartellino rosso di Totti che diventa giallo, ed il fallo da reazione che così passa da due giornate ad una sola giornata di stop. Ed è solo un caso che tra due giornate la Roma giochi contro l’Inter. E se a Stankovic, durante la gara contro la Fiorentina, arriva una bottiglietta in testa, che colpa ne ha la Fiorentina, giusto così, 7.000 euro di multa sono la punizione commisurata. E poco importa se in passato, al Franchi, si sono macchiati dello stesso identico reato, casualità, sbadataggine della memoria, capita a tutti.
(ironia della sorte)Capita, a tutti, solo che c’è chi paga, sempre, con la recidiva, e chi recidivo lo è, davvero, ma non paga mai. C’è chi chiude un occhio per qualcuno, chi tutti e due, chi in campo ne tiene quattro cinque, “per vedere anche quello che non c’è”, come disse in una famosa intercettazione l’ex designatore Aia.
E allora sì, proviamoci anche noi a vedere anche quello che non c’è, anche quello che ci dicono non esserci, mettiamola così, ci piace immaginare, e facciamoci un bel viaggio nel nostro inconscio allora:
Mettiamo che mandino a Catania un arbitro ad hoc, perché il Catania al Massimino non perde da anni, e quella quarta posizione suona male se non è Milan o Fiorentina. Mettiamo che, questo arbitro, non lo mandano solo per fischiare un rigore che non c’è al Cagliari, e nemmeno per non fischiarne tre al Catania. Mettiamo che lo mandino a Catania col solo intento di esasperare gli animi dei tifosi, che lassù sanno essere caldi. Mettiamo che, così, quando gli arriva un tappo in testa questo arbitro fa la commedia, e poi sul referto dice: “No, non era un tappo, era una bottiglia”, ed a questo aggiunge anche una frase “pesantemente irriguardosa” proferitagli da Spinesi (caso vuole il cannoniere del Catania), ma attenzione, non solo per metterlo fuori un paio di giornate, ma per render ancor più manifesta nei tifosi quella sensazione di “meschina truffa”, quella sensazione di “vigliaccata impunita”, quella che incendia gli animi, incita alla violenza, la violenza, il loro “passepartout”, la “loro” giustificazione preferita, con la quale plagiare l’opinione pubblica, ed aver sempre ragione, qualunque malefatta compiano.
E adesso, ricordando ciò, immaginiamo che il Derby col Palermo sia caduto giorno 4 Febbraio solo per caso, ed aggiungiamo che la Lega non abbia intenzione di (nemmeno riunirsi) per spostare questa data solo per motivi che supponiamo seri (in passato gare del Catania vennero rimandate per la presenza del mercato in P.zza Spedini), e non perché qualora restasse questa la data, ci sarebbero molti meno tifosi al Massimino, in una partita giudicata a rischio. Ma mettiamo un altro caso, mettiamo che avessero calcolato già che la decisione del giudice sportivo di squalificare Spinesi, per tre giornate, sarebbe arrivata proprio alla vigilia della gara contro l’Empoli, ma è un caso, non certo una lucida strategia per fomentare ancor di più gli animi dei tifosi, gli stessi che domani si recheranno allo stadio. Del resto, in caso di incidenti cosa potrebbe mai succederebbe? Beh, Il Massimino è in diffida, sarebbe squalifica del campo, per una o due giornate, perchè recidiva.
Ma guarda che caso, la prossima partita in casa è contro il Palermo: Un bel “porte chiuse” ed ogni problema di ordine pubblico sollevato dal Questore di Catania perderebbe senso. Non ci sarebbe più motivo di rinviare la partita e nemmeno di riunirsi per decidere sul quando rinviarla.
“Immaginiamo” debba essere un bel guadagno in quanto a tempo e fatica...
Forse abbiamo immaginato troppo. Forse.
Fratelli Rossazzurri, non cadiamo nella trappola di queste persone. Non concediamo loro il ben che minimo adito a procedere nuovamente in nostro sfavore. Non reagiamo con le armi che lo preferiscono, con la violenza. Così facendo permetteremmo a queste persone non solo di farci del male, ma di uscire impunite dall’ennesima malefatta che stanno ordendo contro di noi.
Ne uscirebbero protetti dietro gli scudi della stampa e dell’opinione pubblica, che si concentrerebbe ancora una volta sulla “violenza” da Tg, sul “Sembrava il Libano” di Catania – messina, e da lì, ricordando quelle “barbarie”, penserebbe che “in fondo, questi catanesi, se la sono cercata”.
Ne perderemmo in tutto. Ne perderemmo noi, la squadra, la società, la città.
Noi abbiamo immaginato quel che potrebbe accadere, vi abbiamo resi partecipi di questo nostro “esercizio di fantasia”. Sta a voi crederci, ma anche se così non fosse l’invito è uno, non fate i loro burattini, non siate i loro burattini, non fatevi usare, non diventate complici delle loro malefatte, non facciamoci del male da soli. Arriverà il tempo di presentare il conto, ma non adesso, non con la violenza. Se ciò non fosse ancora abbastanza:
Non pensate a quanto "odiate" loro. Pensate a quanto di più amate il Catania.
Marco Di Mauro