00 26/05/2006 00:20
Cannes, l'usura come arma di seduzione nel film di Sorrentino
di Wilfrid Exbrayat

CANNES (Reuters) - Seconda pellicola italiana in concorso al 59esimo Festival di Cannes, "L'amico di Famiglia" di Paolo Sorrentino racconta la storia insolita di un'attrazione tra una splendida bionda e un usurario brutto e cattivo.

Geremia (Giacomo Rizzo), un usurario che presta somme modeste a persone che non valgono di più, ha un solo amico, o almeno uno che passa come tale, Gino, nostalgico del country vestito solo con abiti da cow-boy (Fabrizio Bentivoglio).

"Amo creare personaggi che sono fuori contesto", ha detto Sorrentino di Gino. "E' un personaggio malinconico e la cultura del country ben si adatta alla malinconia".

Quando non riesce a farsi pagare, Geremia può sempre contare su due fratelli per convincerli a fare uno sforzo. Vive con la madre in un alloggio povero e oscuro.

Nella storia si inserisce il personaggio di Rosalba (Laura Chiatti), figlia di un uomo costretto a chiedere i favori di Geremia, il quale si farà rimborsare il prestito in natura.

"Il personaggio di Geremia è diventato man mano un concentrato del male", ha detto Sorrentino, il cui precedente lungometraggio "Le conseguenze dell'amore" era stato proiettato fuori concorso a Cannes nel 2004.

Ma questa relazione di repulsione si trasformerà presto in attrazione, turbata dalla partecipazione di Rosalba a un affare in cui Geremia perderà un milione di euro.

"Avevo in mente alcuni volti di (Federico) Fellini e la sua capacità di descrivere con pochi tocchi dei personaggi allo stesso tempo comici e tragici", ha spiegato Sorrentino.



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