00 02/05/2006 02:14
fonti storiche:
'Ovunque sei', fischi e sberleffi

Una giornata in salita per Michele Placido e Stefano Accorsi. Fischi e sberleffi hanno accolto il loro “Ovunque sei”, secondo film italiano in concorso ieri sera alla proiezione per la stampa.

E’ la storia di una coppia di medici, Stefano Accorsi lavora sulle ambulanze, Barbara Bobulova in sala operatoria. Nella stessa notte in cui la donna tradisce il marito con il chirurgo di fama intepretato da Stefano Dionisi, ci sarà un incidente tra la potente macchina dell’uomo e l’ambulanza su cui viaggia Stefano Accorsi in compagnia di una giovane volontaria interpretata da Violante Placido.

Sullo sfondo di paesaggi romani, le vicende che s’intrecciano tra vivi e morti in una atmosfera che oscilla tra Pirandello e 'Il sesto senso'. A dare il 'la' ai fischi un monologo sull’amore di Accorsi che prende spunto da una coccinella che si posa sulla sua mano. Il culmine delle risate, però, si è raggiunto alla scena in cui Accorsi, in nudo integrale, si riposa sul letto dopo aver fatto l'amore con Violante Placido.

Oggi sono previste le interviste con il cast e poi l’ultima parola del pubblico: due anni fa 'Un viaggio chiamato amore' con il tandem Placido-Accorsi era stato qui fischiato dai critici e poi ebbe buon successo in sala. Vedremo che succederà ma l’atmosfera è tesa.

Il clima di nervosismo che si respira alla mostra è dovuto in gran parte ai disagi organizzativi e soprattutto gli interminabili ritardi nelle proiezioni di mezzanotte: già per 'Man on fire' di Denzel Washington gli spettatori avevano aspettato un’ora. Un’ora e un quarto di ritardo al gala per Il mercante di Venezia con Al Pacino che voleva andarsene e Jeremy Irons rimasto in piedi.

Per non parlare di quelli con biglietto (ne erano stati stampati quattrocento in più) che si sono prima accapigliati con gli invitati, poi sono stati fatti uscire dalla sala grande e sono stati dirottati nella sala Pasinetti costringendo al trasloco il film di Spike Lee.

Il culmine c’è stato con 'Finding Neverland', iniziato con due ore e mezzo di ritardo e terminato alla quattro del mattino. Il motivo? Troppo pubblico, troppi biglietti venduti, interminabili “bonifiche” degli ambienti per motivi di sicurezza, passerelle interminabili tra interviste tv e autografi dei divi, i computer in tilt.


Arianna Finos
(06-09-2004)