00 11/01/2006 13:41
L'IRAN RIPARTE CON IL NUCLEARE, GLI USA NON ESCLUDONO ATTACCO
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NEW YORK - Nuovi stretti contatti con l'Ue3, i tre paesi dell'Unione europea (Gran Bretagna, Francia e Germania) che hanno negoziato direttamente con l'Iran sul nucleare. Nuovi contatti, anche, con i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per ottenere il varo - in un secondo tempo e se non ci saranno modifiche di atteggiamento da parte di Teheran di una serie di sanzioni contro il governo del 'falco' Mahmud Ahmadinejad.

Sono questi i primi passi degli Stati Uniti, molto preoccupati dalla ripresa annunciata oggi della ricerca nucleare in Iran, e che hanno ancora confermato la propria intenzione di rivolgersi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite se Teheran non farà marcia indietro, conformandosi al volere della comunità internazionale. Il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan, ha ammonito l'Iran dei rischi di "una seria escalation", ribadendo l' intenzione di Washington di rivolgersi al Consiglio di Sicurezza, già ipotizzata ieri.

McClellan, ribadendo la consueta posizione dell' Amministrazione del presidente George W. Bush, ha precisato che l'opzione militare "non è da escludere, anche se per il momento non è all'ordine del giorno". "Il presidente - ha concluso il portavoce - ha già detto molto chiaramente che l'Iran non è l'Iraq... Lavoriamo con la comunità internazionale per risolvere la questione in maniera pacifica e diplomatica". Alle opzioni prospettate da McClellan il suo collega del Dipartimento di Stato, Sean McCormack, ha aggiunto quella di una convocazione di urgenza del Board (il comitato dei governatori) dell'Aiea, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, con sede a Vienna, che a sua volta potrebbe chiedere al Consiglio di Sicurezza di occuparsi direttamente della questione.

Nei giorni scorsi i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) avevano già scritto ai leader iraniani per chiedere a Teheran di tornare sulla decisione di riprendere le attività nucleari più 'sensibili', coordinandosi strettamente tra di loro, anche se in maniera del tutto informale. Se Usa, Francia e Gran Bretagna appaiono compatti sulla questione iraniana, ci sono reticenze russe (Mosca è uno dei fornitori di Teheran) e cinesi.

Oltre a quelli avuti in queste ore con il suo collega di Londra Jack Straw, il segretario di Stato Usa Condoleezza Rice ha parlato della questione con il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, ma non con il suo omologo cinese, ha precisato McCormack.

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