00 04/05/2005 17:15
l'amico propositore, eccomi svelato
Io vivo a Milano da tre mesi e sono già tremendamente affascinato/sbigottito da questa metropoli.
Da una parte il mio individualismo, certamente endemico fino al parossismo, gode di "libertà" mai provate; dall'altra esso viene fin troppo esasperato creando così terreno fertile alla facile depressione.
Insomma, il mio grado di introspezione sul mondo aumenta quando passo intere giornate senza proferire verbo con alcuna persona. E' anche vero però che quando sono sulla metropolitana o sul tram e mi guardo in giro vedo una moltitudine di gente che legge, si scruta; ragazzi alla ricerca di sguardi benevoli di fanciulle molto ben vestite,uomini d' affari pensierosi, signore della middle class che biasimano lo zingaro-musicista intento a suonare il violino. Guardo, dicevo, tutto questo e mi assale una tristezza, un certo disagio difficile da commentare. Allora mi viene una voglia matta di parlare con chiunque, anche di banalità, di quotidianità, di vite.
Ci sto bene a Milano? Ancora non posso dirlo ma posso dire che ha un fascino(maligno??) tuto particolare.