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Charles Bukowski(soprattutto per il mio amico Riccardo)

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    ilbandito.23
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    00 14/03/2004 13:48
    Pur amando il grande scrittore(di racconti, di romanzi, di poesie, di diari, di autobiografie)soprattutto in età tardo adolescente(tra i 17 e i 19)tutt'ora provo una sana ammirazione per il buon vecchio Hanck, è un po' il "maestro" letterario che mi ha introdotto nel vero squallore della vita( un po' come "per Esmè: con amore e squallore").
    Ottimi sono tutti i suoi racconti iniziali "compagni di sbronze", "Storie di ordinaria follia"; altrettanto belle sono le raccolte di poesia ma il culmine del suo talento lo si nota8e gusta) nel romanzo "donne".
    Ieri sono andato ad un incontro con la tradruttrice di Bukowski in italia Simona Viciani e con Carl Weissner, traduttore in germania e soprattutto amico intimo di Bukowski. Weissner ci ha raccontato degli aneddoti spassosissimi, anedotti accompagnati da un filmato rappresentante il vecchio Hanck alla guida del suo lurido amatissimo maggiolone, per le strade di East Hoollywood.
    la cosa che mi ha clpito di più dell'incontro sono state le confessioni di Weiiner a proposito del vero carattere di Bukowski: secondo il giornalista tedesco Hanck era, nella vita reale, un uomo assai sensibile tanto da piangere spesse volte sul divano dopo un crisi di gelosia avuta con sua moglie linda. il suo essere cinico , continua il tedesco, era molto "letterario" in realtà spesso aveva quasi "degli attacchi di romanticismo". A questo punto la mia domanda legittima è stata"signor Weissner, quante sono vere, cioè quanto hanno di autobiografico tutte le storie che si leggono ad esempi in compagni di sbornie?". La risposta è stata sorprendente:"nelle prime raccolte, le storie hanno un' autenticità del 30% contro un 70% di invenzione" ha poi continuato"invece tutte le poesie e i romanzi(solo 2) hanno certamente un 100% di realtà".
    Uuufff(questo era un mio sospiro di solievo), per fortuna qualcosa del mio vecchio Hanck rimane nella mia immaginazione.
    Per concludere quest'incontro è stato molto interessante, mi ha dato una visione diversa di Charles Bukowski, più intima (non ti racconto tutti le storie "vere" che ho sentito altrimenti sto qua 3 ore)e una volta concluso l'incontro ho dovuto fare quello che faccio sempre alla fine di un suo libro: bermi un bicchiere di Whiskey.
    P.S è curioso notare come all' incontro fossero presenti quasi più donne che uomini, forse sta qui la grandezza estrema di Bukowski, farsi adorare da persone(le donne) che ha umiliato, preso in giro e deriso per tutta la lungezza dei suoi racconti.


    "Il femminismo è come la religione: toglie la facoltà di pensare alle persone" Charles Bukowski
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    greta68
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    00 14/03/2004 18:27
    un genio
    ho letto: STORIE DI ORDINARIA FOLLIA e mi prenderò sicuramente altro, in particolar modo mi attirano le sue poesia.
    Grazie bandito per le informazioni, non conoscevo questo aspetto del carattere di Bukowski...cioè il suo quasi-romanticismo.
    Che era sensibile si era capito.
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    Emanuele Brunetto
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    00 14/03/2004 19:27
    ...non sapevo che Riccardo fosse un tuo amico...[SM=g27983]
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    Prof V
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    00 14/03/2004 19:36
    questa per esempio è una discussione molto BOSTON [SM=g27964]
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    t.r.e.
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    00 14/03/2004 20:00
    HANK
    ...tutto è vero e tutto è inventato, è sempre stato complicato scindere il ROMANZO dalla VITA in un'eventuale analisi di Charles Bukowski.
    Forse la conclusione più corretta sarebbe quella di definire la sua esistenza come un romanzo ne pù ne meno.
    Ricordo, a tal proposito, un passo di "Panino al prosciutto" in cui Charles adolescente consegna alla maestra una relazione sulla visita del presidente in città raccogliendo grandi complimenti, ma, lui, Charles, non vi andò mai a quella conferenza.
    Forse la vera forza di Hank era quella sua capicità di descrivere lo squallore, personale, intimo ma anche sociale.
    ...i mille lavori di fatica, gli aliti grossolani dei cinodromi, la stanchezza dei bar, il silenzio della scrittura in soffitta, il sesso più violento e triste, le descrizioni più acute, il sarcasmo più feroce, la misantropia più distruttiva ecco tutto questo è Henry Charles Bukowski.

    "..seppellitemi
    vicino
    all'ippodromo
    così che
    possa sentire
    l'ebbrezza
    della volata
    finale..."
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    =Sara=
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    00 16/03/2004 13:20
    Sto leggendo per l'appunto "Storie di ordinaria follia"; ma ho appena iniziato ed oltre ad aver notato uno stile ruvido ed asciutto non so dire altro!!

    Tornerò...[SM=g27981]
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    t.r.e.
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    00 20/03/2004 15:25
    beh Storie è il libro più difficile e complesso di hank.
    paradossalmente il più famoso ma il più anomalo.
    scompaiono strretti riferimenti autobiografici, scompare la linerità narrativa,scompare il punto di vista nascosto.
    grottesco, surreale, violento, graffiante, paradossale.
    proprio storie di ordinaria follia
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    Paperinikkk
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    00 20/03/2004 16:25
    Ecco si' T.r.e....scompare proprio la chiave per poter poi leggere qualcos'altro di suo, compare solo un gran bottiglione di whiskey: quello che si sparava lui e quello che ti spari tu mentre lo leggi, per poterlo leggere.
    Come si puo' capire non mi ha entusiasmato un granchè eheheh....[SM=g27980]