The Strokes - First Impressions Of Earth

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Prof V
00venerdì 16 settembre 2005 13:41
Il quintetto newyorkese ha confermato ai propri padrini inglesi, quelli di NME, le informazioni riguardanti il nuovo album.

Il titolo “First Impressions Of Earth” viene immediatamente spiegato dal leader Julian Casablancas: “Il disco è basato principalmente su come un extraterrestre potrebbe vedere la terra e le cose che vi accadono”.

Il CD uscirà nei negozi nei primi giorni dell'anno anticipato dal singolo “Juice Box” a Novembre: “Il singolo potrebbe parlare di un bel rapporto tra persone, un'amicizia casuale o qualunque cosa voi vogliate”.

Per le nuove registrazioni hanno definitivamente archiviato il vecchio produttore Gordon Raphael per affidarsi alla professionalità di David Khane (Sugar Ray, Staind), le cui cure hanno permesso agli Strokes, sempre secondo Casablancas, di fare il tanto agognato passo in avanti.

“Io credo che Khane sia un vero figo” ha spiegato il cantante al fanclub Alone, Together “La prima volta che lo vedi potresti rimanere ingannato dalla sua apparenza.
E' una persona che conosce molto bene la tecnologia e sembrerebbe uno in grado di realizzare solo brani da classifica e che della musica non gliene frega niente; invece è l'unica cosa che gli interessa.
Così tanto che se cambi una piccola parte e danneggi la canzone lui piange.
Però se un brano ha una parte strana e interessante ma non popolare, allora cerca di trasformare il tutto in qualcosa di più accessibile cancellando le cose singolari.
Questo è il più grosso problema che abbiamo avuto in studio”.

A fine Ottobre gli Strokes saranno in tour in sud America per poi arrivare in Europa a Febbraio.


www.rockstar.it
Emanuele Brunetto
00venerdì 16 settembre 2005 14:41
Non mi aspetto niente di buono.

[SM=x245540]
Eu Amnesiac
00venerdì 16 settembre 2005 15:52
Ma degli Strokes basta avere il primo, tanto poi sono sempre gli stessi.
Emanuele Brunetto
00venerdì 16 settembre 2005 15:54
Macchè tutti uguali... più vanno avanti più peggiorano!
Prof V
00venerdì 16 settembre 2005 16:14
il primo era,come direbbero a catania "finicchio" (caruccio), il secondo fastidioso ed antipatico, un pò come loro.
Eu Amnesiac
00venerdì 16 settembre 2005 17:27
non posso far altro che quotarvi. il primo aveva certe melodie azzeccate..
indifference
00venerdì 16 settembre 2005 22:05
***

Scritto da: Eu Amnesiac 16/09/2005 15.52
Ma degli Strokes basta avere il primo, tanto poi sono sempre gli stessi.



io non ho nemmeno il primo , e sto bene così.[SM=x245536]
cammarata
00martedì 20 settembre 2005 12:12
gli strokes hanno un bel sound, e uno stile abbastanza personale..in un mondo di ascoltato e riascoltato quanto meno si staccano n'pochetto, e poi non mi dispiace che non facciano tutti come i beatles e tentino di suonare ieri la mazurka e domani l'elettronica
Prof V
00martedì 20 settembre 2005 12:28
si può davvero parlare di un "suono proprio"?
Eu Amnesiac
00martedì 20 settembre 2005 18:55
Ovvio che no.
Eu Amnesiac
00martedì 20 settembre 2005 18:56
Re: ***

Scritto da: indifference 16/09/2005 22.05


io non ho nemmeno il primo , e sto bene così.[SM=x245536]


Non è una grossa perdita.

Ps. non odio gli strokes.
cammarata
00lunedì 2 gennaio 2006 01:01
chi ha ascoltato il nuovo cd che ne pensa?
io per ora mi sono un pò fissato su due pezzi 1 you only live once 2 razorblade.
Emanuele Brunetto
00venerdì 6 gennaio 2006 17:11
Pollice verso. Stiano a casa.
cammarata
00venerdì 6 gennaio 2006 18:34
allora pure i depeche mode sono sempre gli stessi
allora pure fabrizio de andrè è sempre uguale
allora pure un fantozzi vale l'altro
allora youma è uguale a naomi
allora la befana è maga magò
ps auguri di befana!
scirockato
00lunedì 9 gennaio 2006 00:48
intervengo a dar man forte a cammarata...
Mi sembra che qui si stia sottovalutando il merito che hanno avuto i 5 ragazzi newyorkesi, cioè quello di aver portato nuova linfa vitale al rock in un periodo in cui la situazione era quantomai statica negli USA quanto in Europa, facendo riscoprire a migliaia di giovani (me compreso) quanto possa essere divertente e godibile quel sano rock'n'roll d'annata suonato con grinta, immediatezza e la giusta dose di spavalderia.
I the strokes sono i pionieri del nuovo movimento indie-rock che da qualche anno a questa parte sta portando sotto i riflettori decine di realtà interessanti, incrementa le etichette indipendenti e fa riscoprire ai giovani il gusto di formare una band e comporre propria musica.
Se poi la discussione verte esclusivamente su una questione d gusti posso comprendere perfettamente che possano nn piacere...per quanto Is This It resta per me un album fantastico!
Emanuele Brunetto
00lunedì 9 gennaio 2006 13:04

Scritto da: scirockato 09/01/2006 0.48
intervengo a dar man forte a cammarata...
Mi sembra che qui si stia sottovalutando il merito che hanno avuto i 5 ragazzi newyorkesi, cioè quello di aver portato nuova linfa vitale al rock in un periodo in cui la situazione era quantomai statica negli USA quanto in Europa, facendo riscoprire a migliaia di giovani (me compreso) quanto possa essere divertente e godibile quel sano rock'n'roll d'annata suonato con grinta, immediatezza e la giusta dose di spavalderia.
I the strokes sono i pionieri del nuovo movimento indie-rock che da qualche anno a questa parte sta portando sotto i riflettori decine di realtà interessanti, incrementa le etichette indipendenti e fa riscoprire ai giovani il gusto di formare una band e comporre propria musica.
Se poi la discussione verte esclusivamente su una questione d gusti posso comprendere perfettamente che possano nn piacere...per quanto Is This It resta per me un album fantastico!



Essere pionieri di qualcosa (che poi ho seri dubbi anche su questo) o avere il merito di aver fatto qualcos'altro, non toglie che abbiano fatto almeno due album su tre ridicoli.
cammarata
00martedì 10 gennaio 2006 19:28
quello su cui insisto è ceh se vogliamo dare alla scena indie rock un gruppo di riferimento e chiamarlo con il colore "nero" (gruppo da scegliere tra i vari franz ferdinand, razorlight, interpol, rakes, arctic monkeys, babyshambles, libertines eccetera eccetera) tutti questi tra loro avrebbero differenze di gradazioni minime..
solo gli strokes in questa cazzo di scena indie rock li ascolti e li riconosci, insomma hanno creato qualcosa di loro. la chitarra è strokes, il basso pure la voce idem.
Eu Amnesiac
00mercoledì 11 gennaio 2006 21:40
oddio ma cosa mi fate leggere asdasdasdasd [SM=x245544]
se questa fosse la scena indie-rock io mi sarei già dato all'ippica [SM=x245536]
comunque, che gli strokes siano una band di riferimento..insomma..suono proprio? ripeto, il primo disco è carino, gli altri non sono brutti perchè identici. anche, ma soprattutto perchè ci sono brutte canzoni.
ciao, eu.
Emanuele Brunetto
00mercoledì 11 gennaio 2006 21:50

Scritto da: Eu Amnesiac 11/01/2006 21.40
se questa fosse la scena indie-rock io mi sarei già dato all'ippica



Dando per scontato che Eugenio dovrebbe comunque darsi all'ippica, lo quoto sul fatto che non sono proprio gli Strokes i massimi rappresentanti della scenda indie-rock.
Eu Amnesiac
00mercoledì 11 gennaio 2006 23:07
:wub:

ma dopo tutto è un pò come quando in certi forum ( [SM=g27962] ) si inseriscono i Franz Ferdinand nella -discutibile e fantomatica se non quando inverosimile- categoria Best of Alternative..

[SM=x245562]
scirockato
00sabato 14 gennaio 2006 01:27
Re:

Scritto da: Emanuele Brunetto 11/01/2006 21.50


Dando per scontato che Eugenio dovrebbe comunque darsi all'ippica, lo quoto sul fatto che non sono proprio gli Strokes i massimi rappresentanti della scenda indie-rock.



forse nn saranno i massimi rappresentanti...ma sono sicuramente una band d riferimento, come emerge dalle dichiarazioni della stragrande maggioranza dei gruppi indie-rock del momento(cammarata ne ha citati alcuni)che pone i the strokes tra le proprie influenze
Eu Amnesiac
00domenica 15 gennaio 2006 12:07
ma che cacchio dite. quali sono sti gruppi che fanno riferimento a loro? non si può considerare gli strokes una band indie-rock semplicemente perchè non sono indie-rock. ma se per voi i franz ferdinand fanno indie-rock allora io sono appassionato di opera e mio nonno si chiama napoleone (ne consegue che ovviamente anche gli strokes risulteranno indie-rock)
ciao [SM=x245547]
Prof V
00mercoledì 18 gennaio 2006 16:03
la recensione
clicca qui
t.r.e.
00mercoledì 18 gennaio 2006 19:57
disco moccioso per mocciosi

non me ne vogliate
indifference
00giovedì 19 gennaio 2006 14:18
***
un prodotto.
bogitina
00giovedì 19 gennaio 2006 21:41
non li conosco se non per qualche canzone e qualche video qua e là, non pretendo di sparare a zero su un gruppo che sconosco, però, a prescindere dai gusti personali sulla loro musica, mi è piaciuta la recensione... [SM=x245516]

t.r.e.
00sabato 21 gennaio 2006 12:04
Re:

Scritto da: t.r.e. 18/01/2006 19.57
disco moccioso per mocciosi

non me ne vogliate





volevo chiarire che la frase non si riferire agli utenti del forum che hanno espresso un giudizio equilibrato sugli strokes. piuttsto voleva sottolineare come certo "nuovo pop-rock" vive e sopravvive grazie alle tendenze allacciate con la forza addosso agli adolescenti occidentali.

qualche settimana fa ho recensito gli artic monkeys. anche loro non scherzano in quanto a "mocciosità" (neologismo) ma, per "dovere di cronaca" non puoi ignorare un fenomeno musicale nato e cresciuto solo sul web (rivoluzione promozionale, file sharing ecc). Anche per "Is This it" del 2001, chiunque avrebbe fatto la stessa cosa. Tutti i giornali specialsitici hanno dedicato tempo agli strokes e al loro debutto. i newyorkesi avevano accelerato il ritmo e ripescato qualche elemento "facile" del rock n roll che in periodo Grunge era finito per essere "insozzato" (molto bene) dalla tristezza. "Is This it" è un uon disco, fresco e appassionante.

Gli strokes d'oggi, a parer mio, sono molto trascurabili, certo perfetti per musicare le estati assolate degli adolescenti.
ma trascurabili.
Emanuele Brunetto
00sabato 21 gennaio 2006 12:52
E' na porcheria...
jimby
00giovedì 26 gennaio 2006 18:53
si è vero...io ho Is this it e Room on fire..il primo carino..nel secondo solo qualche buon pezzo (tipo Last night). ma niente di entusiasmante!
HorseLatitudes
00martedì 28 febbraio 2006 11:53
Is This It ha, tra i suoi maggiori pregi, quello di essersi rivelato un album apri-pista per tutta una serie di gruppi venuti dopo (in relazione anche al fatto che fosse la prima uscita discografica della band).
Certo non mi sento di considerare gli strokes come "i Lou Reed del nuovo millennio", non lo sono stati e non lo saranno mai, anche se ne hanno indubbiamente saputo usare con modernità e "coolness" alcuni elementi. Così come li vedo ancor più distanti distanti dai Cure, nonostante le opinioni di alcuni.

Room On Fire, secondo lavoro, è paradossalmente spento. Altro che fuoco. La stanza è calma, asciutta, ed è rimasta solo un po' di droga. Di solito un buon gruppo colpisce col secondo album e stecca al terzo. Gli Strokes hanno violato questa legge-non-legge sfornando un album che, per quanto mi riguarda, ha solo una definizione possibile, con tutti i suoi connotati prettamente negativi: INDIE (ripetitivo, banale, povero di idee, testi trascurabili, deliri di fans, giacchettine e chitarrine).

La sorpresa, che personalmente non mi aspettavo affatto, sta in First Impression. Quello che poteva essere un minestrone riscaldato è invece un album che ha delle idee, tante, e buone. Forse ha dei riempitivi, forse è a tratti troppo denso, ma scorre via come un'opera unica, sicuramente per merito anche di una componente -finalmente più marcata- quale la melodia (in alcuni ritornelli, soprattutto); cosa a cui gli Strokes non ci avevano abituati, se non in alcuni pezzi (vedi 'Under control' di Room on fire); pensate a Razorblade, una delle perle del disco.
E' dunque un album ben concepito, e lo si può notare anche dal booklet e dall'incastro dei testi, da un invisibile (ma neanche tanto) filo conduttore che li lega e trascina l'ascoltare. Come la voce, senz'altro fenomenale in questo album, di Julian Casablancas.

Se stiamo parlando di prime impressioni della terra, io direi che hanno fatto proprio centro.
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