Saddam è stato impiccato. Le ultime parole: "Iracheni siate uniti"

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RikReed
00sabato 30 dicembre 2006 14:34
Le sue ultime parole, a seconda delle fonti, sono state "non abbiate paura", "state uniti" e "Allah è grande". "La condanna del criminale è stata eseguita": così la televisione di Stato irachena ha posto la fine ufficiale alla parabola di Saddam Hussein. L'impiccagione era stata resa nota prima dall'emittente Al Hurra, finanziata dagli Stati Uniti; ma lo stesso esecutivo iracheno ha messo parecchio a dare conferma ufficiale dell'esecuzione, annunciata da fonti governative protette dall'anonimato o da funzionari della magistratura. La sentenza è stata eseguita alle sei del mattino ora irachena, le quattro in Italia, al primo richiamo della preghiera mattutina.
Tutto è stato filmato - Come reso noto dal Consigliere per la Sicurezza nazionale iracheno, Mowafak al Rubaie, che ha assistito all'impiccagione, l'intera procedura è stata filmata e alcune immagini dovrebbero essere rese pubbliche, sebbene non vi sia ancora una decisione definitiva da parte dell'esecutivo. Al Rubaie ha tenuto a sottolineare come l'esecuzione sia avvenuta senza alcuna umiliazione "né prima né dopo la morte", ma ha confermato che alcuni dei testimoni all'esecuzione si sono lasciati andare a scene di giubilo dopo la morte del rais: "Una reazione normale da parte di persone che avevano perduto dei loro familiari sotto il regime".

Il raìs non ha tradito emozioni - Un Saddam dipinto dai testimoni come tranquillo, entrato nella cella della morte con in mano il Corano e che non ha mostrato alcun pentimento. La morte sarebbe avvenuta rapidamente: il corpo potrebbe essere consegnato alla famiglia già nelle prossime ore, o essere seppellito in luogo segreto. Rinviate invece alla fine delle festività di Eid al Adha (mercoledì o giovedì prossimo) le esecuzioni del fratellastro Barzan al Tikriti e dell'ex presidente del Tribunale Rivoluzionario, Awad al Bandar.

L'ultima mossa dei legali - A nulla è servita dunque l'ultima disperata mossa dei legali della difesa, che avevano cercato di fermare la consegna del rais alle autorità irachene appellandosi alla Corte Federale del Distretto di Columbia, negli Stati Uniti, che aveva (ovviamente) respinto l'istanza sostenendo che i cittadini stranieri processati all'estero non sono sotto la giurisdizione della Costituzione americana; era del resto una mossa effettuata più per ottenere risalto negli Usa alle accuse di un processo ingiusto, che nella speranza di avere risposta.

Alle 6 e 5 ora di Baghdad Saddam è uscito dalla storia dell'Iraq - rimane però la sua eredità, un'eredità che al momento consiste in un vuoto di potere per il quale lottano le fazioni irachene. La maggioranza sciita ha avuto quel che voleva, la punizione del dittatore giudicato per il massacro di Doujail: ma altri processi - in particolare quello per le stragi contro la popolazione curda - rimarranno ora incompleti e agli occhi di molti iracheni daranno all'esecuzione un carattere di vendetta confessionale. Si teme inoltre uno scoppio di violenza nelle strade delle zone sunnite dell'Iraq.
Ma non è chiaro cosa succederà del corpo - Fonti sia americane che irachene, dietro protezione dell'anonimato, affermano che la questione è stata trattata "ai più alti livelli", ma senza decisioni perchè "forti sono i disaccordi secondo interviste con altissimi funzionari" di ambo i paesi. Le due opzioni più discusse sono l'invio del cadavere in Giordania, dove vivono le due figlie di Saddam; oppure seppellirlo in un luogo segreto che non sia mai reso pubblico. Una variazione della seconda opzione sarebbe riesumare il corpo dopo un certo periodo per inviarlo infine alla famiglia o alla tribù. Ma si parla anche di mandarlo subito alla città natale, Tikrit.
Facile immaginare che il governo iracheno voglia evitare la tomba di Saddam come un luogo di culto. Anche se un politico sunnita ha chiesto anche un funerale di Stato per l'ex presidente: si tratta di Salahedeen Hamad Humood, governatore della provincia di Salahedeen, che include Tikrit. "Vogliamo un funerale di Stato per l'ex presidente, dovrebbe essere seppellito accanto ai suoi figli". Secondo la religione islamica, il corpo del defunto deve essere sepolto il prima possibile, entro le 24 ore.

king Arthur 05
00sabato 30 dicembre 2006 20:33
in puro stile mafioso gli Stati Uniti hanno fatto fuori un testimone di oltre 20 anni di complicità. Loro la chiamano giustizia.
bogitina
00martedì 2 gennaio 2007 21:13
le immagini mi hanno fatto troppa impressione..
Kazufai
00mercoledì 3 gennaio 2007 18:35
Trasmettere l'impiccagione è stato un gesto più che sconsiderato, come sentii al telegiornale "adesso un dittatore rischia di diventare un martire".
cammarata
00giovedì 4 gennaio 2007 13:32
Re:

Scritto da: Kazufai 03/01/2007 18.35
Trasmettere l'impiccagione è stato un gesto più che sconsiderato, come sentii al telegiornale "adesso un dittatore rischia di diventare un martire".



esatto però direi che è stato un gesto calcolato, sborone e una dimostrazione di forza che causerà un ritorno di fiamma attorno all'immagine del rais impiccato. già un martire.
non parliamo di mussolini (che pure continua a fare girare le palle a più di un romantico) gesto che già fece discutere e infiammare e non c'era la televisione. parliamo di un catalizzatore d'immagine come pochi (anche negli stati uniti). insomma qua ci troviamo di fronte alle domande del tipo "ma l'inter fa apposta a perdere, o è solo sfiga? e moratti compra giocatori o spende soldi a vuoto?".
comportamente inspiegabile, se non visto nell'ottica che ancora si hanno soldi da spendere in altre guerre.
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