www.ansa.it
ROMA - Intervento di TRACHEOTOMIA positivamente riuscito per Giovanni Paolo II. E' quanto ha reso noto il portavoce vaticano, Joaquin Navarro Valls, in una dichiarazione. L'intervento si e' reso necessario in seguito alla crisi respiratoria importante, che lo ha costretto ad un nuovo ricovero. ''Il Santo Padre - afferma Navarro Valls - debitamente informato, ha dato il suo consenso. L'intervento, cominciato alle ore 20:20 e terminato alle ore 20:50 si e' svolto e concluso positivamente. L'immediato decorso postoperatorio e' regolare.
ORA E' NELLA SUA STANZA CON ASSISTENZA RESPIRATORIA
Giovanni Paolo II e' tornato nella sua stanza al decimo piano del Gemelli dopo essere stato sottoposto in sala operatoria ad un intervento di tracheotomia. Subito dopo l'operazione e' necessaria un'assistenza respiratoria con il ventilatore automatico; successivamente, una volta che e' ripresa la respirazione spontanea, si procede al cosiddetto svezzamento dal ventilatore e si continua a respirare autonomamente.
MEDICI, SERENI E SODDISFATTI
''Sereni e soddisfatti per l'esito dell'intervento di tracheotomia''. E' quanto trapelato questa sera da alcuni medici che fanno parte dell'equipe che ha in cura Giovanni Paolo II. Una conferma e' giunta anche dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta: 'L'equipe che ha condotto l'intervento di tracheotomia sul Papa - ha detto - e' soddisfatto sia di come il pontefice ha sopportato l'intervento sia di come sta andando il decorso post-operatorio'. Letta ha anche detto che il Papa non parla attualmente perche' i medici gli hanno detto che non deve sforzare la laringe, ma sta bene ed e' sereno.
INTERVENTO IN ANESTESIA GENERALE
L'intervento di tracheotomia al quale e' stato sottoposto questa sera il Papa e' avvenuto in anestesia generale. L'intervento, che consiste nell'inserimento di un piccola cannula sotto il pomo di Adamo e sotto le corde vocali, ''non e' necessariamente permanente''. Lo ha detto il Roberto Filipo, professore di otorinolaringoiatria dell'universita' La Sapienza di Roma. ''Superato il periodo necessario per curare lo spasmo che ha determinato l'intervento - ha aggiunto - e' possibile togliere la cannula, chiudere la ferita e ripristinare la funzionalita' anatomica''. In una prima fase dopo l'intervento la fonazione, cioe' la funzione della parola e' quasi impossibile, ha spiegato l'esperto, perche' l'aria esce prima di raggiungere le corde vocali; ma in un secondo momento e' possibile ripristinare la funzione della fonazione
IL PAPA AI MEDICI, PICCOLA OPERAZIONE? DIPENDE PER CHI
Una piccola operazione da subire? ''Dipende per chi''. Cosi', secondo quanto riferito dal sottosegretario Gianni Letta il Papa ha risposto ai medici che gli prospettavano l' intervento chirurgico. ''Ho parlato con i medici che il Papa ha amabilmente rimproverato'', ha spiegato Letta, raccontando che i medici avevano spiegato al Pontefice che si sarebbe trattato di un piccolissimo intervento. Il Papa ha subito replicato: ''Dipende per chi'', e cioe' se ci si riferiva a chi lo subiva o a chi lo faceva.
FORSE NON SOLO UNA RICADUTA
Una ricaduta di influenza, simile a quella avuta la sera del primo febbraio. Sarebbe stata questa per il papa la causa principale del ricorso alle cure urgenti dei medici del Policlinico Gemelli, coordinati del professor Rodolfo Proietti, responsabile del dipartimento di emergenza. Secondo quanto si e' appreso, il nuovo episodio patologico a cui e' andato incontro Giovanni Paolo II e' consistito in una difficolta' respiratoria per un nuovo interessamento dei muscoli della laringe che si sono contratti rendendo difficile l'entrata dell'aria nei polmoni. Non vi sarebbe stato alcun interessamento del sistema cardiocircolatorio. Non c'e' rischio di vita ma cio' che desta una certa preoccupazione tra i sanitari dell'ospedale e' la successione dei due episodi che si sono verificati a distanza di poco piu' di tre settimane l'uno dall'altro. Probabilmente, secondo alcuni neurologi, alla base di questi episodi, oltre alle infezioni respiratorie tipiche di questo periodo, ci sarebbe anche la particolare evoluzione della malattia di Parkinson (patologia della quale Wojtyla soffre da anni) che colpisce non solo i muscoli degli arti superiori e inferiori, ma anche i muscoli respiratori e i muscoli della deglutizione e della laringe.