Jam / Style Council / Paul Weller

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ActiasLuna
00domenica 17 settembre 2006 17:27
Colgo quante più sfide possibili aprendo una discussione sulla storia di un'evoluzione, l'evoluzione di un musicista che ha "sempre voluto far parte di una band" (dichiarazione del 1997), ma che è troppo carismatico per restare buono e costretto in un gruppo, l'inglese Paul Weller.

Egli era ancora un adolescente quando nel 1977 fonda i Jam, che pure ascrivendosi al movimento punk, se ne distinguono ben presto per le distanze prese dai simboli della working class inglese: affini ai Clash, ma più sofisticati dei Clash. L'album d'esordio si chiama "In The City" (1977). Ribellione contro l'ordine e il governo Thatcher, quella era pur sempre la parola d'ordine, ma ribellarsi con stile non era impossibile secondo i Jam, sia negli arrangiamenti sia nel look. Niente borchie, niente chiodi di pelle, niente spille né lucchetti. Weller proclamava Pete Townshend come suo eroe personale e fomentava il ritorno dei "mod": Modismo è il nome della corrente inaugurata dai fan del gruppo.


Sciolti i Jam nel 1982, Weller fonda con il tastierista fusion-jazz Mick Talbot e l'apporto del batterista Steve White, e più tardi con la corista Dee C. Lee, il gruppo Style Council, attivo dal 1983 al 1990, i cui più grandi successi sono gli album "Café Bleu" (1984) e "Our Favourite Shop" (1985). Il genere musicale perseguito dal gruppo deve ancora essere ben definito, ma molti critici lo etichettarono come 'cappuccino jazzy style' poiché tradiva il pub sotto casa per il café parigino.


Dismessa anche questa esperienza, dal 1992 Weller ha deciso di pubblicare tutti i suoi lavori da solista: "Stanley Road" (1995) e "Heavy Soul" (1997) sono stati i lavori di più immediato successo, sempre sull'onda del revival musicale ispirato a Beatles e Who. L'ultima opera è "As is Now" (2005).
Emanuele Brunetto
00domenica 24 settembre 2006 14:47
Non ho mai ascoltato gli Style Council, ma devo confessarvi che ne i Jam ne Paul Weller da solista mi hanno mai entusiasmato, e soprattutto solo version Weller mi ha sempre dato l'impressione di qualcosa di "già sentito".
Prof V
00sabato 7 ottobre 2006 13:17
I JAM hanno contribuito in maniera determinante a dare un'impronta "diversa" al pop.
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