IMI-SIR: CONDANNATO PREVITI, LA DIFESA PRESENTA 3 ISTANZE

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Prof V
00venerdì 5 maggio 2006 13:13
CASSAZIONE:IMI-SIR; EX CIRIELLI NON EVITA CARCERE CONDANNATI


MILANO - I difensori di Cesare Previti, per il quale la Cassazione ha confermato ieri la condanna a 6 anni per la vicenda Imi-Sir, a quanto si è saputo presenteranno tre istanze per evitare che l'ex ministro della Difesa vada in carcere dopo che la sentenza di condanna è diventata irrevocabile. Sempre a quanto si è saputo, i legali chiederanno che Previti sia posto in detenzione ai domiciliari, in applicazione della legge cosiddetta ex Cirielli, che prevede questa misura alternativa per i condannati ultrasettantenni. La seconda è una richiesta di arresti domiciliari in attesa che il Tribunale di sorveglianza di Roma disponga la detenzione ai domiciliari. La terza è invece rivolta alla Procura generale di Milano, perché sospenda il procedimento di esecuzione della pena.

PREVITI, MANDANO CONSAPEVOLMENTE INNOCENTE IN CARCERE
"Dopo dieci anni di battaglie, dopo aver subito una persecuzione giudiziaria senza eguali, di fronte al plotone d'esecuzione che ieri ha concluso l'opera, con tanto di colpo di grazia alla nuca, Cesare Previti esce di scena. Sconfitto nella forma ma non piegato, umiliato da una giustizia esclusivamente politica ma mai ferito nel mio orgoglio, trattato come un criminale ma sereno perché mandano consapevolmente in carcere un innocente": lo afferma in una dichiarazione il parlamentare di Forza Italia dopo la sentenza di condanna della Cassazione per il processo Imi-Sir.

"Ho già scritto la mia lettera di dimissioni da parlamentare, perché non permetterò a lor signori di infliggermi anche l'ultima umiliazione, quella di cacciarmi. Alla maggioranza del Parlamento, al cui interno si annidano coloro che hanno avuto parte importante nell'esito dei miei processi, che hanno eterodiretto e spronato alcuni dei magistrati che mi hanno perseguitato, il compito di mettere la firma sotto l'ultimo atto di questo loro canovaccio'.

LA CASSAZIONE CONDANNA PREVITI, ASSOLTO SQUILLANTE
ROMA - Dopo una lunga camera di consiglio durata più di dodici ore la Sesta sezione penale della Cassazione ha messo al parola 'fine' sul processo Imi-Sir: l'ex ministro della Difesa Cesare Previti è stato condannato e l'ex capo dei gip della capitale Renato Squillante è stato assolto. Si deve rifare, invece, il processo Lodo Mondadori che si era concluso con le assoluzioni di tutti gli imputati: la procura di Milano ha vinto il suo ricorso. Duro Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia, parla di un "meccanismo di condanna derivante esclusivamente da motivazioni politiche".ù In particolare la Cassazione - collegio presieduto da Giangiulio Ambrosini - ha accolto la tesi sostenuta dalla Procura del Palazzaccio, rappresentata da Francesco Iacoviello e da Tindari Baglione, in base alla quale Squillante, nella compravendita della sentenza Imi-Sir da mille miliardi di vecchie lire, non aveva messo in campo il suo ruolo di magistrato ma era stato una sorta di intermediatore privato. Come tale non ha commesso alcun fatto illecito, anche se ha ricevuto centotrentatre milioni di vecchie lire. Dunque, venendo meno questo episodio di corruzione, sono state rideterminate al 'ribasso' tutte le pene degli altri coimputati ad eccezione della vedova del finanziere Nino Rovelli, Primarosa Battistella, che ha avuto la piena assoluzione dalla condanna a due anni di reclusione e di suo figlio Felice per il quale è stata dichiarata la prescrizione. In sostanza, i presunti 'corruttori' sono usciti indenni dal verdetto finale. Riduzioni di pena di circa un anno ci sono state, invece, per tutti gli imputati accusati di aver fatto da 'intermediari' tra i Rovelli e il giudice Metta, estensore materiale della sentenza Imi-Sir che assegnò il contestato risarcimento miliardario. Previti e l' avvocato Attilio Pacifico sono passati da sette a sei anni di reclusione, l'avvocato Giovanni Acampora è passato da cinque anni a tre anni e otto mesi, l'ex giudice Vittorio Metta ha ricevuto la conferma piena dei sei anni di reclusione. La sentenza è stata commentata con amarezza dalle difese degli imputati. "Previti è stato oggetto di demonizzazione mediatica: quando viene violato il principio di legalità, reagire è un dovere civico oltreché professionale", dice l' avvocato Alessandro Sammarco, difensore del deputato di Forza Italia. "Chiederemo - ha aggiunto - la detenzione domiciliare. Studieremo tutte le strada per reagire a questa ingiustizia". Alla domanda se Previti dovré andare in carcere, l' avvocato ha risposto: "Se non otterremo la detenzione domiciliare dal magistrato di sorveglianza, sì. C'é comunque un problema interpretativo, va risolto il fatto se o meno ci vorrà prima un passaggio in carcere". Per l' avvocato Franco Patané, che ha assistito Attilio Pacifico, "questa sentenza è un vero disastro e per di più riapre anche il capitolo del lodo Mondadori. Domani stesso presenteremo alla Magistratura di sorveglianza di Milano, l' istanza per ottenere l'applicazione della legge 'ex Cirielli', dal momento che ha già compiuto i 70 anni. Speriamo di potergli evitare il passaggio in carcere ma la legge non prevede automatismi nella concessione della detenzione domiciliare per limiti di età ". Per Carlo Taormina, difensore di Giovanni Acampora: "E' cominciata l'era del centrosinistra: si vede dall' esito, così negativo, di questa sentenza. Sono molto contento per l' assoluzione di Squillante ma non capisco perché, per aver ricevuto gli stessi soldi, Acampora è stato condannato". Intanto sotto lo studio romano di Previti, in Via Cicerone, la tensione è salita alle stelle ed è scoppiato un tafferuglio tra una fotografa e un uomo dell'entourage dell'ex ministro che voleva evitare i flash. Ai giornalisti, il giovane ha urlato "sciacalli, criminali, studiate la legge sulla privacy. Io non sono un personaggio pubblico". La fotoreporter ha denunciato l' aggressione ai carabinieri.

© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati

Askani
00venerdì 23 febbraio 2007 18:02
MILANO - Cesare Previti è stato condannato a un anno e sei mesi per il caso Lodo Mondadori. Lo ha deciso la terza sezione della corte d'appello di Milano. I giudici della terza corte d'appello di Milano hanno accolto integralmente le richieste del sostituto pg, che aveva chiesto un anno e sei mesi per Cesare Previti, Giovanni Acampora e Attilio Pacifico, e due anni e otto mesi per l'ex giudice Vittorio Metta. Le condanne vanno aggiunte in continuazione con quelle riportate dagli imputati al termine del processo Imi-Sir, ormai diventate definitive. L'assoluzione dei quattro imputati dal parte della Corte d'appello di Milano era stata annullata dalla Cassazione che aveva disposto un nuovo processo.
AristocraticoMaNonTroppo
00venerdì 23 febbraio 2007 20:32
... e che condanna
andate a vedere dove deve scontare la pena
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:36.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com