Giusto o no prendere posizione di fronte a una scelta del gruppo fischiandolo durante il concerto?

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!gongolo!
00sabato 25 febbraio 2006 17:24

Ieri sera sono stato al concerto degli Afterhours. La band ha proposto i brani dell'ultimo album in inglese, cosa che il pubblico non ha gradito, fischiando pesantemente il gruppo. Addirittura Agnelli ha interrotto dopo pochi secondi di cantato "There's many ways", a causa degli insistenti fischi.
Ora: la scelta degli Afterhours di cantare le canzoni nuove in inglese mi lascia perplesso, vista la bellezza dei testi italiani di Ballate per piccole iene. Però è anche vero che è fastidioso per un artista cantare una canzone in inglese mentre tutto il pubblico la canta in italiano, oppure venire fischiati così tanto da interrompere l'interruzione di un brano.

Dunque: staccandoci dal discorso afterhours e parldano più in generale, è giusto esprimere il proprio malcontento ai concerti fischiando la band in questo modo? E' un discorso spinoso, in cui entra in gioco la fiducia che si instaura tra band e fans...

ActiasLuna
00sabato 25 febbraio 2006 21:41
IMO
Non c'è nulla di giusto o sbagliato.
C'è solo un domanda da farsi. E' più dotato cerebralmente un pubblico che si informa prima di recarsi allla manifestazione e che cerca di fare un po' di critica preventiva, magari immaginando ciò a cui si attende di assistere, o uno che si arma della mera intenzione di denigrare a priori e con le peggiori intenzioni, senza sforzarsi di fare un confronto, di cercare un nesso, di capire nel bene o nel male anche solo una singola variabile?
Un sistema di manifestazione del dissenso più civile della contestazione bruta resta pur sempre il boicottaggio, che almeno non va ad inficiare il gradimento dell'estimatore che vuole godersi lo spettacolo in santa pace. Va bene la critica, ma il rispetto dell'altro è sacrosanto!
[SM=g27964]
!gongolo!
00domenica 26 febbraio 2006 11:56

pienamente d'accordo... [SM=g27963]
Emanuele Brunetto
00domenica 26 febbraio 2006 12:09
Non è corretto disturbare pesantemente un concerto, anche per rispetto nei confronti di chi lo spettacolo vuole guardarlo.
Ma trovo condivisibile la protesta del pubblico, doveva sicuramente essere espressa in altri termini, ma è condivisibile.
Un gruppo quando fa una scelta commerciale e d'immagine deve essere consapevole delle reazioni dei fans piu "integralisti".

Ieri facevo questo esempio: è un pò come i tifosi di una squadra di calcio che va male; contestano allo stadio, pur continuando ad essere tifosi.
skagpaul
00domenica 26 febbraio 2006 12:44
ma quale scelta commerciale o di immagine avrebbero fatto gli afterhours??? ma stiamo fuori...se il fatto di aver pubblicato il proprio cd anche all'estero in inglese sia traccia di poca integrità artistica o di svendita commerciale piuttosto che motivo di orgoglio per la scena musicale italiana, allora vuol proprio dire che abbiamo perso la bussola...
Emanuele Brunetto
00domenica 26 febbraio 2006 12:55

Scritto da: skagpaul 26/02/2006 12.44
ma quale scelta commerciale o di immagine avrebbero fatto gli afterhours??? ma stiamo fuori...se il fatto di aver pubblicato il proprio cd anche all'estero in inglese sia traccia di poca integrità artistica o di svendita commerciale piuttosto che motivo di orgoglio per la scena musicale italiana, allora vuol proprio dire che abbiamo perso la bussola...



Non è una scelta commerciale cercare di allargare il proprio pubblico, e di conseguenza le proprie vendite, anche fuori dall'Italia?
Non è una scelta d'immagine proporsi come band che canta ANCHE in inglese?

L'orgoglio di avere in Italia un gruppo come gli Afterhours c'è, ma mi piacerebbe avessero successo all'estero con un album in italiano, non adattando le proprie caratteristiche alle esigenze straniere. Non parlo di mancanza di integrità artistica, ma solo di scelta non felice.
t.r.e.
00domenica 26 febbraio 2006 14:46
per quanto sia un convinto denigratore della versione 'english' di ballate, credo che i fischi e gli insulti siano ingenerosi. se vai a vedere un concerto degli afterhours dopo l'uscita di 'ballads' ti devi attendere che facciano il repertorio in inglese.
skagpaul
00domenica 26 febbraio 2006 14:55
La volontà di allargare il proprio pubblico e di aumentare le proprie vendite come scelta unicamente commerciale? Io la penso diversamente.
E comunque prerogativa essenziale per l'esistenza di una band è l'avere un seguito e un pubblico, meglio se il più ampi possibile. Nondimeno, ciò non significa che ci sia a tutti i costi la volontà di semplicizzare/standardizzare/commercializzare la propria proposta musicale e la propria vicenda artistica. Puntualizzo che non sono propriamente una fan della band di Manuel Agnelli, che comunque apprezzo molto. Il mio è un discorso generale...
Allora dovremmo condannare tutte le band italiane che hanno adottato la scelta di cantare in inglese. Alcuni tra i migliori gruppi(a mio modesto parere) della scena italiana e non, che non sfigurerebbero/sfigurano affatto a confronto con tante blasonate band americane, mi vengono in mente gli Yuppie Flu, i One Dimensional Band, i Settlefish, i Super Elastic Bubble Plastic, non renderebbero alla stessa maniera se cantassero in italiano. La loro proposta musicale è profondamente radicata nella tradizione indie-alternative statunitense, ergo è inevitabile che si esprimano con l'inglese...ve li immaginte i Pavement(che gli Yuppie Flu tanto ricordano) cantare in italiano? Oppure gli Shellac, i Jesus Lizard, i Big Black (One Dimensional Band, Super Elastic Bubble Plastic)?
skagpaul
00domenica 26 febbraio 2006 15:01
cmq il cantente dei Settlefish è canadese a quanto ne so, quindi il discorso per loro vale un pò di meno...
Emanuele Brunetto
00domenica 26 febbraio 2006 16:20
Ci sono band come gli Afterhours che si sono fatti conoscere e hanno avuto successo con la lingua italiana.
Ci sono band come gli Yuppie Flu che hanno deciso fin dall'inizio di proporsi in lingua inglese.
Ci sono band come i Subsonica che hanno provato a fare qualche brano in lingua inglese.
Ci sono band come gli Afterhours che fanno un grandissimo album in lingua italiana e poi decidono di rifarlo totalmente in lingua inglese.

Non credo che tutti questi casi siano equivalenti.

In ogni caso, il problema non è aver fatto un album in inglese, bensì aver fatto la VERSIONE INGLESE di un album nato e concepito in italiano.
Credo sia fondamentale la differenza.
bogitina
00domenica 26 febbraio 2006 16:32
concordo con quello che è stato detto in precedenza e cioè che si poteva benissimo supporre e immaginare che in quel determinato concerto avrebbero cantato i pezzi in inglese, quindi bastava solo informarsi....e cmq a prescindere da ciò non credo si debba fischiare durante un concerto per rispetto di chi vorrebbe seguire lo spettacolo (bello o brutto che sia) in pace..
ActiasLuna
00domenica 26 febbraio 2006 17:17
[SM=g27960] Tanto più se il concerto non è gratuito... [SM=g27964]
skagpaul
00domenica 26 febbraio 2006 19:33
La differenza che mette in evidenza Emanuele è sicuramente sostanziale. Ma non per questo credo ci sia bisogno di crocifiggere Manuel Agnelli e soci che non credo abbiano ceduto nulla in quanto ad integrità e coerenza. E poi tutto questo è causa/conseguenza della collaborazione con quel grande di Greg Dulli...Non penso sia un sacrilegio l'operazione messa in atto, specie se con artisti di quel calibro, che potrebbero permettere una sempre maggiore visibilità agli Afterhours anche in ambito internazionale. Detto questo...de gustibus.
Ognuno ha la sua opinione in merito ed è giusto che la conservi.
Tornando al nocciolo della questione, concordo con quanto detto da perssocchè tutti...L'inciviltà e la maleducazione sono sempre nascosti dietro l'angolo, e putroppo spesso prendono il sopravvento. Il sacrosanto diritto di pagare un biglietto e di poter vedere il concerto del proprio gruppo preferito in totale pace e tranquillità dovrebbe essere inviolabile. Per la contestazione ed il dissenso ci sono altri contesti...
Emanuele Brunetto
00domenica 26 febbraio 2006 21:33
Infatti a mio parere il passo giusto che avrebbero potuto fare gli Afterhours sarebbe stato la pubblicazione di un album in inglese indipendente da Ballate, magari un ep, magari un album di cover, chessò, ma non il mero rifacimento dell'album in italiano che si è rivelato deludente, non tanto nella sostanza quanto nel confronto con l'originale.

Altro modo per evitare le polemiche sarebbe stato pubblicare i due album in contemporanea, in modo da non lasciare al pubblico il tempo necessario per assimilare la versione italiana.

Insomma, lo ripeto, il problema non è l'uso della lingua inglese ma le modalità scelte. Per questo capisco le critiche e le contestazioni, pur non condividendone i termini.
ActiasLuna
00domenica 26 febbraio 2006 22:01
Ma gli esperimenti sullo stesso brano in doppia lingua sono caratteristiche del gruppo fin dal periodo pre-"Germi" e un fan non può ignorarlo. E' questo che mi lascia basita. [SM=g27971]
Emanuele Brunetto
00domenica 26 febbraio 2006 22:21

Scritto da: ActiasLuna 26/02/2006 22.01
Ma gli esperimenti sullo stesso brano in doppia lingua sono caratteristiche del gruppo fin dal periodo pre-"Germi" e un fan non può ignorarlo. E' questo che mi lascia basita. [SM=g27971]



Esperimenti è una cosa, una operazione del genere è un'altra cosa.
.Eclettico.
00lunedì 27 febbraio 2006 00:25
mmm .........certo che è un discorso complicato.......cmq son d'accordissimo con Emanuele, però penso che si stia andando off-topic .........voglio dire il punto era se è giusto o meno fischiare un gruppo durante un concerto ..
io credo che bisogna far capire al proprio gruppo ciò che si pensa, ma sempre con civiltà........l'atto del fischiare lo trovo al limite della decenza.....non è un gran gesto..
virus81
00lunedì 27 febbraio 2006 01:05
Re:

Scritto da: .Eclettico. 27/02/2006 0.25
io credo che bisogna far capire al proprio gruppo ciò che si pensa, ma sempre con civiltà........l'atto del fischiare lo trovo al limite della decenza.....non è un gran gesto..


soprattutto se i fischi sono così pesanti da indurre il gruppo ad interrompere l'esecuzione di un brano

[Modificato da virus81 27/02/2006 1.09]

Kazufai
00lunedì 27 febbraio 2006 01:12
A parer mio non è affatto giusto, è puro "terrorismo musicale", abbiate pazienza. Gli Afterhours poi non hanno mai detto di voler "abbandonare", per così dire, la lingua italiana per proiettarsi totalmente nell'universo inglese: la loro è semplicemente una presa di coscienza. I testi italiani sono una recinzione per una diffusione a livello mondiale, per questo gli Afterhours hanno scelto di pubblicare un secondo album in lingua inglese. Mi pare, oltre che una chiara mossa commerciale, un modo per far scoprire oltremanica un bene che, in caso contrario, rimarrebbe confinato nel nostro paese. E scusate se non è uno spreco.
Emanuele Brunetto
00lunedì 27 febbraio 2006 01:18
Secondo me c'è una cosa poco chiara in tutta la faccenda.

La critica dei fans degli Afterhours non tocca la scelta di cantare in inglese così presa a se, tocca essenzialmente la scelta, rivelatasi indubbiamente infelice, di riproporre in inglese un album nato in italiano. E' questo il punto. Nessuno li critica perchè provano l'inglese, li si critica perchè rovinano un gran lavoro come Ballate cantandolo in inglese.

Facessero nuovi brani, inediti, in inglese.
In quel caso sarebbe tuto diverso.
ActiasLuna
00lunedì 27 febbraio 2006 01:38
Personalmente, trovo che il bello sia proprio nell'accorgersi di come può funzionare bene il brano sia in italiano che nella sua traduzione o - meglio - versione inglese. Un lavoro di filologia, in pratica. Un lavoro che gli Afterhours hanno fatto sin dagli esordi, per cui non mi pare giusto contestarglielo dopo quasi 20 anni di carriera, sostenendo che "Ballads..." guasta la bellezza di "Ballate..."
--------------------------------------------------------------
(..looking forward for saturday night...)
Kazufai
00lunedì 27 febbraio 2006 01:39
Ma se facessero brani in inglese li accuserebbero di aver lasciato l'italiano per concedersi ad un'altra lingua. I fan sono una palla al piede per i cambi di direzione di qualsiasi band. Indubbiamente "Ballate..." rende molto più in lingua madre, ma sulla definitiva qualità "estera" lasciate giudicare ad altri, no?
ActiasLuna
00lunedì 27 febbraio 2006 01:43
Nessuno ha provato a fare una sinossi dei testi tra i due album?
AristocraticoMaNonTroppo
00lunedì 27 febbraio 2006 11:27
sinceramente mi piace anche in inglese l'album, che poi in italiano renda di + è una cosa soggettiva...forse portata avanti dal fatto di essere italiano!!!personalmente i fischi li trovo fuori luogo

[Modificato da AristocraticoMaNonTroppo 27/02/2006 11.33]

!gongolo!
00lunedì 27 febbraio 2006 13:32
la discussione è degenerata, nel senso che io speravo si parlasse della questione in generale, non nel caso specifico degli afterhours...
cmq visto che ormai va così, penso che gli afterhours non vadano criticati per aver riproposto Ballate per piccole iene in una versione inglese. La scelta sbagliata è stata, a mio avviso, quella di voler pubblicare l'album anche in italia e di volerlo promuovere durante i concerti.
Rimango però convinto che i fischi siano un gesto scorretto nei confronti degli artisti.
insomma, ci vuole rispetto da entrambe le parti... [SM=x245553]
.Eclettico.
00lunedì 27 febbraio 2006 17:35
Re:

Scritto da: !gongolo! 27/02/2006 13.32
la discussione è degenerata, nel senso che io speravo si parlasse della questione in generale, non nel caso specifico degli afterhours...




per quello dicevo che siamo andati off-topic ........
Emanuele Brunetto
00mercoledì 1 marzo 2006 22:35
Afterhours: scazzottata tra un fan e Manuel Agnelli

Venerdì scorso presso il Fillmore di Piacenza si è tenuto un concerto degli Afterhours in supporto al nuovo album, l'edizione inglese di “Ballate Per Piccole Iene”. Nonostante la maggior parte del pubblico fosse a conoscenza del progetto in lingua anglosassone e l'amore che i fan hanno sempre riversato nei progetti degli Afterhours e del loro leader, molti fischi e azioni di disturbo hanno accompagnato l'esibizione del gruppo. Secondo alcune descrizioni, decine di persone avrebbero iniziato a richiedere a gran voce i testi in italiano e questo avrebbe innervosito Manuel Agnelli che, colpito per l'ennesima volta da un piccolo oggetto, avrebbe lasciato a metà l'esibizione di “Bye Bye Bombay” per ‘dedicarsi' a redimere il fan in prima fila a suon di schiaffoni, reo di aver tirato gomme da masticare. I racconti del concerto sono presenti in molti forum dedicati al gruppo milanese e non; abbiamo chiesto a Manuel Agnelli commentare la notizia, ma ha deciso di non rilasciare dichiarazioni su quanto successo a Piacenza.

www.rockstar.it
Prof V
00giovedì 2 marzo 2006 12:21
ho letto in giro che Manuel Agnelli è apparso con il gesso nel successivo concerto di Verona, dove a quanto pare, si è verificato lo stesso equivoco.

Prof V
00giovedì 2 marzo 2006 12:23
foto concerto piacenza tratta da www.vortexmind.net

[Modificato da Emanuele Brunetto 02/03/2006 12.44]

ActiasLuna
00domenica 5 marzo 2006 12:32
Confermo. E' un'ingessatura leggera che copre tutto l'avambraccio destro e blocca mignolo e anulare in tensione, ma, ad ogni modo, la cosa non inficia le prestazioni live di Agnelli. [SM=g27960]

....A presto il resoconto dell'esibizione anconetana.
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