Giovanni Lindo Ferretti - Reduce

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Prof V
00mercoledì 15 novembre 2006 15:18
A partire dalla storia e dalla geografia della zona dell'Appennino emiliano da cui proviene la sua famiglia e dove lui stesso è nato, Giovanni Lindo Ferretti traccia una sorta di grande storia epica composta da diversi quadri, nei quali la vita dei suoi parenti e la sua si intreccia a quella del mondo circostante. Dal Sahara algerino alla Lisbona della Rivoluzione dei garofani, dalla Jugoslavia alla Mongolia, dal Salento al Sudafrica, da Reggio Emilia a Gerusalemme: i viaggi di Ferretti sono occasione di mille incontri e di mille riflessioni ma soprattutto segnano le tappe di una maturazione umana originalissima. Partito dal suo paesino appenninico, passato attraverso i sogni e le follie di un'intera generazione, Ferretti riscopre in giro per il mondo la strada che lo riporterà a casa, sui suoi monti, ad allevare i suoi cavalli.

Prof V
00mercoledì 15 novembre 2006 15:19
Chi di voi lo ha visto a "Otto e mezzo"?
A quanto pare il nostro ha avuto un cambiamento radicale nel vero senso della parola.
Prof V
00mercoledì 15 novembre 2006 15:21
articolo di Antonio Socci (Libero)
GIOVANNI LINDO FERRETTI, IL PUNK CATTOLICO


Dalla musica punk filosovietica a papa Ratzinger, storia di un figlio delSessantotto che ha cambiato idea su (quasi) tutto. E per settembre è attesala sua autobiografia REGGIO EMILIA Sulla scrivania di Giovanni LindoFerretti c'è un piccolo leggio di legno con un libro antico, del 1813. è unaraccolta di sermoni di Alfonso Maria De Liguori, un sacerdote del XIXsecolo. Ferretti lo tiene aperto sulla predica che condanna l'ira: "Mi servesoprattutto quando penso alla politica. Dopo aver visto D'Alema a braccettocon l'hezbollah, per esempio, ho dovuto leggerlo avidamente". GiovanniLindoFerretti era la voce dei Cccp. Il gruppo filosovietico che sotto la suaguida ha portato in italia la musica punk "emilianizzandola" e"comunistizzandola" [con buona pace dei Clash, n.d. emi.] ("Vogliorifugiarmi sotto il Patto di Varsavia, voglio un piano quinquennale, lastabilità", recita un testo dei Cccp). "Non rinnego i miei errori" Oggi,abbandonati Repubblica e Il Manifesto, è abbonato all'Osservatore Romano.Vive nella casa di famiglia in un paese che non arriva a 100 anime,sull'Appennino emiliano a pochi chilometri dalla Toscana. Studia, canta,scrive. (A settembre Mondadori pubblica il suo autobiografico "Reduce"). Elegge. Soprattutto Ratzinger: "Credo di aver letto tutto quello che hapubblicato, tolti i testi più 'tecnici'. Mi ero stufato, qualche anno fa dileggerne su Repubblica tutto il male possibile. Sono andato in libreria e hochiesto se questo Ratzinger avesse scritto qualcosa. Mi hanno indicato unapila di libri. Da lì ho scoperto un genio prima che diventasse Papa". E poiSimone Weil, Hannah Arendt, Don Giussani, Dante. A 53 anni Ferretticontinuaa "campare di parole". Vincendo la sua ritrosia per i giornalisti, a Liberoracconta un pezzetto del suo cammino, che l'ha portato da "Spara Yuri" agliinni alla Madonna, rintracciati e rielaborati pescandoli dalle tradizionipopolari di mezza Italia. "Certo, sono cambiato, ma per me è statoconsequenziale. Sono stato educato da mia nonna e dai miei genitori, dacattolico. Ma sono stato anche figlio del Sessantotto e ho volontariamenteaderito al comunismo, questa pestilenza dell'animo che si è rubata i figlimigliori delle nostre famiglie. In un certo senso, sono tornato a casa. Manon sopporto l'idea di essere anticomunista con lo stesso livore stupido dicome sono stato ateo e bestemmiatore per anni. Voglio un po' più didignità". La 'conversione' dell'uomo che cantava (e canta ancora) "EmiliaParanoica" non è improvvisa. Nessuna caduta da cavallo. "Negli anninovantami interessava moltissimo L'islam. Le tragedie dell'Algeria e dellaJugoslavia mi hanno portato ad avvicinarmi a questo mondo. Ma laconcezionedella donna di quel mondo mi ha fatto capire che non faceva per me. Sonopassato dal confucianesimo, dal buddismo. Ho capito che per anni avevo
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convissuto con pensieri insignificanti rispetto alla comprensione delmondo.Aveva ragione Wojtyla: anche per me è stato un male necessario. E qui horiscoperto il cristianesimo". Semplice come le preghiere che gli avevainsegnato la nonna, affascinante come il pensiero di Ratzinger, che hacolpito Ferretti "per il richiamo che fa all'esigenza dell'attaccamento allatradizione musicale. In chiesa sento certi canti...". I cliché delconvertito, però, su Ferretti non fanno presa. "Se c'è da cantare "Fedelialla linea" la canto. Non abiuro i miei errori, sarebbe troppo comodo. Lamia storia è questa e chi mi ascolta oggi la conosce benissimo. Del resto,le cose non sono mai scontate. Al tempo dei Cccp un ragazzo, fansfegatato,insiste per offrirmi un caffè e mi dice sottovoce di essere un missino. Unochoc! Ne ho conosciuto un altro, entrato in un convento monastico, che hachiesto al suo superiore di portarsi in cella "Affinità e divergente tra ilcompagno Togliatti e noi (uno dei dischi più noti dei Cccp, ndr). Quando hofatto una canzone su Sarajevo attaccando il pacifismo, c'è chi l'ha usatacome inno pacifista. IO offro la sincerità del mio percorso, del resto miimporta poco". E i fan "traditi"? C'è già qualcuno che ha provveduto ascomunicarlo, quando l'estate scorsa ha fatto sapere di condividere laposizione della Cei sul referendum di bioetica. Altri lo accusano diopportunismo. Lui non se la prende, parla con rispetto degli ex compagnidiband ("Ma oggi siamo su mondi diversi"). I Cccp sono diventati Csi(Consorzio Suonatori Indipendenti) dopo la caduta del Muro, poi Pgr (PerGrazia Ricevuta). Neocon e Dossetti a braccetto Oggi Ferretti lavorasoprattutto sulla musica sperimentale e sacra. Tiene letture di Dante. Èprobabilmente l'unico neoconservatore dossettiano del panorama mondiale:"ilpensiero neocon mi ha stupito e interessato. Si definiscono liberal assalitidalla realtà o comunisti venuti dal freddo: e io mi ci ritrovo benissimo.Per mezzo mondo oggi "neocon2 è un insulto, così come lo è "dossettiano"perl'altra metà. Ma Dossetti qui da noi è stato un baluardo dei cattolicicontro i comunisti per tanti anni. Per me è un santo, un santo che noncapiva niente di politica". E la politica è la cosa che fa più arrabbiareFerretti oggi. A un tiro di schioppo dal suo paese c'è quello dove SandroBondi fu sindaco del Pci. Oggi ce l'ha con la sinistra, piena di "comunististemperati" che "fanno i liberali ma non lo sono". Per lui votarecentrodestra alle ultime elezioni è stata "una rivoluzione" che l'hadivertito parecchio. Entrando nella sua stanza c'è una bandiera di Israeleattaccata a una trave. Venticinque anni o giù di lì cantava "Bombardieri suBeirut". I bombardieri adesso ci sono di nuovo e lui soffre per la "perditadi senso della realtà" dei governanti italiani, per D'Alema e per l'Onu.Mentre si accende e fuma una delle 50 sigarette quotidiane (dopo che gli èstato asportato un cancro al polmone) Ferretti parla di dolore: "Nella mia
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vita l'ho conosciuto. Sono stato operato sette volte, ho avuto malattiegravi. Il nostro mondo ha prima abolito la morte, nascondendola aibambini,confinandola più lontano possibile, abolendo le veglie, i funerali. Adessocerca di abolire il dolore: ma è un atto di una violenza terribile, lastessa che portava il comunismo a voler costruire il paradiso in terra.Avvicinandosi all'inferno". In pellegrinaggio a cavallo Una delle canzonipiù riuscite e amate dei Cccp è un inno nichilista, "Io sto bene": ""nonstudio non lavoro non guardo la TV / non vado al cinema non faccio sport".Ferretti ha cambiato solo le prime due cose (per esempio, non sa nulla dellamusica leggera contemporanea degli ultimi 10 anni) ma le ha cambiate deltutto. Di sera va a dar da mangiare e a strigliare i suoi quattro amatissimicavalli. Li deve ferrare e tirare a lucido perchè questo weekend andrà congli amici, in sella, in pellegrinaggio alla Madonna della Guardia, sui collitoscani. I vecchi del paese arriveranno in pullman.

Antonio Socci
ActiasLuna
00giovedì 23 novembre 2006 19:08
Sapevo che Ferretti avrebbe indossato gli abiti del moralista prima o poi.
Il libro di Zamboni almeno aveva qualche frizzo. Questo?
Ed inoltre è strano che Socci nell'intervista non abbia usato la carta dei bambini africani e quella di Medjugorje: di solito lo fa sempre, per conquistare il lettore. Quando sento il suo nome mi vengono sempre in mente i suoi occhietti lucidi con la lacrima appesa in bilico. Tuttavia, l'elemento patetico c'è ed è ineccepibile.
Prof V
00domenica 14 gennaio 2007 03:53
Prof V
00domenica 14 gennaio 2007 03:53
t.r.e.
00lunedì 15 gennaio 2007 15:13
Dchiarazioni forti, fortissime. il passaggio ideologico di ferretti, comunque, era partito già con lo scioglimento dei cccp. I c.s.i., infatti, erano un concentrato di disillusione politica, di amarezza storica (vedi "unità di produzione")e di un già avviato ripensamento su certe dinamiche sociopolitiche italiane e non (a differenza dgli inni filosovietici). I PGR, poi, sono stati il passo ancora successivo: la riscoperta della fede ("per grazia ricevuta"), lo spiritualismo, la ricerca della pace.
Insomma non c'è da stupirsi di fronte alle attuali posizioni di ferretti perchè la sua parabola musicale, negli anni, ne aveva suggerito dei piccoli grandi segnali.
Ho con me "Reduce", lo leggerò per farmi un'idea
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