Fabbriche di disillusioni

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Paperinikkk
00lunedì 15 novembre 2004 14:41
Questa è una giornata molto particolare per me, molto...triste.
L'annuncio era nell'aria ma la conferma è arrivata solo poche ore fa: la fabbrica piu' grossa della nostra zona, una che fino a 5 anni fa dava lavoro a 2000 persone e oggi ancora a 900 chiuderà i battenti, politica aziendale dettata dalla convenienza di produrre in Slovacchia.
La mia è una piccola città, le precedenti decisioni ai vertici avevano già prodotto una "scrematura" volta a salvare un solo componente della famiglia che fino ad allora ne vedeva due o piu'lavorare al suo interno: questo significa che presto 900 famiglie (si spera meno ma trovar lavoro non è semplice in zona) affronteranno un Natale all'insegna delle certezze naufragate e delle speranze disilluse.
Famiglie che già ora campavano con stipendi ridotti "all'osso" in virtu' di un euro che avrebbe teoricamente dovuto portare i vantaggi che noi tutti ancora attendiamo.
Una città che vedrà ripercuotere questa triste realtà anche nel commercio, un dilagare del famoso divario povero-ricco che io ho citato all'interno della discussione sull'esproprio proletario, perchè a rimetterci saranno come al solito i "commessi", 8-900 euro (quando va bene) spesso in nero.

Sono veramente triste e sfiduciata.

Penso a quanti dovranno rinunciare ulteriormente a qualcosa, a quanti si scontreranno col problema del come fare a mettere insieme un pranzo con una cena, a pagare il mutuo, a dire l'ennesimo NO ai figli, a...

Vita di merda.

Scusate lo sfogo.
Prof V
00lunedì 15 novembre 2004 15:20
[SM=g27971]
ilbandito
00lunedì 15 novembre 2004 16:38
una società ormai ferita mortalmente dall'economia
sapete cosa ho pensato, mi faccio assumere da blockbuster, distruggo i film di merda, rendo disponibili solo i film che dico io, la gente guarda solo quelli, non vota più berlusconi, si mette a leggere Leopardi, non butta più le cartacce per terra, si abbassa l'inflazione(non essendoci più Brlusconi al governo), si crea ricchezza, girano più soldi, è più costoso esportare la nostra merce, riapre la fabbrica del ridente paese di Paperinikkk, i figli dei dipendenti(del ridente paese) possono tornare a bersi l'aperitivo alle 6:45 e farsi un tiro di bamba alle 9:50 e io vado a letto più felice perchè ho scroccato l'ennesimo gelato alla blockbuster(senza contare che ho salvato un intero paese manco fossi Indiana Jones).
"Le tre i fondamentali nella vita: internet, inglese, informatica"S.Berlusconi
"In un angolo, sotto la biancheria, trovai un vibratore elettrico e un tubetto di gelatina. Sarei arrosito, se non fossi stato un cinico investigatore venuto da Los Angeles",P.Marlowe, Poodle springs
Emanuele Brunetto
00lunedì 15 novembre 2004 17:03
mah, brutta storia... non isolata purtroppo...
Paperinikkk
00lunedì 15 novembre 2004 17:46
Re: una società ormai ferita mortalmente dall'economia
Scritto da: ilbandito 15/11/2004 16.38
sapete cosa ho pensato, mi faccio assumere da blockbuster, distruggo i film di merda, rendo disponibili solo i film che dico io, la gente guarda solo quelli, non vota più berlusconi, si mette a leggere Leopardi, non butta più le cartacce per terra, si abbassa l'inflazione(non essendoci più Brlusconi al governo), si crea ricchezza, girano più soldi, è più costoso esportare la nostra merce, riapre la fabbrica del ridente paese di Paperinikkk, i figli dei dipendenti(del ridente paese) possono tornare a bersi l'aperitivo alle 6:45 e farsi un tiro di bamba alle 9:50 e io vado a letto più felice perchè ho scroccato l'ennesimo gelato alla blockbuster(senza contare che ho salvato un intero paese manco fossi Indiana Jones).
"Le tre i fondamentali nella vita: internet, inglese, informatica"S.Berlusconi
"In un angolo, sotto la biancheria, trovai un vibratore elettrico e un tubetto di gelatina. Sarei arrosito, se non fossi stato un cinico investigatore venuto da Los Angeles",P.Marlowe, Poodle springs



Peccato che Blockbuster non stia aspettando te, bandito...un Indiana Jones ci vorrebbe, meglio ancora un Robin Hood.
Comunque non c'è problema, dal 2006 tutto andrà meglio.
Ovviamente anche nel mio ridente paesello.



"Nessuno vi conosce come noi, voi ci seguite perchè noi vi seguiamo" (pubblicità abbonamento rai)
K.Kieslowsky
00martedì 16 novembre 2004 10:15
Sinceramente i melodrammi non mi toccano più di tanto. Ogni nostro singolo gesto (persino lo sport) è una forma di sopraffazione nei confronti di altri esseri, di conseguenza non mi sento dalla parte dei "buoni" che accusano. Il mondo è un calderone dove tutti cercano esclusivamente di fare una cosa: sopravvivere. Sopravvivono meglio i più forti, i più ricchi e i più furbi. Le persone che non appartengono ad una di queste tre categorie devono inevitabilmente subire. Ciò è disumano, ne convengo, ma chi ha mai detto che l' uomo è umano? L' umanità delle persone è tendenzialmente una sovrastruttura, un pò come l' amore. Ogni nostra azione, anche la più buona, è dettata da un nostro volere, da un nostro bisogno, non è mai disinteressata.Di conseguenza dato che i nostri bisogni mutano, siamo capaci di fare ogni cosa. Ciò che ci frena è esclusivamente la paura. Del giudizio,del dolore,dell' esclusione.
Paperinikkk
00martedì 16 novembre 2004 12:32
Kies io questo tuo post potrei sottoscrivertelo parola per parola, anzi lo faccio. Ma lo faccio perchè lo leggo in chiave 'lotta per la sopravvivenza' appunto. La vita è una lotta, è vero che in fondo la nostra è solo una giungla pseudotecnologica, siamo comunque e sempre animali che ogni giorno si scontrano con gli altri simili all'insegna del piu' debole destinato a soccombere: negare questa realtà è utopia.
Pero'.
Pero' nel momento in cui accetto questa concezione, allora riconosco anche il VALORE "educativo" della lotta, intesa come esaltazione della positività e realizzazione umana a scapito del puro pietismo o autocommiserazione, cioè GUERRA nelle sue varie sfaccettature, da quella legata al semplice emergere dell'individualismo (sacrosanto per me) a quella in Iraq, per citare un caso che renda l'idea del mio pensiero.
Inoltre prendo anche atto che cio' che frena sia effettivamente la paura, del giudizio, del dolore e dell'ESCLUSIONE (perchè situazioni come quella da me citata sicuramente creano esclusione). Ma prendo anche atto che sia nella natura umana cercare di COMBATTERE anche l'esclusione, per esempio attraverso quel principio aristotelico che vorrebbe i simili con i simili, che tradotto nel concreto forse poco ha di filosofico: non dovrei stupirmi nè tantomeno condannare le sette, i movimenti, le forme di aggregazione che invece poi, all'atto pratico, siamo i primi a non giustificare.
O no?
Emanuele Brunetto
00martedì 16 novembre 2004 12:34
In linea di massima la penso come te Kieslo, solo che a invece per quanto mi riguarda i melodrammi mi toccano... se ci si immedesima un pò in certe situazioni che larghe fasce di società devono affrontare, non si può rimanere indifferenti.
K.Kieslowsky
00martedì 16 novembre 2004 13:08
Le singole situazioni drammatiche che avvengono nella vita non mi toccano più di tanto. Interessarsene eccessivamente è una forma di discriminazione. Piuttosto le considero e le valuto come parte singolare di un malessere generale, cercando di trattarle in considerazione della generalità degli esseri umani. Per essere più chiaro non accetto il discorso "utilizzo un atteggiamento che può recare danno, per fare del bene "
per riallacciarci all' esproprio proletario
indifference
00martedì 16 novembre 2004 13:23
***
sono tragedie. e mi turbano moltissimo.
è vero , la vita puo considerarsi una lotta per la sopravvivenza...ma solo se fossimo in una giungla.
noi non siamo in una giungla , siamo in una parte del mondo dove ci sono i modi per attutire questi effetti...c'è l'assistenza , la previdenza , e poi ci sono anche altre "leve" come l'inflazione , il controllo dei costi , le riduzioni delle tasse (non per tutti! ma solo per i meritevoli) , i FAMOSI ammortizzatori sociali ..e tante altre cose che possibilmente nemmeno conosciamo.

quindi non mi accontento di dire che questo fa parte della vita ...
capirei la rassengazione nel caso in cui non si potesse intervenire in nessun modo ...ma non è così.

Paperinikkk
00martedì 16 novembre 2004 13:24
Per Kie
Pero' il "malessere generale" formato da quegli "esclusi" porta poi a quello...quindi teoricamente il prender atto del disagio di singoli non basta, ma dovrebbe anche portare all'accettazione (sempre disinteressata)di tali fenomenologie senza emotività di sorta....dov'è uno smile che pensa?

[Modificato da Paperinikkk 16/11/2004 13.25]

Paperinikkk
00martedì 16 novembre 2004 13:27
Per Indiff
Io la penso anche cosi'...sebbene mi scontri con la realtà che poi poco si possa fare.[SM=g27982] Se non ci fosse poi la solidarietà del SINGOLO molti davvero soccomberebbero.
K.Kieslowsky
00mercoledì 17 novembre 2004 11:26
Ci può stare la solidarietà del singolo senza dubbio, ma non è un atto "buono", è solo un atto, dato che naviga nell' ipocrisia.
Paperinikkk
00mercoledì 17 novembre 2004 13:16
Re:
Scritto da: K.Kieslowsky 17/11/2004 11.26
Ci può stare la solidarietà del singolo senza dubbio, ma non è un atto "buono", è solo un atto, dato che naviga nell' ipocrisia.



No Kies, non mi sono spiegata bene. Quando parlo di solidarietà non ne parlo nel senso ipocrita del termine: non è solidarietà per me l'andar dal licenziato a stringere col fazzoletto la mano, per capirci.
Io parlo di gesti concreti: un esempio? Ho un'amica che si è trovata in mezzo ad una strada e per vari motivi anche senza casa: LE SUE AMICHE le hanno arredato la casa, chi con questo, chi con quello, almeno l'indispensabile per poter vivere decentemente. Solidarietà per me è offrirsi di pagare, tra amici e parenti, le bollette di chi si troverà senza lavoro e senza risparmi...capisci? Per fortuna di queste persone ce ne sono...Questo per me non è atto ipocrita, è atto concreto del SINGOLO che si sostituisce al famoso "stato".
Stato che potrebbe dire "ma lo stato siete voi singoli eheheheh, quindi fate solo il vostro dovere".
Emanuele Brunetto
00mercoledì 17 novembre 2004 14:09
Io non entro nel merito di quello che è successo alla tua amica, ma se ad esempio la tua amica si è trovata senza lavoro perchè licenziata a seguito di che so, ad esempio, bancarotta fraudolenta, e per risarcire parte dei danni gli è stata anche pignorata l'abitazione, non credo si possa proprio parlare di vittima della società... io direi piuttosto che ha avuto quello che si merita... lo stato avrebbe dovuto aiutarla?
Ci sono situazioni e situazioni purtroppo, bisogna entrare nello specifico per poterle valutare, non basta dire "era in difficoltà e lo stato doveva aiutarla e invece ci hanno dovuto pensare le sue amiche".
Resta comunque lodevole la solidarietà spicciola delle sue amiche che l'hanno aiutata, qualsiasi sia stata la causa dei suoi problemi.
Paperinikkk
00mercoledì 17 novembre 2004 14:34
No, per me vittime ovviamente non sono gli imprenditori che falliscono: ti diro' che ne ho conosciuto solo uno che veramente si è ritrovato in quella situazione (pignoramento compreso)e tra l'altro non per colpa sua, tutti gli altri falliscono per "convenienza" dopo aver portato fondi all'estero o essersi adeguatamente "parati il culo", lasciano gli operai in balia dell'assistenza quindi vorrei ben vedere fossero anche aiutati.
No, io parlo di persone che sono proprio per esempio parte di quei 900: oggi avere risparmi da parte è raro, almeno in certe categorie. Allora li' si' che ti ritrovi improvvisamente nella merda, nel giro di due tre mesi se non trovi lavoro la faccenda si fa veramente seria. Tu dirai: ma almeno agli inizi lo stato interviene: è vero. Solo che i tempi per trovar nuovo lavoro a volte son lunghi, in tutti i casi si tratta di contribuzioni assistenziali ridotte, guai ti capiti che ne so...il dentista...
Questo intendevo.[SM=g27959]
K.Kieslowsky
00giovedì 18 novembre 2004 13:34
L' ipocrisia della quale parlo io, è quella che ci fa sentire buoni se diamo due euro a un barbone ma ci fa in maniera altrettanto piacevole spendere soldi per i regalini di natale per gli amici (ad esempio), regalino di cui puntualmente non sappiamo cosa fare.
E' lo stesso concetto in base al quale lo stato permette la vendita delle sigarette traendone profitto e al contempo ti dice che fa male alla salute e facendo finta, tramite campagne,di interessarsi al benessere del povero cristo che le acquista.
Paperinikkk
00giovedì 18 novembre 2004 21:39
Kies appoggiando il discorso dello stato-sigarette io negli altri due gesti non ci vedo ipocrisia...dare due euro al barbone o al marocchino per te è ipocrisia perchè non risolve il "problema" a monte? Ma io lo so mentre li do...per me questa è SOLIDARIETA', non ipocrisia...
Invece non capisco proprio il discorso regali di Natale...anche li' perchè ipocrisia? Nessuno mi obbliga a farli, a meno non sia un'azienda i regali che faccio sono per me PIACERE, non DOVERE...[SM=g27973]
Emanuele Brunetto
00giovedì 18 novembre 2004 23:38
Penso che Kieslowsky voglia citare tutti quei casi in cui noi agiamo non tanto per far felici gli altri quanto piuttosto per nostro autocompiacimento.
K.Kieslowsky
00venerdì 19 novembre 2004 13:58
Io intendo dire che piuttosto che dare quei due euro e sentirci bravi per poi sperperarne dieci volte tanto in minchiate, sarebbe meglio non spendere i soldi per le minchiate e utilizzarli per aiutare costantemente i vari barboni che si incontrano di volta in volta
Paperinikkk
00venerdì 19 novembre 2004 14:29
Allora in quest'ottica lo condivido...ma non ne sarei capace.
Debolezze umane.[SM=g27960]
indifference
00venerdì 19 novembre 2004 14:52
***

Scritto da: K.Kieslowsky 19/11/2004 13.58
Io intendo dire che piuttosto che dare quei due euro e sentirci bravi per poi sperperarne dieci volte tanto in minchiate, sarebbe meglio non spendere i soldi per le minchiate e utilizzarli per aiutare costantemente i vari barboni che si incontrano di volta in volta



Kieslo è vero , ma il tuo è un discorso troppo assolutista!
è sempre meglio dare 2 euro ad un "barbone" , invece di niente!

e cmq...secondo me la parola ipocrisia è troppo utilizzata.
ho degli amici che hanno una barca di soldi e ne spendono il 95% in cazzate...e il 5 per cento (se non meno!) per adottare 3 bambini a distanza ...questa per te è ipocrisia ?

secondo me no! se poi mi dici che possono fare ancora di +...è verissimo!!!! ma questa non è ipocrisia

[Modificato da indifference 19/11/2004 14.53]

K.Kieslowsky
00martedì 23 novembre 2004 12:10

secondo me no! se poi mi dici che possono fare ancora di +...è verissimo!!!! ma questa non è ipocrisia


è ipocrisia se poi per quel 5% ci si sente "buoni"
Paperinikkk
00martedì 23 novembre 2004 12:16
E perchè? Meglio poco che niente...altrimenti ad aspettare grandi gesti davvero non si fa poi nulla...[SM=g27969]
K.Kieslowsky
00martedì 23 novembre 2004 12:20
..chiaro meglio poco che nulla,però come ti ripeto, questo poco non ci deve fare sentire con la coscienza a posto
Emanuele Brunetto
00mercoledì 24 novembre 2004 00:43
...io evito anche quel poco cosi ho la coscienza completamente sporca... non amo le mezze misure...

[SM=g27972]
K.Kieslowsky
00mercoledì 24 novembre 2004 11:09
sarai con la coscienza sporca ma sincera..
come diceva Gaber: non si ha mai abbastanza coraggio per essere codardi fino in fondo
Emanuele Brunetto
00mercoledì 24 novembre 2004 12:54
[SM=g27960]
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