FORMULA UNO

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Askani
00mercoledì 14 dicembre 2005 19:31
PARIGI - Michelin ha annunciato oggi che si ritirerà dalla Formula 1 al termine del campionato del mondo del 2006. L'annuncio segue la decisione della Federazione internazionale automobile (FIA) di imporre un solo fornitore di pneumatici a partire dal 2008. Michelin ha sempre dichiarato che se la FIA avesse adottato questa misura, si sarebbe ritirato perché senza competizione tra i produttori di pneumatici non gli interessava più partecipare al campionato.

"La libertà lasciata alle scuderie i loro pneumatici è fondamentale" ha sottolineato Michelin, convinto che "la presenza di una concorrenza tecnica tra almeno due produttori di pneumatici stimola il progresso, per il più grande interesse del pubblico". "Michelin ha avuto occasione, più volte, di precisare le condizioni del suo impegno in F1 con il fatto che la F1 era considerato uno sport meccanico a altissimo livello tecnologico in cui lo pneumatico è un fattore in grado di influenzare fortemente la performance" ha ricordato nel suo comunicato.
Michelin ritiene che in queste condizioni che evolvono "verso un solo fornitore" non ha più interesse a continuare a investire nella F1.
Askani
00lunedì 19 dicembre 2005 18:15
STOCCARDA - La McLaren Mercedes ha annunciato di aver ingaggiato il campione del mondo di formula uno Fernando Alonso, a partire dal 2007. Il contratto dello spagnolo con la Renault è in scadenza alla fine del 2006.
Emanuele Brunetto
00lunedì 19 dicembre 2005 18:44

Scritto da: Askani 19/12/2005 18.15
STOCCARDA - La McLaren Mercedes ha annunciato di aver ingaggiato il campione del mondo di formula uno Fernando Alonso, a partire dal 2007. Il contratto dello spagnolo con la Renault è in scadenza alla fine del 2006.



Spero questa voglia dire Raikkonen alla Ferrari per il dopo Schumacher.
La McLaren non può tenere Alonso, Montoya e Raikkonen.
Askani
00mercoledì 15 febbraio 2006 12:49
BRUXELLES (Belgio), 15 febbraio 2006

Max Mosley lo premette ancora prima di sedersi a tavola: "Parlo di una rivoluzione, non di semplici modifiche regolamentari". Dopo di che si scatena in una serie di proposte che dovrebbero mutare radicalmente la F.1 a partire dal 2008. Ma le basi vanno poste oggi, perché nella complessa burocrazia di questo sport per tutte le novità tecniche servono 18 mesi di anticipo. Ovvero, tutto si deciderà entro il 31 marzo. Sino a questo momento, alla rivoluzione-Mosley hanno aderito Ferrari, Williams, Red Bull, Toro Rosso, Midland e Super Aguri. Mancano invece grossi nomi come BMW, McLaren-Mercedes, Toyota, Honda, Renault. Gli argomenti posti sul tavolo da Mosley, che comunque devono essere approvati dal Consiglio Mondiale Fia nella terza settimana di marzo, sono tanti. Alcuni convincenti, altri vulnerabili.

TECNICI. "Gli ingegneri della F.1 non capiscono a fondo i problemi. Bisogna parlare con i manager delle grandi industrie d’auto, i quali, analizzando i costi, si chiedono se sia davvero necessario spendere tanto. Noi pensiamo che sia necessario abbattere questi costi, razionalizzare, per evitare che le grandi industrie vadano via. L’obiettivo è poter correre con un budget di 100 milioni di euro. Questo non impedisce che qualcuno spenda il doppio. Ma chi ha meno soldi deve competere allo stesso livello di chi ne ha di più. Usando l’intelligenza e razionalizzando le spese".

CONTROLLI. "È ovvio che per calmierare le spese, se non proprio controllarle, l’ideale sarebbe mettere un contabile della Federazione in ogni team a controllare quanto si spende. So che è un’utopia. Però prima o poi bisognerà arrivare a qualcosa di simile. Anche perché la Cosworth, per esempio, fa motori competitivi che costano 10 volte meno di quelli di altri".

EQUILIBRIO. "Bisogna trovare un equilibrio che oggi non c’è. Occorre ridurre subito il 30 per cento dei costi per telaio e aerodinamica. E poi abbattere in modo totale quelli dei motori. Oggi c’è chi spende, solo per i propulsori, fino a 200 milioni di euro l’anno. Il mio obiettivo è bloccare lo sviluppo per 3 anni, omologando i motori e poi evitando che ci siano spese aggiuntive. Nel 2011 vorrei introdurre una formula basata sui consumi: andrà bene qualunque motore, di qualunque cilindrata, ma per tutti ci sarà una uguale quantità di carburante al via. Vincerà chi saprà utilizzarlo meglio. Così si darà una mano anche alla crisi petrolifera con una adeguata ricerca e si tapperà la bocca a chi dice che la F.1 è solo sprechi e consumi eccessivi. Di ciò si parlerà alla fine di quest’anno".

ULTIMATUM. Le grandi Case devono sapere che non accetteremo più di 12 squadre. Sei sono già iscritte, altre tre, nuove, sono sul punto di farlo. Chi si troverà fuori, non avrà che l'alternativa di acquistare un team iscritto o aspettare che esca qualcuno. Non mi faccio intimorire dal fatto che possano rimanere fuori grandi industrie. Ci sarà un’alternanza. Potrà entrare in vigore tranquillamente la formula di 2 promozioni l’anno e due retrocessioni nella GP2". "Vogliamo aumentare lo spettacolo e la competizione. Ma non verrà meno la ricerca tecnologica, perché alla fine prevarrà l’intelligenza, sia pure con budget fissati. È chiaro che i grandi piloti andranno nei team migliori, ma le squadre più piccole potranno coltivare i giovani dalle categorie inferiori".

ANTICIPO. "Bisogna decidere subito, entro giugno, per il 2008. Non dovesse passare questa riforma sono sicuro che perderemo una squadra dopo l’altra, perché oggi i costi sono folli. Le grandi industrie vanno e vengono, la F.1 e le regole restano. Bisogna partire dal concetto che il Mondiale è organizzato dalla Fia che impone le regole: non le Case. A gennaio abbiamo invitato al nostro tavolo tutte le grandi industrie, ma si è presentata solo la Ferrari. È difficile mettere tutti d’accordo. La BMW oggi spende in motori il doppio del dividendo che dà agli azionisti. Non mi sembra giusto".

FERRARI. "Con noi abbiamo la Ferrari, il team più importante, e anche la Williams, squadra piena di prestigio e di titoli. I tifosi, vogliono la Ferrari. Ma devo ammettere che sui motori stiamo ancora discutendo con Maranello. Non abbiamo fatto regole a favore della Ferrari e neppure per penalizzarla. La rispettiamo, ma non vogliamo che domini sempre".
GP BELGIO. "Stati tranquilli, tornerà nel 2007 e ci resterà a lungo, con nuove strutture per piloti e pubblico. Non possiamo perdere le gare che hanno fatto la storia della F.1".
Askani
00martedì 12 settembre 2006 13:08
CIAO SHUMY!!!
MONZA, 10 settembre 2006 - Ha vinto Michael Schumacher, nel suo giorno più lungo. Dopo il trionfo che lo porta a -2 da Alonso nella corsa mondiale, ha annunciato che lascerà le corse, ma non la Ferrari. In un ruolo ancora da definire. Contemporaneamente la casa di Maranello ha annunciato che i piloti del 2007 saranno Felipe Massa (confermato fino al 2008) e Kimi Raikkonen, oggi sul podio.
Tornando al Mondiale, tutto è ancora da giocare. Fernando Alonso ha rotto il motore a 9 giri dal termine ed è stato costretto al ritiro. Ma non basta, per i cuori ferraristi. Perché alle spalle di Michael, nel GP d’Italia, ha chiuso Kimi Raikkonen, futuro pilota di Maranello, che ha firmato fino al 2009. Manca solo Massa nella festa monzese, ma il brasiliano ha avuto una corsa un po’ movimentata (compresa una foratura) e ha concluso nono. Sul podio è salito così Robert Kubica con la Bmw-Sauber, un risultato meritatissimo. Si riparte dalla Cina, tra 15 giorni, con soli 2 punti tra lo spagnolo della Renault e il tedesco della Ferrari. E la rossa che tra i costruttori passa davanti con 3 lunghezze di vantaggio.
LA CRONACA - Al via scatta bene Raikkonen, meno Schumi che viene passato da Heidfeld che però infila subito alla prima chicane. Dietro Alonso risale veloce fino alla sesta posizione dietro a Button, dopo un sorpasso allo stesso Heidfeld con corollario di salto della variante che fa alzare qualche sopracciglio. Dopo un paio di tornate la faccenda si stabilizza con Kimi e Michael in fuga, un ottimo Kubica che precede Massa, poi il duo Button-Alonso. Al 10° giro il primo ritiro della corsa: è Nico Rosberg con la Williams, sembra una sospensione posteriore ko. I due davanti girano a un ritmo insostenibile per tutti e infatti dopo una decina di giri il distacco di Kubica e compagnia supera già i 10”. La prima sosta per rifornimento e cambio gomme è di De la Rosa (in quel momento ottavo) al 14° giro. Nella tornata seguente tocca al suo compagno Raikkonen e così Schumi può andare in testa. Alla fine della tornata numero 17 è il momento di Micheal che quando esce è davanti al finlandese della McLaren, con il sorprendente Kubica al comando della corsa. Al 19° giro entrano in coppia Massa e Alonso. Poi Button e infine, dopo ben 22 giri, Kubica. Al 25° giro drive-through per Heidfeld (eccesso di velocità nella corsia box) che era davanti ad Alonso e così gli libera una posizione. Due giri dopo si ferma per l’unica sosta Fisichella (era terzo). All’inizio del 32° giro un piccolo lungo di Schumacher alla prima chicane consentiva a Raikkonen di guadagnargli un secondo. Al giro 39 Raikkonen entra per la sua sosta conclusiva ed esce ancora secondo. Al 40° è il turno di Schumi che, grazie a uno stop più breve, guadagna terreno a Kimi. E anche di Massa. Mentre l’emozione più grande arriva al 42° giro: Kubica e Alonso entrano ai box insieme, ripartono affiancati nella corsia e poi Fernando ha il sopravvento con entrambi davanti a Massa. Ma poco dopo lo spagnolo rompe clamorosamente il motore, Massa finisce sul suo olio e va lungo per poi forare la gomma anteriore destra. Entra ai box per cambiarla e perde un sacco di posizioni. Il resto è una passerella trionfale di Schumi. Raikkonen tira i remi in barca e chiude a 8”, Kubica si gode un podio super. In zona punti finiscono anche Giancarlo Fisichella con la Renault, le due Honda di Jenson Button e Rubens Barrichello, Jarno Trulli (Toyota) e Nick Heidfeld (Bmw-Sauber). Massa è nono. Ci si rivede a Shanghai.
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